Concorsopoli Asl Latina, le intercettazioni telefoniche con i candidati

Cronaca Latina Sanità

LATINA – “Lei non si preoccupi ci penso io, lei basta che mi dice l’argomento”. E’ ricca di intercettazioni telefoniche l’ordinanza del Gip Cario che ha disposto gli arresti domiciliari per i dirigenti Asl Claudio Rainone e Mario Graziano Esposito nell’ambito dell’inchiesta sui presunti due concorsi truccati promossi dalla stessa azienda sanitaria pontina. Al telefono il più ascoltato è proprio Rainone. Una candidata ad una delle due prove l’8 ottobre 2002 telefona al responsabile del reclutamento dell’Asl dal quale ottiene una significativa rassicurazione: ”Lei è quinta quindi ha vinto il concorso”.

Rainone ed Esposito, difesi entrambi dall’avvocato Leone Zeppieri, sapevano delle indagini in corso e, preoccupati, hanno tentato di far sparire le prove dai computer. L’operatore della società deputata al caricamento dei quiz relativi alle prove di esame – si legge nell’ordinanza del Tribunale – riferisce come venisse richiesta da Esposito, segretario verbalizzante della commissione, di abilitare “l’accesso alla piattaforma anche a favore del presidente Claudio Rainone”.

L’uomo alla Polizia e alla Guardia di Finanza di Latina, ”riferisce ancora di essere stato contattato da Rainone ed Esposito nel gennaio 2021 quando, preoccupati per gli articoli di stampa, gli indagati gli sollecitarono la cancellazione delle mail intrattenute con personale Asl anche dal cestino della posta elettronica. In quest’ottica Rainone andò a Roma per incontrare l’operatore e gli riferì delle indagini in corso chiedendogli di supportare la sua versione di cioè non aver mai visto i quiz prima delle sessioni d’esame.

I due erano preoccupati che la pressione mediatica potesse far smascherare il raggiro. Chiede vano espressamente di supportare la tesi che ‘loro non avevano mai visto i test prima dell’esame’ garantendo che le notizie di stampa sulle irregolarità sarebbero finite in una ‘bolla di sapone’. In cambio della compiacenza, all’operatore veniva prospettata la ‘proroga del contratto di suo interesse’.: ”Poi se divento direttore amministrativo (cosa poi avvenuta, anche per un breve lasso di tempo) io vediamo se riusciamo a continuare il rapporto” gli disse Rainone.
Le intercettazioni telefoniche sono proseguite anche dopo lo svolgimento dei concorsi. Il capogruppo della Lega alla Regione Angelo Tripodi aveva già presentato un esposto alla Finanza e Claudio Rainone ad un tratto ha cominciato a palesare qualche timore:”Non sono problemi nostri eh, ci siamo già fatti carico di troppi”.

”Rainone fa intendere che ci sia stato qualche aiuto elargito già a ‘troppi’ con riferimento ai candidati sostenuti” – scrive il gip Cario nel suo provvedimento restrittivo ai domiciliari. E ancora: “Non posso stamparvi nulla in quanto ho cancellato queste comunicazioni anche nel cestino della casella di posta elettronica su ‘sollecitazione’ fattami da Rainone ed Esposito nell’incontro avuto a Latina nel gennaio 2021. In quell’incontro Rainone, nell’assicurarmi che le notizie stampa sarebbero terminate in una bolla di sapone, mi chiedeva comunque di supportare la tesi che loro non avevano mai visto i test prima delle sessioni di esame”. Rispose così l’operatore della società deputata al caricamento dei quiz relativi alle prove d’esame alla richiesta della Guardia di Finanza di stampare tutte le e-mail a riprova della preparazione dei candidati. Una richiesta che, come aggiunge il Gip del Tribunale di Latina Giuseppe Cario, documenta il preciso intento di ostacolare l’acquisizione probatoria a loro carico.

Nell’ordinanza a più riprese viene invece documentato un accordo consolidato tra i due indagati, Mario Esposito appunto e Claudio Rainone. Manifestando il timore di una accusa per falso, Rainone arriva a dire: “l’hanno a dimostra'”. “Però lo sai che mi hai fatto venire la pulce all’orecchio? – chiese Esposito a Rainone interrogandosi sull’origine dell’indagine – Ma non è che qua qualcuno ha fatto il doppio (gioco)… nel senso… s’é inventato (Rainone fa segno delle manette a Esposito)… sì… sì… eh!”.

“Professò dimmi una cosa, sempre…”. A parlare, la sera del 6 ottobre 2020, è il presidente di commissione Rainone che, allo zio di una studentessa in procinto di sostenere la prova orale l’indomani, chiede conferma sul nome della ragazza e concorda con questo di incontrarla la mattina prima dell’esame al bar a poche centinaia di metri dal liceo di Latina dove ha già fatto lo scritto. “Mi dispiace che si deve fare questa passeggiatina – dice ancora – però è opportuno”. Il giorno in cui si sono tenute le prove orali, lo stesso Rainone ha rassicurato lo zio della candidata sull’esito positivo della prova, a riscontro – scrive il gip – dell’interessamento da parte sua.

In un altro passaggio dell’ordinanza un interlocutore definisce Rainone affidabile ad aiutare i partecipanti ai due concorsi ritenendolo ‘assolutamente funzionale alla politica’ ragione per la quale, a suo dire, ‘ha fatto carriera”’ diventando, anche se poco tempo, direttore amministrativo dell’Asl. L’arrivo della dottoressa Cavalli ha contribuito a scoperchiare completamente un vaso di pandora pieno – e lo dovrà dimostrare il Tribunale in un eventuale processo – di illegittimità e favoritismi.

”Emerge un quadro probatorio completo – scrivono il procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e il sostituto procuratore Valerio De Luca nella richiesta di misura cautelare inviata al gip – che dà atto di come, nell’espletamento di entrambe le procedure concorsuali, Rainone,come principale artefice, in tutto supportato da Esposito, ed in seconda battuta l’intera Commissione di gara, abbiano gestito le procedure concorsuali con modalità tali da assicurare l’assunzione di soggetti da loro scelti a priori, vanificando e rendendo poco più di una messa in scena le procedure di gara. I ‘concorrenti’ scelti dai membri della commissione – si legge – non solo si recavano a svolgere il concorso avendo il favore della Commissione, ma erano preventivamente informati sul contenuto delle domande che le procedure di gara siano state poco più di una apparenza”.

”Le indagini – conclude l’ordinanza del Gip Cario – documentano attività illecita stabile, sul fronte di più prove concorsuali” con ”contatti diretti tra Rainone e i candidati con i quali il Presidente della commissione concordava le domande che avrebbe posto alle prove orali. Circostanza significativa di un sistema collaudato di ampia portata e non occasionale”.