Formia / Promiscuità nell’Ospedale “Dono Svizzero”, è scontro tra Casati e il sindaco Villa

Formia Politica Sanità

FORMIA – Una tempesta in un bicchier d’acqua. Si sono espressi in questi termini, replicando indirettamente al sindaco di Formia Paola Villa, il direttore generale dell’Asl di Latina ed il direttore sanitario del polo ospedaliero sud della stessa Azienda sanitaria pontina la decisione di chiudere momentaneamente il reparto di ortopedia dell’ospedale Dono Svizzero a causa del Covid. Giorgio Casati e Pino Ciarlo hanno confermato come ben nove infermieri in servizio ad ortopedia sono risultati positivi, da qui la decisione dell’Asl di bloccare i ricoveri e di trasferire i due degenti, reduci da altrettanti interventi operatori, nel reparto di chirurgia, alle prese con un’altra positività nel suo personale infermieristico.

La divisione è stata sanificata e l’Asl pensa di riaprirla alla sua normale di attività di elezione nella giornata di venerdì. Il tempo di sostituire gli infermieri in isolamento domiciliare. Il caso di ortopedia ha avuto un precedente nei giorni scorsi presso il reparto di medicina, regolarmente aperto. Sette infermieri erano stati contagiati e la divisione era stata chiusura per alcuni giorni con i pazienti trasferiti presso gli ospedali di Latina, Sora, la struttura di degenza infermieristica di Gaeta e presso anche alcuni alberghi.

Il sindaco di Formia aveva utilizzato un tono durissimo per rimarcare la promiscuità dei percorsi utilizzati dai pazienti Covid e non Covid all’interno dell’ospedale più importante del sud pontino che, a dire del sindaco Villa, “dovrebbe essere protetto e salvaguardato, potenziato e dotato di maggiori strumentazioni . Ora non ci resta che ringraziare e sostenere senza sosta tutto il personale sanitario, perché veramente stanno lottando in una trincea senza contraerea”. La conclusione del sindaco di Formia ha fatto arrabbiare il diggì Casati laddove scriveva testualmente…”Egregio direttore il mio incarico da sindaco il 20 di questo mese probabilmente finirà, ma fino ad allora sarà mio preciso dovere dare voce a chi tra tutti quei camici bianchi non gli è consentito parlare, non gli è consentito essere ascoltato, non gli è consentito dissentire apertamente, la mia voce sarà a loro disposizione fino alla fine, perché in quella trincea ci sono loro e non altri.”

La replica di Casati è stata altrettanto dura: “A volte non riesco a comprendere le posizioni, ondivaghe, del sindaco Villa. Nella prima fase dell’emergenza sanitaria si era tanto prodigata perché quello di Formia venisse elevato ad ospedale Covid alla stessa stregua del Santa Maria Goretti di Latina per dare le dovute risposte all’utenza del Golfo. Ora lamenta una promiscuità relativamente agli spazi e ai locali del Dono Svizzero. I protocolli applicati sono sotto gli occhi e li applica con professionalità e abnegazione il personale medico ed infermieristico. Non penso che abbia bisogno di avvocati d’ufficio”. Nel dibattito è intervenuto anche il direttore sanitario del presidio ospedaliero sud dell’Asl, Pino Ciarlo: “Se il sindaco di Formia è interessata a verificare il rispetto dei nostri rigorosi protocolli ce lo dica che organizziamo un’ispezione. Il Dono Svizzero è una risorsa dell’intero territorio e – ha rimarcato affiancandosi Casati – in questo delicato momento dobbiamo con molta responsabilità e buon senso fare a meno di queste polemiche che non aiutano a vincere la scommessa che abbiamo davanti: la lotta al Coronavirus”.

Il dottor Ciarlo getta benzina sul fuoco quando ricorda come lo stesso reparto di medicina nei giorni scorsi sia stato chiuso momentaneamente dopo le positività che hanno interessato sette unità infermieristiche: “Doveva esserlo per sanificare i locali e rimpiazzare il personale contagiato…Non penso che fosse un provvedimento da alimentare un facile allarmismo che non paga…!” Pressochè stabile, intanto, è la curva dei contagi intanto in provincia di Latina: 117 contro i 121 di mercoledì. La metà dei casi, censiti in 19 dei 33 comuni pontini è stato registrato nei comuni di Latina e Aprilia con 32 e 30 contagi ciascuno. I pazienti che hanno contrattato il virus complessivamente sono saliti a quota 11412, i positivi sono ora 7381, di cui 7272 trattati a domicilio. Quelli guariti sono 3707 – 39 in più rispetto a martedì – mentre quelli ricoverati negli ospedali Covid della Regione e della provincia sono 109, due in meno rispetto all’ultima giornata. I pazienti che non ce l’hanno fatta sono stati tre, risiedevano a Itri, Pontinia e Gaeta anche se domiciliato a Itri: avevano 72, 73 e 79 anni Il numero dei decessi è stato aggiornato, infine, a 185.