Formia / Maggioranza senza numeri, disertato il consiglio comunale: in bilico il sindaco Villa

Formia Politica

FORMIA – Sempre più in affanno la maggioranza civica che da poco meno di due anni e mezzo governa il comune di Formia. E’ mancato il numero legale nel pomeriggio di venerdì nella prima convocazione del consiglio comunale che, convocato con un corposo ordine del giorno, prevedeva l’approvazione della salvaguardia degli equilibri di bilancio ma anche il bilancio consolidato ed il rinnovo delle dieci commissioni consiliari. L’assestamento di bilancio si preannunciava un argomento importantissimo e fondamentale sul piano politico-amministrativo e così è stato. Ora se non sarà licenziato entro il 30 novembre, potrebbe certificare la conclusione anticipata della consiliatura capeggiata dal primo sindaco donna di Formia Paola Villa.

La maggioranza civica – come da previsione – ha disertato l’aula consiliare del comune cui si sono aggiunti i tre consiglieri di “Ripartiamo con voi” (Dario Colella, Ida Brongo e Lino Martellucci), la lista che da mesi ha ritirato la propria rappresentanza in Giunta con gli assessori Alessandra Lardo e Lino Forte. Le minoranze di centro destra e del Pd, invece, hanno risposto ai due appelli della prima convocazione. Alla prima ‘chiama’ erano sette, dopo un’ora, alle 16, hanno risposto all’appello del segretario Alessandro Izzi in nove. Gli esponenti delle opposizioni sostanzialmente c’erano tutti anche se si sono alternati nel rispondere al segretario generale. Con una sola e pesante eccezione: il consigliere Giovanni Costa, sino a pochi mesi uno dei rappresentanti della stessa maggioranza e poi salito sull’Aventino. L’ex assessore Dem nella quarta Giunta Bartolomeo aveva firmato un documento poco più di un mese fa all’Hotel Bajamar in cui ipotizzava, insieme all’intero centro destra (ma senza la forma del capogruppo del Pd Claudio Marciano) un’alternativa nella governance del Comune. Insomma le dimissioni del sindaco Villa. E invece Costa è stato chiamato più volte dalla professoressa di scienze naturali, l’ultima volta venerdì mattima, alcune ore prima del consiglio comunale. Top secret il contenuto del loro ultimo incontro ma Costa, decisamente in difficoltà ed imbarazzato, ha preferito stare lontano dalla sala Ribaud per evitare di dare più peso, numerico e qualitativo, all’opposizione all’attacco. Giovanni Costa avrebbe fatto questo ragionamento: se gli altri si nascondono (la componente Costiana), faccio anch’io altrettanto.

Determinante sarà la seconda convocazione di lunedì 30 novembre, alle 15. Per rendere valida la seduta saranno necessari 9 consiglieri e per approvare l’assestamento di bilancio basterà il voto della maggioranza dei presenti. La perdurante assenza dei tre consiglieri di Ripartiamo con voi ed il ritorno di Costa (con un suo eventuale voto contrario all’assestamento al bilancio) significherebbe coinvolgere il Prefetto di Latina Mauruzio Falco. Il motivo? È semplicissimo: in caso di parità nella votazione, 11 voti, la delibera sulla salvaguardia non passerebbe ed il Prefetto con la tradizionale diffida inviterebbe il sindaco ad approvarla entro 20 giorni, poco prima del prossimo Natale. Un’altra assenza di Costa, “marcato ad uomo” dalla sua strettissima componente elettorale, permetterà al sindaco di superare questa insidiosa forca caudina.

Il problema è politico a questo punto. E il presidente del consiglio comunale Pasquale Di Gabriele, nella duplice mansione di allenatore del Vindicio in Terza Categoria, ha dovuto “prendere atto che non siamo in forma in questa fase della stagione. Forse serve un ritiro”. Traducendo: il sindaco Villa si dimetta, revochi completamente la Giunta ed in 20 giorni trovi una nuova maggioranza politica per poi approvare l’assestamento di bilancio. Il primo cittadino ascolterà il presidente dell’assemblea?

Intanto durissime sono stati i rappresentanti delle minoranze fisicamente presenti in aula o collegamento in remoto. I consiglieri della Lega, Forza Italia, Udc, Fratelli d’Italia-Formia con te e Formia Viva in un documento sono arrivati subito a dama: “A fronte totale dell’inerzia politico/amministrativa della Giunta Villa, sono inderogabili le immediate dimissioni del primo cittadino. Prendiamo atto che anche oggi il sindaco, la giunta ed i consiglieri comunali di maggioranza non erano presenti in aula per il consiglio comunale. E’ questo l’ennesimo schiaffo dato alla città. Le commissioni consiliari non si possono riunire perché decadute ed i numeri della maggioranza sono ormai risicati. I 32 punti all’ordine del giorno, tutti molto importanti per la sorte della nostra città, non hanno potuto meritare una discussione serena”.

A smarcarsi un’altra volta dal centrodestra è stato il capogruppo del Pd, Claudio Marciano, che non ha voluto sottoscrivere il documento propostogli in remoto. L’esponente Dem per dimostrare il suo distinguo ne ha firmato uno personale ma sostanzialmente il messaggio politico è stato pressochè identitico. “Per l’ennesima volta, la maggioranza non ha i numeri per insediare il Consiglio Comunale. Lo stesso succede, ormai da mesi, per le commissioni consiliari. Un governo cittadino che non è in grado di prendere decisioni non serve a niente. A che serve restare al potere, se non si ha la forza di mandare via gli allevamenti dei pesci, di approvare un piano regolatore o della mobilità, o di realizzare opere strategiche per lo sviluppo locale? Sicuramente, non a Formia, non al suo futuro. La Sindaca – secondo Marciano – ha il dovere di presentarsi in Consiglio Comunale e di dimostrare che ha l’appoggio di almeno 13 consiglieri, altrimenti il suo dovere istituzionale e politico è quello di dimettersi”.