Fibra ottica, al porto commerciale di Gaeta avviate le operazioni per l’assemblaggio dei cavi

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GAETA – Nonostante i detrattori affermino il contrario il potenziato porto commerciale di Gaeta continua ad essere attrattore di nuovi e significativi investimenti per l’immediato e prossimo futuro. Insomma una positiva e promettente controtendenza dopo la fase sanitaria del Coronavirus. Che gli scali di Napoli e Salerno non abbiano più centimetri quadrati di banchina a disposizione l’interrogativo se l’è posto la “Magazzini generali Silos & frigoriferi spa” , il maggiore operatore di merce non containerizzato del porto del capoluogo campano che, benché sia concessionario di oltre 100mila metri quadrati di aree coperte e scoperte pari al 40% circa del totale delle aree operative destinate al traffico commerciale, ha deciso di investire nello scalo di Gaeta nella fase in cui si stanno ultimando i lavori di imbonimento di 80mila metri quadrati dei nuovi piazzali.

La società campana, il cui ultimo fatturato ha sfiorato i 100 milioni di euro, ha chiesto ed ottenuto il rilascio di una concessione pluriennale per operare anche a Gaeta in quello che è il suo know how: silos portuali (tiraggio, deposito e riconsegna di cereali e sfarinato) e movimentazione dei cosiddetti prodotti forestali (cellulosa, rotoli e compensati). I “Magazzini generali” poi sono storici clienti dell’ex Fiat e ora dell’Fca. I loro carghi trasportano i ricambi per l’automotive e la scelta di Gaeta potrebbe avere a che fare direttamente con la Ciociaria, con due precisi segmenti produttivi:le cartiere e naturalmente lo stabilimento Fca di Piedimonte San Germano. I numeri sono impressionanti per questo nuovo attore che potrebbe essere “complementare” e non “concorrenziale” – come dicono i dirigenti della filiale di Gaeta dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale – rispetto ad altri soggetti imprenditoriali impegnati nella movimentazione delle merci all’interno del “Salvo D’Acquisto”. La “Magazzini generali Silos & frigoriferi spa” sulle banchine del porto di Napoli dispone di un silo in muratura della capacità di 45mila tonnellate e di un altro, metallico, della capacità di 18mila tonnellate destinato agli sfarinati. Le due strutture fanno poi affidamento su un pontile privato con un duplice attracco e pescaggio sino a 36 piedi, idoneo ad ospitare navi di notevoli dimensioni grazie a due torri da sbarco e quattro aspiranti.

Il terminal napoletano dei prodotti forestali dispone di 70mila metri quadrati, di cui 25mila di superfice coperta. Ha una capacità di scaricodi 6000 tonnellate per turno ed è in grado di consegnare 4000 tonnellate per giorno. E le considerazioni avanzate al presidente dell’Asdp Francesco Maria Di Majo sono state queste: “L’affidamento e la qualità nel controllo delle varie fasi del ciclo operativo, la disponibilità di attrezzature specializzate e di mezzi specifici fanno del terminal della “Magazzini generali” uno dei più efficienti del Mediterraneo”.

A Gaeta saranno assemblati dalle prossime settimane cavi per il potenziamento della fibra ottica e per realizzare importanti collegamenti terrestri e sottomarini in Italia, nell’area del Mediterraneo ed in alcuni paesi in via sviluppo. In una delle ultime sedute il comitato portuale dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale ha approvato le concessioni, inizialmente per una durata quadriennale, a favore della “Futura srl” di Pozzuoli. Si tratta di una società leader in Italia che ha deciso di utilizzare gli spazi, vecchi e nuovi, ricavati nell’ambito portuale di Gaeta per eseguire lavori di carpenteria metallica, meccanica e fornire servizi specializzati per il trasporto e posa di cavi. L’esperienza maturata dal 1994 nei diversi settori industriali, abbinata a continui investimenti mirati, ha consentito alla Futura di raggiungere un know-how che comprende competenze di tipo tecnologico e organizzativo. L’azienda flegrea non opera da sola: In partnership con i più grandi player mondiali nel settore dei cavi, tra cui principalmente la “Prysmian Group”, realizza importanti commesse nazionali ed internazionali che la vedono specializzata nelle operazioni di costruzioni meccaniche generali, allestimenti e attrezzature per trasporto e movimentazione cavi via terra e via mare, costruzioni di carpenteria metallica, servizi di vario tipo legati alla movimentazione dei cavi sottomarini.

In questi giorni su un tratto della banchina del “Salvo D’Acquisto” sono iniziate le operazioni di installazione di una “giostra”, tecnicamente si chiama “Carosel”, con cui saranno assemblati i cavi che arriveranno a bordo dei due posacavi appartenenti alla flotta della “Futura” di Pozzuoli, la “Giulio Verne” e “Ulisse”. Trasporteranno il materiale grezzo che servirà per realizzare e potenziare collegamenti telefonici attraverso il ricorso alla fibra ottica ma anche quelli marini e terrestri in paesi in via di sviluppo. I social hanno alimentate alcune polemiche circa i presunti problemi di inquinamento, acustico ed ambientale, che potrebbero provocare questa struttura che ha impressionato per la sua altezza. La replica dell’Asdp è stata solo una: produrrà solo economia e occupazione.