Formia / Caso indennità, i dirigenti del Comune pronti a rivolgersi al Tribunale del Lavoro

Formia Politica

FORMIA – I dirigenti del Comune di Formia sono pronti a rivolgersi al giudice del lavoro del Tribunale di Cassino. Una volontà di qualche giorno fa è diventata ormai concretezza dopo la decisione, apparsa per alcuni di loro “molto provocatoria”, del presidente Gianfranco Conte di convocare mercoledì la commissione trasparenza per discutere di una legittima e insindacabile richiesta dei responsabili di settore del Comune di vedersi riconosciute, a posteriori, le indennità, pari al 15%, delle rispettive posizioni apicali.

La vicenda, molto delicata sul piano economico e del possibile danno erariale, è stata affrontata nel corso della commissione trasparenza cui ha partecipato il “Niv”, il nucleo di valutazione degli stessi dirigenti nominato nel maggio 2019 dalla Giunta Villa. A presiederlo è un insigne accademico di Minturno, il professor Giuseppe Russo, che insegna presso la facoltà di economia dell’università di Cassino. E la discussione ha affrontato le modalità per poter uscire da questo imbuto: come pagare e chi deve riconosce queste indennità economiche ai dirigenti del comune di Formia? La commissione un problema l’ha rilanciato: toccava al Niv in carica nel 2017 e nel 2018, in base agli obiettivi deliberati dalla Giunta di Sandro Bartolomeo e dal commissario Prefettizio Maurizio Valiante, definire il loro raggiungimento da parte di ciascun dirigente. Il nucleo di valutazione avrebbe dovuto dare una votazione che avrebbe definito il quantum economico che l’ufficio personale con una determina ad hoc avrebbe assegnato. Il condizionale non è un errore. Perché per una grande superficialità ed omissione la politica in questo biennio tanto contestato non ha provveduto a rinominare i tre componenti di questo nucleo di valutazione che per le più disparate economiche si erano dimessi e non hanno più avuto avere a che fare con il comune di Formia.

I dirigenti sono convinti che una soluzione c’è: il “Niv” in carica potrebbe effettuare, all’insegna del principio basilare del diritto amministrativo, una sorta di valutazione con effetto retroattivo. A margine della commissione trasparenza di mercoledì il professor Russo ha escluso, “almeno per quanto mi riguarda”, questa eventualità per un incorrere nel temutissimo danno erariale e, dunque, non avere a che fare con la Procura regionale della Corte dei conti. Il presidente in carica del Niv ha dichiarato, invece, che si pronuncerà a settembre per i risultati conseguiti dai dirigenti nel corso del 2019 e “poiché la Giunta ha già deliberato il piano degli obiettivi per il 2020”, farà altrettanto l’anno prossimo per l’esercizio finanziario in corso. Insomma le posizioni sono lontane, lontanissime e i dirigenti, dopo che si è rivolta alla sezione lavoro del Tribunale di Cassino l’ex segretaria comunale Anna Riccio, non vogliono arretrare di un millimetro perché “abbiamo lavorato e vogliamo correttamente essere pagati. Non sarà possibile ora? Attenderemo, forse, qualche anno e questo diritto ci sarà riconosciuto da un giudice di un Tribunale”.

Lo scontro è stato provocato anche da una dichiarazione shock del presidente della commissione trasparenza, il cinque volte deputato di Forza Italia ed ex sottosegretario Gianfranco Conte. “C’è un limite alla vergogna! – aveva scritto sul suo profilo facebook – I solerti dirigenti comunali che tanti guai hanno procurato all’amministrazione comunale e , indirettamente, a tutti noi, ora pretendono anche che gli vengano riconosciute le indennità premiali per l’inadeguato lavoro svolto! Che fenomeni!!!dietro la lavagna”. La replica dei dirigenti è stata, altrettanto, al vetriolo: “Se il Tribunale ci darà ragione, quanto ci sarà assegnato lo devolveremo in beneficenza. Non ci risulta che faccia altrettanto l’Onorevole Conte con il suo vitalizio. Che l’abbia meritato, non lo sappiamo ma le leggi non si cambiano in base alle convenienze e alle opportunità di ciascuno”.