Ventotene / Dissalatore definitivo, le perplessità dell’assessore Francesco Carta: “non si fanno esperimenti!”

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VENTOTENE – Sull’isola di Ventotene è prevista la realizzazione di un dissalatore definitivo, in merito al quale sorgono alcune perplessità. Ad eccepire diversi aspetti del progetto che dovrebbe avere luogo è Francesco Carta, assessore comunale all’Ambiente, alla Sanità e al Recupero di Santo Stefano.

La prima contestazione è relativa alla nuova collocazione. La scelta ricaduta sull’ex campo sportivo sarebbe da rimodulare in ordine a due motivi: il ripristino della campo da calcio previsto dall’Amministrazione ventotenese, ma soprattutto l’ “estrema fragilità sotto il profilo idreogeologico” dell’isola per cui sarebbe opportuno scegliere luoghi dove non bisognerebbe perpetrare opere di sbancamento, così come lì. “Nell’area indicata – aggiunge inoltre Carta – laddove andrebbe effettuato lo sbancamento, insiste una centrale geotermica che verrebbe in parte modificata”.

Nella pec inoltrata a diverse autorità ed istituzioni competenti in materia, l’assessore Francesco Carta continua così ad addurre un elenco di motivazioni: “L’opera di presa del dissalatore definitivo resterebbe sempre nello specchio acqueo all’interno del porto commerciale, sicuramente il luogo più inquinato dell’isola; lo scarico della salamoia e delle acque di contro lavaggio delle membrane avviene sugli scogli all’esterno del porto commerciale; ciò non è compatibile con le norme vigenti dello Stato e della Area Marina Protetta; le acque di controlavaggio sono da considerarsi reflui speciali e come tali vanno smaltiti poiché l’acqua marina trattata è quella interna al porto commerciale, dove solitamente insistono a lungo (anche sui fondali) inquinanti del tipo metalli pesanti, anidride solforosa e idrocarburi”.

L’acqua immessa nel civico acquedotto, restando ancora al minimo previsto dalla normativa vigente per quanto riguarda la durezza (14 gradi francesi), continua a provocare fenomeni erosivi nelle tubature in ferro e di certo non può definirsi ottimale per la salute dei cittadini; ancora oggi, in molte abitazioni giunge acqua torbida (vedi foto allegate) che obbliga gli utenti ad utilizzare ancora notevoli quantità di acqua imbottigliata anche per cuocere i cibi”.

Alla luce di tutto questo la soluzione ipotizzata dall’assessore Carta è quella di lasciare il dissalatore nella sede attuale ed utilizzare i fondi per la sostituzione della rete in ferro, per delocalizzare l’opera di presa all’esterno del porto commerciale, nonché aumentare la durezza dell’acqua.

“E’ dal Novembre del 2017 allorquando fu allacciato il dissalatore al civico acquedotto che sono cominciati i problemi nell’erogazione di acqua potabile” – commenta a margine della sua iniziativa Francesco Carta, che conclude: “A Ventotene (come anche a Ponza) non si fanno esperimenti ma si lavora secondo scienza e coscienza”.