Elezioni a Formia, il centrodestra punta su Amato La Mura e Nicola Riccardelli. Si cerca convergenza con Forza Italia

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FORMIA – I virus e i germi li ha sempre combattuti. Ha cominciato a farlo specializzandosi dopo la laurea in medicina. Ora intende curare la sua, la “mia città”, Formia, ma prima di farlo sul piano amministrativo (naturalmente qualora venisse eletto il prossimo sindaco) deve fare fronte ora a qualcosa di più serio e preoccupante, il Covid-19. Amato La Mura è uno degli infettivologi di punta dell’Asl di Latina e non a caso è il dirigente del day service multidisciplinare dell’ospedale di Gaeta dove ha contribuito a fare nascere, poco più un anno fa, il primo reparto Covid all’indomani del primo contagio al Coronavirus che per quanto riguarda la provincia di Latina era stato censito il 1 marzo 2020 presso l’ospedale di Formia.

“Ho tante cose ancora da fare – ha detto venerdì sera Amato La Mura – ma se qualcuno pensa che posso essere utile a guidare la mia città..io sono a disposizione”. Questa frase l’infettivologo figlio di un Maresciallo dei Carabinieri l’ha pronunciata venerdì sera presso l’abitazione del compianto sindaco di Formia e Senatore Udc Michele Forte. Qui si sono dati un appuntamento coloro che stanno cercando di andare contro le leggi, non scritte ma mai messe in discussione da un abitudinario schema dell’alternanza destra-sinistra e sinistra-destra, della politica formiana. A credere che dopo l’anticipata e mesta conclusione esperienza civica del sindaco Paola Villa si possa pensare di dar vita a qualcosa di inedito e coraggioso per Formia sono i rappresentanti di forze politiche e civiche che sino a poco fa non riuscivano neanche a consumare un caffé in qualche bar di via Vitruvio.

E invece venerdì sera a casa di Michele Forte in località Acquatraversa è arrivato chi dal 1980 al 2016 ha sempre osteggiato il sindaco e parlamentare centrista. Al punto da proporre la costituzione di parte civile della sua giunta nei processi penali in cui il sindaco originario di Maranola era coinvolto. Solo gli stolti non cambiano mai idea e, davanti a tante emergenze che una delle città più importanti del Lazio sta affrontando, il quattro volte sindaco Dem Sandro Bartolomeo ha concesso ora il suo semaforo verde ad una rosa ristrettissima di candidati a sindaco proposta niente meno che dalla… Lega che a Formia sino alle regionali e politiche del 2018 non era altro che l’Unione di Centro. I nomi sono praticamente due: l’infettivologo Amato La Mura ed il consigliere comunale uscente Nicola Riccardelli, l’ex presidente della XVII Comunità montana dei Monti Aurunci che a causa del Covid a dicembre stava passando a miglior vita…

È bastato uno sguardo che gli altri partecipanti al tavolo (l’imprenditore della sanità privata Maurizio Costa per “Ripartiamo con voi” ed il capogruppo uscente dell’Udc Erasmo Picano) hanno dato il loro via libera alla corsa di La Mura o, in subordine, a quella di Riccardelli per guidare un progetto elettorale e (anche) politico decisamente trasversale.

Un fatto è certo a questo punto. Il centro destra non potrà presentarsi unito- contrariamente a quanto avvenuto nel giugno 2018- alle elezioni amministrative di primavera o d’autunno. La Lega prima di chiudere con gli altri responsabili e presentare le candidature del duo La Mura-Riccardelli ha avuto il nulla osta dei vertici regionali del partito, in testa il neo sottosegretario all’economia e coordinatore regionale Claudio Durigon. Il carroccio ha fatto questo ragionamento: meglio un’alleanza con soggetti politicamente e culturalmente diversi ma affidabili sul piano amministrativo e gestionale piuttosto che dar vita ad un’alleanza da realizzare a tutti i costi, “forzata” caratterizzata, già ora, da veti incrociati e personalismi di ogni tipo. Insomma Formia merita una classe dirigente subito pronta a risolvere i suoi tanti ed endemici problemi e Claudio Durigon ha vestito, una volta tanto, i panni del capo dello Stato: il comune ha bisogno di forze responsabili in grado di integrarsi, capaci di andare a bussare ora alla porta di Nicola Zingaretti e, nel prossimo futuro, allo stesso “padre” di quota cento.

