Formia / Si dimette l’assessore all’urbanistica Paolo Mazza

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FORMIA – Paolo Mazza non è più l’assessore all’urbanistica del Comune di Formia. Le sue inattese e clamorose dimissioni le ha esplicitate in una lettera giunte nel tardo pomeriggio di venerdì sulla scrivania del sindaco Paola Villa e le ragioni di questo gesto da parte di uno dei collaboratori più fidati del primo cittadino – sin dal 2012 quando aveva cominciato a sostenere il suo progetto civico (“la sua elezione è stato un segnale straordinario che i cittadini hanno voluto consegnare alla politica e sono tuttora convinto che lo stesso non debba essere vanificato o disperso”)- potrebbero provocare conseguenze politiche all’interno della maggioranza consiliare.

Mazza dice e scrive in sintesi che lui è stato un assessore tecnico ma è oltremodo polemico quando specifica che “probabilmente da parte dell’attuale maggioranza non vi sia più spazio e tempo per un assessore come me, esterno ai gruppi di cui la coalizione è composta e designato a ricoprire un incarico delicato dal punto di vista strategico e di pianificazione del territorio”. Paolo Mazza ha deciso di togliere il disturbo e conclude la sua lettera di dimissione osservando che non “voleva essere di intralcio alla realizzazione della suo mandato” – scrive nel penultimo rigo rivolgendosi al sindaco Villa.

Ma cosa è successo? Mazza è stato – come si dice in gergo – tirato per la giacca e non ha voluto accettare indicazioni che gli sarebbero state prospettate nella pianificazione urbanistica di Formia? Forse. Lo si evince dal passaggio inaugurale della lettera quando specifica quale dovesse essere la principale prerogativa amministrativa, dare attuazione allo strumento della rigenerazione urbana, “un argomento importante dal punta di vista delle ricadute sul territorio, in termini di attività edilizie, del tessuto economico, turistico, sportivo, ricettivo e culturale”. Di rigenerazione urbana aveva cominciato ad occuparsi la commissione urbanistica nel dicembre 2019 perché la delibera approdasse, quanto prima, per la sua approvazione in consiglio comunale. E invece cosa è successo? L’attenzione della maggioranza consiliare si è concretizzata – è il primo affondo di Mazza nella lettera in cui abbandona l’amministrazione formiana, il terzo assessore che lo fa dopo Fulvio Spertini al bilancio e Giovanni D’Angiò ai servizi sociali – “soltanto a fine giugno mediante di osservazioni scritte generiche, a tratti inconferenti e non in forma propositiva emendamentale sia in forma scritta che in riunioni di maggioranza”.

L’assessore Mazza appare come un predicatore nel deserto e lo conferma che la sua rigenerazione urbana avrebbe creato qualche intoppo alla macchina del cemento che- a quanto pare – è ancora funzionante nell’amministrazione Villa: “Ho avuto modo di dire che rimandare ulteriormente l’avvio di questo strumento di disciplina urbanistica, rinviandone la discussione a dopo l’estate, significherebbe per questa amministrazione non trovarsi più nelle condizioni di attuare concretamente quel percorso urbanistico delineato nel programma di mandato che individuava quali suoi strumenti prima le cosiddette “varianti puntuali” e ,poi, la ‘variante delle certezze’, ossia la variante al Prg vigente”. Mazza è durissimo quando afferma che molti esponenti della maggioranza di cui ha fatto parte hanno ‘tradito’ una parte del programma con cui è stata chiesta ed ottenuta la fiducia all’elettorato di Formia alle amministrative del 2018. Mazza aveva chiesto di fare in fretta anche per un’altra ragione: la commissione di una commissione urbanistica per affrontare gli ulteriori strumenti e dispositivi normativi emanati dalla Regione e dal governo quali il superbonus del 110% e quelli previsti nel decreto “Rilancio”. E la risposta della maggioranza qual è stata? “Una ventilata e non ancora formalizzata convocazione della commissione urbanistica del 29 luglio. E’ troppo tardi per portare la proposta di deliberazione sulla rigenerazione urbana in un consiglio prima delle ferie anche perché – e lo specifica correttamente l’architetto Mazza – non è ipotizzabile comprimere i tempi e gli ambiti di confronto che devono essere assicurati alla minoranza su un argomento di importanza essenziale per un assessorato che sugli atti di pianificazione, generali e di settore, ritenuti di valenza strategica per la crescita e lo sviluppo di Formia, ha sempre cercato la mia ampia condivisione e convergenza”.

L’assessore Mazza menziona i più importanti da lui seguiti – variante delle norme tecniche di attuazione nelle zone F2, l’adeguamento del piano di utilizzazione degli arenili, il piano di eliminazione delle barriere architettoniche ed il regolamento per la monetizzazione degli standard urbanistico – arrivando anche a menzionare ala formazione del settore urbanistica per lo sportello unico dell’edilizia informatizzato “destinato a rendere, ancora una volta, il comune di Formia in linea con le previsioni di legge ma soprattutto di uno strumento importantissimo per lo snellimento delle procedure e disposizione dei tecnici sia interni che esterni con i tempi ella modernità richiedono”. Tutto ciò non è bastato e dalle sue dichiarazioni Mazza fa fatica a celare la sua propria amarezza. Non l’ha scritto ma il suo pensiero finale potrebbe essere stato il seguente: hanno provato a tirarmi per la giacca e farmi fare un salto nel passato. Ma prima che compissero questo gesto, ho preferito farmi da parte. Se così fosse, sarebbe sintetizzato così il fallimento politico dell’amministrazione di Paola Villa.