L'ex ospedale di Minturno

Minturno / Covid-19: un centro vaccinale presso l’ex-ospedale, l’ipotesi avanzata da Fratelli d’Italia

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MINTURNO  – Un centro vaccinale anti Covid-19 presso la struttura dell’ex-ospedale di Minturno. E’ l’ipotesi avanzata dal circolo locale di Fratelli d’Italia, che si è rivolto – tramite il  vice-coordinatore Elisabetta Smith e i membri del direttivo Filomena Falduto e Daniele Amitrano –  al coordinatore regionale Paolo Trancassini e al coordinatore provinciale Nicola Calandrini affinchè se ne verifichi la fattibilità attraverso l’interessamento dell’assessore alla Sanità della regione Lazio Alessio D’Amato.
La realizzazione dell’ipotesi andrebbe incontro alla possibilità di evitare lunghe trasferte verso Latina o Roma, soprattutto con l’approssimarsi della stagione estiva, per i cittadini che non riescono ad avere l’appuntamento per l’inoculazione del vaccino nella limitrofa Formia. “Siamo giunti alle porte dell’estate – spiegano infatti dal circolo minturnese di Fratelli d’Italia, motivando la proposta –  e, in contemporanea, siamo nel clou della campagna vaccinale. Oggi, come nei mesi passati, i cittadini minturnesi sono costretti a recarsi fuori dal proprio comune di residenza, con spostamenti più o meno lunghi, per poter ricevere la propria dose di vaccino, i più fortunati a Formia, comune confinante, altri addirittura hanno dovuto supportare viaggi fino a Latina o addirittura Roma”.
E concludono: “L’auspicio della sezione locale di fratelli d’Italia è che, inoltre, questo sia il primo passo per futuri investimenti che possano garantire il potenziamento della struttura che rivestirebbe un ruolo fondamentale per l’offerta sanitaria del Sud pontino, non solo in considerazione della natura turistica della zona e della conseguente alta densità di persone presenti sul territorio nel periodo estivo, ma anche per il fatto che rappresenterebbe il centro sanitario di riferimento per i comuni viciniori che ne sono sprovvisti, quali, ad esempio, Spigno Saturnia, San Cosma e Damiano e Castelforte, con un potenziale bacino di utenza stanziale di circa 40000 persone”.