Formia / L’amministrazione di Paola Villa perde i pezzi: lasciano la maggioranza 4 consiglieri e si dimettono due assessori

Formia Politica

FORMIA – Non è una metafora o una frase fatta ma è molto di più: il sindaco di Formia Paola Villa continua perdere pezzi, in consiglio comunale e nella sua sempre più striminziata Giunta. Una delle quattro componenti della maggioranza, “Ripartiamo con voi”, dopo un vertice tenutosi lunedì sera presso la Clinica Costa, ha deciso di prendere politiche le distanze dall’amministrazione Villa dichiarando la propria indipendenza dei consiglieri comunali Ida Brongo, Lino Martellucci e Dario Colella e la fuoriuscita dalla Giunta di Pasqualino Forte ai Lavori Pubblici e Alessandra Lardo allo sport e politiche giovanile. Se dalla stessa coalizione pochi mesi fa aveva tolto il disturbo l’ex assessore Pd Giovanni Costa, sono diventate cinque le defezioni in poche ore. Si è aggiunta ufficialmente anche quella del capogruppo di “Formia Vinci” Antonio Capraro che, dopo l’informale annuncio dato al sindaco Villa per organizzare un incontro che non ha sortito nulla, ha deciso, dopo un vivace scontro interno con il coordinatore politico Francesco Di Nitto, ha deciso anch’egli di rendersi indipendente.

La maggioranza non può più fare finta di niente perché i voti garantiti solo ora 11, pochini per essere tranquilli. La Giunta poi è la fotografia di uno “sfazio” che non conosce precedenti nella prestigiosa storia politico-amministrativa di Formia. Gli abbandoni di Forte e Lardo – che sino all’ultimo hanno onorato gli impegni istituzionali assunti in precedenza – scaturiscono anche da una censoria lettera del sindaco alla quale “Ripartiamo insieme” ha replicato di non tollerare più “la situazione di vigente inidoneità e dell’assenza di un prevedibile cambio di passo strutturale”. I numeri, nella politica come nella vita, sono lo specchio dell’anima: in 26 mesi hanno lasciato volontariamente l’esecutivo formiano i vari Ida Meglio, Giovanni D’Angiò, Fulvio Spertini, Paolo Mazza e, ora, Forte e Lardo. Sono rimasti al loro posto soltanto i “fedelissimi” Carmina Trillino, Kristian Franzini e Orlando Giovannone che, per le più disparate ragioni, lascerebbero la nave alla deriva solo prima del primo cittadino.

In rotta di collisione su diverse tematiche – in testa quelle legate all’urbanistica e alla pianificazione del territorio (piano regolatore portuale e rigenerazione urbana), “Ripartiamo con voi” attraverso il coordinatore politico Joseph Romano ha accusato il sindaco di aver tradito lo spirito con cui era stata eletta poco più di due anni fa: “La convergenza del nostro gruppo con il movimento civico è stata determinata dalla convinzione che, superando la vecchia liturgie partitiche, si poteva aprire per Formia una prospettiva di vero cambiamento che desse, tra l’altro, l’avvio anche a un diverso modello di sviluppo, più articolato e integrata in un più ampio orizzonte comprensoriale, coinvolgendo altresì una attiva partecipazione di tutte le forze vive, economiche, sociali e culturali del tessuto urbano, orientata a imprimere un volto nuovo alla città”. Questo presunto tradimento si sarebbe consumato non rispettando l’ampio mandato elettorale ricevuto che “conteneva un messaggio esplicito a cambiare stile di governo e rapporti con la cittadinanza, sburocratizzare più possibile le procedure; assumere scelte e decisioni chiare efficaci in risposta alle istanze dei cittadini avendo con essi un colloquio aperto e attento, per una comunità migliore”.

L’avvio della consiliatura non è stato facile – e lo ribadisce lo stesso Romano quando parla di una “partenza lenta e difficoltosa per la non facile situazione ereditata riguardante il piano organizzativo delle risorse umane, nonché l’area finanziaria- economica” – ma “il tirare a campare”,la gestione dell’ente comune “alla giornata” . Impietosa continua ad essere l’analisi di Romano: “Si è assistito ad un progressivo invecchiamento della azione amministrativa ascrivibile, a nostro avviso, sia a mancanza di programmi e progetti attuativi circa il futuro di Formia, che all’indebolimento di uno concreto spirito di coalizione e coordinamento operativo. Le nostre idee, proposte e suggerimenti formulati nell’ottica di una più efficacia fiducia governo per il bene comune sono state considerate spesse quasi ostative, se non ti disturbo, per qualche “fumus” personale. Ma si appalesa una decisa e concreta volontà per affrontare e ovviare a possibili utili soluzioni istanze e problematiche che ostacolano la crescita è l’avvenire di Formia, specialmente per quanto attiene il futuro dei giovani, l’urbanistica e le sue implicazioni, il governo del territorio, il traffico caotico e non più supportante sopportabile (soffocante la vita e la mobilità cittadina) unita a un sistema viario obsoleto”. E poi attendono risposte questioni come la revisione della macchina burocratica “percepita più come azione frenante invece che di stimolo per iniziative d’impresa”; la qualità dei servizi erogati ai cittadini, la vigilanza ed il controllo sulla società partecipate; l’assetto produttivo ed il varo delle opere infrastrutturali”.

Cosa succederà ora? Non è un dilemma Shakesperiano ma il sindaco Villa sembra essersi cacciato in un labirinto con poche e agevoli vie d’uscita. Un campanello d’allarme è stato il rinvio dell’ultimo consiglio comunale per una pilotata mancanza del numero legale che, risultata essere un segnale tangibile di debolezza politica, voleva lanciare un messaggio a “Ripartiamo con voi”: “Possiamo andare avanti anche senza di voi”. Quest’ultima componente ha deciso l’opzione dell’indipendenza e non dell’opposizione perché vuole verificare le mosse del sindaco di Formia. Non ne ha tante a disposizioni. Sono essenzialmente due: dare vita ad un complicatissimo rimpasto (o meglio ricostituzione)in Giunta – recuperando la componente Costiana e lo stesso Capraro oppure chiedere, attraverso il democristiano strumento dell’appoggio esterno, la collaborazione nello stesso esecutivo “per il bene della città” dell’Onorevole Gianfranco Conte e di parte del gruppo consiliare di Forza Italia.

La consigliera azzurra Eleonora Zangrillo, pur di tornare in Giunta per conto di un’amministrazione avente una connotazione politica diversa rispetto a quelle di cui ha fatto parte nel suo poliedrico passato amministrativo, avrebbe il via libera del suo lungimirante coordinatore regionale come il Senatore Claudio Fazzone? Da settimane è in fase di realizzazione a Formia , seppur sotto traccia, un asse civico i cui componenti, in prospettiva di un difficile ma non impossibile ritorno al voto amministrativo, sono la Lega, Fratelli d’Italia e la parte del Pd riconducibile all’ex sindaco Sandro Bartolomeo che recentemente ha parafrasato sibillinamente un passaggio evangelico del capitolo 24 di San Matteo: “Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo”. Parola di Dio? No del Principe…