Gaeta / Interdette le spiagge libere, il Partito Comunista tuona: “E’ un fatto gravissimo”

Gaeta Politica

GAETA – Il Partito Comunista interviene in merito alla decisione del Comune di Gaeta che ha interdetto l’accesso alla piccola spiaggia libera in fondo a Serapo, lato Fontania, da sempre molto amata e frequentata soprattutto dai più giovani. “La motivazione ufficiale, che apprendiamo dai cartelli – si legge nella nota – è il rischio Covid. Una decisione grave, inaccettabile e ingiustificata, che conferma la fondatezza di tutti i nostri timori. Che fine hanno fatto i fondi regionali (122 mila Euro destinati a Gaeta!) stanziati per garantire la sicurezza sulle nostre spiagge? Come vengono impiegati? In quali tasche finiranno? I privati intanto incrementano i loro profitti adottando misure di sicurezza spesso discutibili, nella quasi totale assenza di controlli pubblici, introducendo spesso aumenti ingiustificati delle tariffe, diversamente da quanto aveva garantito il Sindaco, imponendo ai loro dipendenti ritmi ancor più pesanti e i soliti salari da fame”.

“Agli stessi, di fatto – proseguono dal Pc – è demandata la supervisione dei tratti di arenile libero a noleggio, generando un evidente conflitto di interessi. Che vantaggio avrebbero mai costoro a limitare e regolamentare gli accessi? Ove sono assenti ristretti interessi privati da difendere, si preferisce chiudere le spiagge”. Per ovviare a questi problemi il Partito Comunista aveva chiesto l’impiego di dipendenti comunali assunti tramite l’istituzione di un’Azienda Speciale per garantire il libero accesso in sicurezza a tutti questi tratti di spiaggia e creare nuova occupazione per i tanti colpiti dalla crisi.

“Come al solito – concludono dal Pc – la Giunta Mitrano si conferma forte con i deboli e debole con i forti, un comportamento a danno di tutta la comunità. Esigiamo risposte e spiegazioni immediate sull’accaduto e sulla gestione degli arenili“.