Formia / Scuola, petizione per lo spostamento del Centro per l’istruzione degli adulti

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FORMIA – L’anno scolastico a Formia, così come in altri comuni del Golfo e della Provincia, inizierà il 24 settembre anziché il 17 ma ai ritardi riguardanti il mancato completamento degli interventi di edilizia scolastica finanziati e avviati (in agosto) per rispettare le disposizioni anti Covid 19, il potenziamento del personale Ata e docente e dei dispositivi di protezione individuali si è aggiunta un’altra grana di non facile risoluzione. L’hanno sollevata i genitori degli alunni frequentanti la scuola primaria e secondaria di primo livello dell’Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” di Formia.

Hanno dato vita ad una petizione con cui si chiede, in vista della ripresa imminente delle lezioni, lo spostamento con “la massima urgenza” del “Cpia”. E’ un acronimo che per molti dice poco ma è una struttura diventata un vanto per l’istituzione scolastica diretta dal professor Vito Costanzo: è il centro per l’istruzione degli adulti, quello che molto volgarmente in passato era considerato la scuola serale frequentata da cittadini impegnati a perseguire il diploma di scuola media inferiore e ora,per lo più, da quelli stranieri interessati, attraverso un programma di integrazione sociale ed economica, ad imparare la lingua italiana. I genitori dei piccoli alunni hanno deciso di raccogliere le firme, soprattutto attraverso una petizione on line, dopo che il consiglio di Istituto dell’8 settembre scorso che la previsione di aule destinate al “Cpia” per l’anno scolastico che sta per iniziare è di sei a fronte delle 3 degli ultimi anni scolastici. Questa situazione comporterebbe l’occupazione di spazi sia al piano terra dell’edificio, sia al primo piano di un plesso, quello centrale di via Divisione Julia, “vede la frequenza giornaliera di circa 500 alunni, cui va aggiunto il personale docente e tecnico-amministrativo”.

Il Centro per l’istruzione per gli adulti è collocato nei locali della scuola media “Dante Alighieri” dall’anno scolastico 2016/2017, “collocazione da considerarsi temporanea” in considerazione dell’impegno da parte dell’Istituzione competente e responsabile “a reperire, già dal successivo anno scolastico 2017/2018, una sede diversa e più idonea allo svolgimento delle attività dello stesso ‘Cpia”: ad oggi, tale impegno non risulta ancora onorato”. “Sorprende, per contro, la richiesta di aumentare gli spazi da destinare al Cpia – si legge nella petizione dei genitori – da sottrarre, per ovvia conseguenza, allo svolgimento della regolare attività scolastica degli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado, tanto più nel difficile frangente dell’emergenza sanitaria, che richiede impegno da parte delle istituzioni amministrative e scolastiche a garantire opportuno distanziamento, attraverso il reperimento di spazi supplementari e più ampi da destinare alla didattica curriculare”. La presenza del “Cpia” nel plesso centrale dell’Istituto comprensivo “Dante Alighieri” di Formia, quest’anno addirittura implementata, “comporta gravi ripercussioni nell’organizzazione logistica e didattica, a scapito esclusivo degli alunni frequentanti, per l’aumento del rischio sanitario, per forza di cose aumentato, e per le negative ripercussioni sull’offerta formativa, per forza di cose limitata”.

La petizione ha un preciso destinatario, il sindaco di Formia Paola Villa, perché, “quale massimo responsabile della sicurezza sanitaria sul territorio, “provveda, con la massima urgenza, allo spostamento di questo centro dai locali della scuola in vista dell’imminente inizio delle lezioni, anche in considerazione delle recenti deliberazioni dell’Ministero dell’Istruzione che ha previsto(con avviso pubblico numero 27189 del 19 agosto 2020) lo stanziamento di fondi speciali da destinarsi proprio al reperimento di spazi destinati alla didattica per garantire la ripresa delle lezioni in condizioni di maggior sicurezza.”. I genitori concludono la petizione ringraziando “quanti si stanno adoperando per garantire ai nostri figli i sacrosanti diritti allo studio e alla salute” e si dichiarano “certi della sensibilità con cui verrà esaminata e soddisfatta la nostra richiesta”.