Mafie, una sede distaccata della Dia nel sud pontino: la proposta in Regione

Attualità Fondi Formia Gaeta Minturno

GOLFO – Un centro operativo della Dia tra Fondi, Gaeta e Formia. E’ il progetto a cui sta lavorando la Regione Lazio per aprire una sede distaccata in un territorio a rischio come il sud pontino. La proposta è stata avanzata dal presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità Gianpiero Cioffredi durante l’audizione in Commissione Sicurezza e Lotta alla Criminalità alla Pisana.

“Nel lazio, negli ultimi 30 anni – ha spiegato Cioffredi – ci sono stato vari stadi: l’infiltrazione, della presenza, della stabilizzazione e del radicamento della mafia. Oggi nella provincia di Roma, di Latina e Frosinone, siamo in presenza di un livello di radicamento”.

“Le mafie – ha proseguito – hanno deciso da anni di inserire nella nostra regione delle strutture stabili in contatto con le associazioni di riferimento meridionali. Un fenomeno rispetto al quale, nel Lazio, si riscontrano due particolarità: non ci sono realtà criminali egemoni, perché le mafie non puntano al controllo del territorio ma a quello di settori dell’economia, e la presenza di mafie autoctone, come il clan Fasciani ad Ostia. Oltre al clan Fasciani – che a differenza delle organizzazioni non aitoctone punta al controllo del territorio – è presente anche il clan dei Casamonica, che ormai contano circa 1000 affiliati, e che sta tentando il salto di qualità. Mafia Capitale invece è un’organizzazione autoctona, anche se non mira al controllo del territorio. Inoltre, sempre a Roma è presente il clan Pagnozzi, operante nel quadrante sud della capitale”.

Soddisfatta la consigliera regionale del Pd Rosa Giancola. “Una dimostrazione concreta – ha commentato – di come l’Osservatorio regionale per la sicurezza e la Dia siano attenti alle esigenze del Sud del Lazio. Una scelta che lancia un segnale importante ai tanti cittadini che ogni giorno lavorano con l’obiettivo di riscattare e rilanciare un territorio sicuramente delicato e bisognoso di particolare attenzione, ma che possiede tante potenzialità ed energie positive da sprigionare. Condivido pienamente anche la decisione approvata oggi in commissione I di introdurre un componente della Dia nell’Osservatorio, come anche quella di voler sottoscrivere un protocollo di legalità sugli appalti e i lavori pubblici. Le Istituzioni, infatti, non devono arretrare di un passo di fronte alla crescente presenza di infiltrazioni mafiose e La Regione Lazio è in prima linea”.