Naturalmente è toccato alla Lega, quale azionista di maggioranza di questa coalizione ancora in fase di allestimento, proporre i nomi per la candidatura a sindaco e le soluzioni di Riccardelli e di La Mura hanno trovato, “senza batter ciglio”, l’ok degli altri alleati. Entrambi hanno manifestato la loro disponibilità ad accettare l’incarico. Forse più di tutti è stato La Mura, più volte assessore nei governi di centro destra a guida del Senatore Forte e presidente (quando in Regione c’era Renata Polverini) dell’ente Parco Regionale Rivera d’Ulisse. In effetti l’infettivologo, che quando può allena i bambini del Mini basket della pallacanestro “Giovanni Fabiani” , era stato proposto quale candidato a sindaco del centro destra alle amministrative di tre anni. Rimase in sella solo per 24 ore quando fu vittima di una mai chiarita esclusione. La Mura la sua rabbia l’ha esternò in una conferenza stampa fiume presso il Grande Albergo Miramare ma ai suoi danni venne scelto, con l’avallo e la ratifica del coordinatore regionale di Forza Italia il Senatore Claudio Fazzone, il penalista Pasquale Cardillo Cupo. Ma il vento soffiava già alle spalle di Paola Villa che vinse le elezioni passeggiando sul red carpet. La Mura il suo malessere personale lo esternò sostenendo il candidato a sindaco Gianfranco Conte. Ma fu un’altra mazzata: per lui non c’era spazio. Bisognava ricucire i rapporti con i fratelli centristi, nel frattempo diventati leghisti, e ci pensò personalmente Claudio Durigon che a sorpresa si presentò una mattina all’ospedale”Monsignor di Liegro” di Gaeta dove lavorava e lavora il primario di malattie infettive.

“Ora ho da fare altro- ha commentato La Mura – L’Asl mi ha incaricato di vaccinare dall’8marzo 1000 tra insegnanti e personale Ata presso lasede decentrata di Formia della Provincia. Il Commissario prefettizio del comune, il Prefetto Tizzano, mi ha messo a disposizione un locale a Gianola per potenziare la vaccinazione a favore degli anziani. Agli amici ho detto che sono della partita. Mi facciano sapere”.

Lo “start” di questa coalizione qualche grattacapo lo sta creando a Forza Italia. Il Senatore Fazzone il candidato da proporre al tavolo regionale l’aveva già scelto, il plurivotato consigliere comunale Gianluca Taddeo. Anche Fratelli d’Italia (o una sua parte) per sedersi con pari dignità al tavolo delle candidature aveva formalmente voltato le spalle all’Onorevole Gianfranco Conte, da capodanno in lizza con la sua Formia con te e altre liste minori. I riflettori sono puntati sul comportamento elettorale di Forza Italia e un mandato a fare l’esploratore è stato conferito a Maurizio Costa per dialogare con il sindaco di Gaeta Cosimino Mitrano e, di conseguenza, con il Senatore Fazzone.

L’onorevole Gianfranco Conte invece ha reagito diversamente. Sabato mattina è stato protagonista di una tappa del suo tour elettorale nella frazione di Maranola, conosciuta in tutta Italia per il suo longevo Presepe Vivente e considerata il feudo elettorale prima dell’Udc e ora della Lega Durigoniana. Una provocazione o una visita programmata da tempo. Velenosa è stata la presa di posizione del consigliere Riccardelli: “Abbiamo preso atto che per prendere coscienza dell’esistenza di questo borgo, ci sono voluti trent’anni ! – ha commentato l’esponente del carroccio – Stiamo messi veramente bene !!!!”