Fondi per adeguamento scuole per l’emergenza Covid-19, il Comune di Formia escluso

Formia Politica Scuola

FORMIA – Ha creato non pochi motivi di imbarazzo all’interno della maggioranza civica che sostiene il sindaco Paola Villa l’esclusione del comune di Formia dall’elenco dell’avviso “Pon” del Ministero dell’Istruzione con cui sono stati stanziati alle cinque province e a moltissimi comuni laziali importanti fondi per finanziare, in vista dell’inizio del nuovo scolastico il prossimo 14 settembre, gli interventi di adeguamento e di adattamento degli spazi e delle aule didattiche per l’emergenza sanitaria da Covid-19. Presso la ripartizione Opere pubbliche si è innescato un rimpallo di responsabilità su chi o coloro avrebbe dovuto formalizzare l’adesione al progetto, la cui prima scadenza è stata il 19 giugno poi prorogata al 24. Per seguire questo tipo di iniziativa in passato se ne occupava l’architetto Giuseppe Caramanica che molto facilmente entrava nella piattaforma del Ministero dell’Istruzione utilizzando il proprio codice fiscale come prevede la norma. Ma lo zelante Caramanica non lavora più al comune di Formia ma, grazie alla sua professionalità e dedizione al lavoro, è stato scelto con un incarico fiduciario del sindaco Antonio Fargiorgio a guidare la ripartizione tecnica del comune di Itri.

Al comune di Formia nessuno ha pensato di rigenerare il proprio Spid o digitare il proprio codice fiscale. E così uno dei comuni più importanti della provincia è rimasto – almeno per il momento – escluso da questa pioggia di finanziamenti (ben 19milioni e 648mila euro) che hanno invece hanno interessato l’amministrazione Provinciale di Latina per un milione e, nell’ordine alfabetico, i comuni di Aprilia (520mila euro), Bassiano (6000 euro), Castelforte (15mila euro), Cori (40mila euro), Fondi (160mila euro), Gaeta (90mila euro), Itri (40mila euro), Latina (670mila euro), Lenola (15mila euro), Minturno (90mila euro), Monte San Biagio (28mila euro), Ponza (15mila euro), Priverno(70mila euro), Roccasecca (28mila euro), Sabaudia (110mila euro), Santi Cosma e Damiano (28mila euro), Sezze (110mila euro) e Sonnino (28mila euro), Spigno Saturnia (6000 euro) e Terracina (160mila euro). Al comune di Formia neppure un euro per mettere a norma ed adeguare le classi alle severa normativa anti Covid 19 a meno di di due mesi dall’inizio dell’anno scolastico e solo perché nessuno ha saputo inaugurare la nuova procedura dopo il precedente funzionario, andando via dal Comune, aveva revocato la propria, strettamente personale peraltro.

I dirigenti dei tre istituti comprensivi di Formia quando non hanno visto il nome della città tra quelli dei comuni di Formello e Frascati hanno fatto fatica a nascondere il proprio disappunto anche perché l’anno scolastico è davvero dietro le porte. Ad innescare la polemica è stato il capogruppo della Lega Antonio Di Rocco che, dirigente di primo piano dell’Anci Lazio, ha manifestato il suo dispiacere che “ancora una volta Formia non c’è per beneficiare somme necessarie per definire misure precauzionali finalizzate al contenimento del rischio al contagio del Covid 10. A chi 90mila, a chi 180mila euro. A noi nulla. Per far tornare i nostri figli a scuola a settembre dovremo usare le già ridotte risorse comunali. Un vero peccato ed un’altra occasione persa”.

Nel mirino di taluni consiglieri comunali di maggioranza è finito il presidente della commissione scuola e formazione, Simone Troisi che correttamente ha chiamato in causa la gestione apicale della ripartizione Opere Pubbliche: “Purtroppo non sono che devo azzeccare le cose. Purtroppo”. La polemica stava prendendo una brutta piega quando è giunta da Roma la notizia che il Ministero dell’Istruzione ha prorogato i termini per utilizzare, attraverso una registrazione, questi finanziamenti nell’ambito dell’edilizia scolastica nell’era del Coronavirus: le ore 15 di venerdì 10 luglio 2020. La maggioranza civica, gongolante, ha sostenuto che il deputato di Gaeta (ex M5S) Raffaele Trano ha fatto prorogare i termini e “non solo per il comune di Formia”. I parlamentari devono fare altro per conto i comuni e non mettere la palla in calcio d’angolo quando non si riesce a far fronte alla superficialità e a tanta approssimazione.