Formia / Impianto crematorio al cimitero di Castagneto, perplessità sul piano di fattibilità

Formia Politica

FORMIA – Sta creando non poche perplessità l’ordine del giorno di un’anomala seduta delle commissioni urbanistica, Lavori Pubblici e ambiente del comune di Formia che, calendarizzata con due soli argomenti in agenda nella mattinata di giovedì 18 giugno (alle 9.30) tra cui l’immancabile “Varie ed eventuali”, si svolgerà, contrariamente al solito, a porte chiuse. Sarà, tecnicamente parlando, una “seduta non pubblica” per affrontare un argomento temuto e altamente sensibile: l’esame di un piano di fattibilità finalizzato, attraverso un progetto di finanza, alla realizzazione e alla gestione di un impianto crematorio a servizio del principale cimitero di Formia, quello in località Castagneto.

Che sia una seduta un po’ particolare, in considerazione della delicatezza dell’argomento, è la sua tipologia: non ci dovranno essere sguardi indiscreti. Ma i partecipanti dovranno essere i soli componenti delle tre commissioni – praticamente mezzo consiglio comunale di Formia – i dirigenti e gli assessori di riferimento. Stop. Il motivo non è stato chiarito. Ci si appella – e lo sottoscrivono i presidente Lino Martellucci, Fabio Papa e Antonio Capraro – al comma 1 dell’articolo 9 del regolamento del consiglio comunale che prevede che il presidente “ritenga trattarsi di discussione su temi che possano ledere l’interesse del comune si determina in tal senso”. Un tecnicismo formale ma di sostanziale nessuno è riuscito a sapere la ragione perchè su un argomento “normale” (come tanti) – è la proposta di progetto di finanza avanzata da un privato “eredità” di una delle tante promesse formalizzata nell’ultima campagna elettorale amministrativa al comune di Formia nella primavera 2018 – tre commissioni consiliari devono riunirsi a porte chiuse.

Questo atteggiamento della maggioranza del sindaco Paola Villa desta, dunque, non poche perplessità e dubbi. Li ha avuti probabilmente l’assessore amministrativamente più interessato a questo progetto, il delegato alle Opere Pubbliche, Lino Forte, che, benchè invitato come i colleghi all’urbanistica e all’ambiente, Paolo Mazza e Orlando Giovannone, non sarà presente alla commissione di giovedì alle 9.30. Il motivo? “Per impegni familiari, controllo medico, non mi sara possibile essere presente alla commissione. Saluti”. Questa soluzione progettuale è stata presentata ufficialmente da una società di costruzioni di Napoli, pare con l’indicazione di un’agenzia funebre locale, per realizzare la struttura su un terreno abbandonato lungo la provinciale via Rotabile che, ai piedi della frazione collinare di Maranola e confinante a meno di 200 metri dal perimetro del cimitero di Castagneto, si trova a ridosso di una zona altamente urbanizzata, popolata e trafficata. I dubbi sulla fattibilità, igienico-sanitaria, del progetto sono stati già espressi dai residenti della zona appena appresa la convocazione delle tre commissioni consiliari mentre quelli di natura finanziaria e gestionale saranno esternati dalle minoranze di centro destra che faranno rilevare, partecipando nelle commissioni congiunte, come un impianto di cremazione a Formia, nel giorno in cui sarà realizzato, sarebbe anti economico rispetto a quello operativo a Castelvolturno, in provincia di Caserta, e quello previsto – la variante al Prg approvata dal consiglio comunale di Gaeta è in dirittura d’arrivo alla Regione dopo il varo del relativo progetto di finanza – in località “Piroli” ai confini dei comuni di Itri e, appunto, Formia…

Un impianto ipotizzato dalla società di Napoli al Comune di Formia per incorrere in sicure perdite – secondo alcuni studi del settore – devono eseguire “almeno” 1500 cremazioni all’anno. La struttura di Castelvolturno è a regime da anni e l’ipotizzato impianto di Formia ha un concorrente quasi in casa…nella vicina Gaeta il cui iter tecnico-amministrativo è stato velocizzato dalla lungimiranza del sindaco Cosmo Mitrano. Ecco la ragione: è in fase di discussione presso la commissione Ambiente del Senato una proposta di legge di regolamentazione del settore che andrà a disciplinare l’autorizzazione di questi forni sui vari territori in base alla media delle cremazioni effettuate negli ultimi anni. Formia è in ritardo (su questo e su altri argomenti) e l’ipotizzato impianto di Piroli potrebbe assecondare il progetto di finanza presentato al comune di Formia che ha diversi e non secondari tallone d’Achille: è progettato all’esterno della fascia cimiteriale di rispetto dei 200 metri? Il terreno prescelto è della stessa società proponente? O questa maxi seduta delle commisioni costituisce una risposta ad una incerta promessa elettorale fatta due anni fa? Formia può fare a meno di un impianto di crematorio perchè i problemi all’interno dei suoi tre cimiteri sono ben altri e di più facile risoluzione.

Alcuni apprezzati imprenditori del settore avevano offerto la loro collaborazione nel corso di un incontro, che non ha avuto purtroppo un seguito, con gli assessori Forte e Giovannone ed il dirigente del settore Opere Pubbliche Antonio Fracassa. Basterebbe rimpinguare il personale impiegato, migliorare l’efficacia e l’efficienza dei servizi cimiteriali e soprattitto dar vita ad una mappatura dei tre camposanti e ad censimento dei lo loculi e delle cappelle. Solo così si avrebbe una “geografia” dell’esistente, del numero e delle durate delle concessioni cimiteriali. Se si avesse questo coraggio politico-amministrativo per i formiani delle promesse generazioni i tre cimiteri di Castagneto, Maranola e Castellonorato diventerebbe davvero molto spaziosi. E il covid 10, fortunatemente, non c’entra…