Impianti rifiuti in provincia di Latina, monta la polemica

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LATINA – Le discariche di Borgo Montello a Latina e di La Cogna ad Aprilia possono andare in pensione. L’ha ribadito all’unanimità il consiglio provinciale di Latina che, dopo le polemiche degli ultimi giorni, ha approvato all’unanimità una delibera con cui sono state sollecitate alla Regione la definitiva chiusura e la successiva bonifica dei due siti e di impedire l’assoluta previsione di realizzarvi impianti sostitutivi o invasi. Il chiaro e netto pronunciamento politico dell’assemblea dell’ente di via Costa è arrivato alla vigilia della conferenza dei sindaci della provincia e di un incontro, molto atteso, con la stessa Regione. La delibera chiede altro. Nello specifico vi viene formalizzata la richiesta di prevedere i ristori per le popolazioni residenti che “per decenni hanno subìto danni alla salute – ha commentato il presidente della Provincia Carlo Medici – per la presenza delle discariche”. Il consiglio provinciale ha confermato la scelta della conferenza dei sindaci della localizzazione degli impianti di stoccaggio dei rifiuti secchi presso lo stabilimento Plasmon a Latina ed in via Pantanello, nella zona industriale di Fondi.

Allo scetticismo e alla contrarietà del sindaco Beniamino Maschietto si sono affiancate le perplessità delle minoranze che hanno avanzato la richiesta di svolgere un consiglio comunale straordinario. Vogliono vederci chiaro i consiglieri d’opposizione Franco Cardinale, Francesco Ciccome, Tiziana Lippa, Stefano Marcucci, Luigi Parisella, Salvatore Venditti e Luigi Vocella che chiedono che “l’Amministrazione Comunale chiarisca la sua posizione e la questione che in queste ore ha allarmato la cittadinanza”. Il punto proposto all’ordine del giorno sarà esplicito ed inequivocabile: relazione del Sindaco sull’individuazione di un sito per stoccaggio rifiuti nel territorio comunale e decisione del consiglio comunale in merito. Nel frattempo le forze d’opposizione – hanno fatto sapere gli esponenti dell’opposizione consiliare – continueranno il loro lavoro di verifica e controllo dell’azione amministrativa, “con l’obiettivo di riportare un messaggio chiaro alla Città e tranquillizzare tutti coloro che stanno mostrando preoccupazione e forti perplessità sull’eventualità che Fondi possa ospitare questa struttura”. I consiglieri Cardinale, Ciccone, Lippa, Marcucci, Parisella, Venditti e Vocella annunciano che si faranno portavoce del dissenso dell’intera città di Fondi “verso una proposta scellerata, che rappresenta una grave offesa al nostro territorio quotidianamente privato di servizi essenziali a fronte di proposte che nessun altro Comune vuole accettare.

Il presidente Medici è stato costretto ad indossare le vesti del pompiere e ha ricordato che gli impianti previsti a Latina e a Fondi “non saranno inquinanti. Saranno realizzati previa una verifica dell’esistenza di tutti i requisiti e le caratteristiche necessarie anche dal punto di vista ambientale e – e l’ha ripetuto ancora una volta – non saranno inquinanti. Purtroppo per anni c’è stato un totale disinteresse – ha spiegato – e non può essere attribuita a questa amministrazione la responsabilità per un tema che non è stato affrontato e risolto. Dobbiamo condurre il nostro territorio e le nostre comunità verso le soluzioni migliori e mi appello alla coscienza di tutti affinché non si cavalchi l’onda emotiva. La tutela del territorio la garantiamo con la gestione pubblica del ciclo dei rifiuti”. Questa presa di posizione ha raccolto il consenso dei consiglieri Rita Palombi, Antonio Terra, Ernesto Coletta, Domenico Vulcano mentre da parte dei consiglieri Giovanna Miele e Massimiliano Carnevale sono arrivate critiche alla decisione dell’amministrazione comunale di Latina di individuare l’area sulla Pontina definita “un’ulteriore servitù”.