Formia / Mozione sulla gestione degli appalti e degli incarichi, caos nella maggioranza

Formia Politica Top News

FORMIA – L’amministrazione comunale di Formia promuova “tutte le azioni possibili, dopo i dovuti controlli comunicati anche al Segretario Generale vista la sua funzione di Responsabile dell’Anticorruzione, per il rispetto del principio di rotazione degli inviti e degli affidamenti e in modo da assicurare l’effettiva possibilità di partecipazione delle microimprese, piccole e medie imprese e professionisti”. Questa mozione, presentata dai consiglieri comunali della Lega, di Fratelli d’Italia, Udc e del Pd, ha fatto scoprire un nervo pericoloso all’interno della maggioranza civica che sostiene il sindaco Paola Villa.

E’ stata messa a votazione nello scorso consiglio comunale al termine della tesissima discussione caratterizzata dall’intervento da Sherlock Holmes del consigliere comunale di Fratelli d’Italia, un duro atto d’accusa su come vengano da due anni affidati al Comune di Formia gli incarichi di somma urgenza nel settore, delicatissimo, delle Opere Pubbliche, sulla scarsa rotazione dei mandati e sul mancato rispetto dei criteri del codice degli appalti. Il segretario generale e responsabile dell’anticorruzione dell’ente, Alessandro Izzi, ha preso tanti appunti in ordine a quanto sarebbe successo il 22 dicembre scorso quando, a causa del maltempo, crollò il muro di contenimento del torrente Rio Fresco in via delle Fosse. Cardillo ha atteso che il dirigente del settore Opere Pubbliche del Comune Antonio Fracassa – lasciato al suo destino dall’assessore al ramo Lino Forte che ha preferito assistere al consiglio comunale seduto nei posti riservato al pubblico (che non c’era) – ultimasse di sciorinare come un rosario l’elenco delle ditte e dei tecnici incaricati dal nuovo corso del comune. Che qualcosa non sia scivolato per il verso giusto quel giorno l’ha rivelato Cardillo Cupo che ha letto i testi di due Pec di risposta inviategli da due imprese, “Cedil’s” e “Acos”, presenti nel luogo della frana: “Demmo la nostra possibilità al Comune di risolvere il primo di dissesto ma non ci fece sapere nulla. Decise per “somma urgenza”, l’8 gennaio 2020…”

Queste e-mail certificate hanno creato imbarazzo e tanto gelo nelle file della maggioranza, una situazione acuitasi con l’infelice dichiarazione del sindaco Paola Villa secondo la quale dal 2004 al 2017, quasi ininterrottamente, il Comune di Formia ha scelto sempre la stessa società per installare le lampade votive nei tre cimiteri cittadini. Prima il capogruppo dell’Udc Erasmo Picano e poi quello del Pd Claudio Marciano hanno dovuto effettuare una rettifica in corsa: “Guardi che quel tipo di incarico è stato dato dal dirigente del settore Ambiente, e non dei Lavori Pubblici, che lei conosce benissimo”. Si tratta di Gino Forte, funzionario del comune di Formia ora in pensione, delegato fedele (da giovedì sera un po’ meno) del primo cittadino: “Non sono stato in silenzio in passato con Michele Forte e con Sandro Bartolomeo. Ciascuno ora è responsabile delle proprie azioni”.

Un atto di guerra anche da Forte, a pochi giorni dall’ “indipendenza” del consigliere Giovanni Costa? Lo si saprà nei prossimi giorni. Ma il risultato politicamente più significativo le minoranze l’ottenevano quando il capogruppo della Lega Antonio Di Rocco proponeva, a sorpresa,l’approvazione di una mozione che impegnasse Sindaco e Giunta a “mettere in campo tutte le azioni volte a far rispettare la legge ed i principi sanciti nel codice degli appalti, anche a Formia; perché si la legge va rispettata anche a Formia”. Questa iniziativa politica ha spaccato letteralmente la maggioranza in più parti, alimentandole di alcuni dubbi su quella che la gestione delle opere Pubbliche. Passava con ben 11 voti favorevoli: ai cinque consiglieri proponenti (Marciano del Pd, Cardillo Cupo di Fdi, Riccardelli e Di Rocco della Lega e Picano dell’Udc) si aggiungevano, a sorpresa, per la maggioranza il sindaco Villa – nonostante il suo capogruppo Christian Lombardi le avesse detto di non votarla – il presidente d’assemblea Pasquale Di Gabriele e i consiglieri “Costiani” Lino Martellucci, Dario Colella e Ida Brongo, Emanuela Sansivero e, naturalmente, il presidente della commissione Lavori Pubblici Fabio Papa.

Nella maggioranza, ormai nel caos, si sono registrate altre prese di posizioni: da Bologna, in videoconferenza, Antonio Capraro, augurava la sua buona serata ai colleghi e interrompeva il collegamento, in aula la presidente della commissione servizi sociali Rosanna Berna si asteneva mentre si registrava l’ennesima ed imbarazzante fuga dei consiglieri di Forza Italia Eleonora Zangrillo, Gianluca Taddeo e Tania Forte.

Non è mancato, poi, l’ennesimo giallo. In sede di proclamazione della votazione lo zelante segretario comune Izzi aveva annunciato che la mozione non era passata perché aveva guadagnato solo 9 voti favorevoli. “Se non si correggerà immediatamente la decisione prenderò i provvedimenti opportuni e non andrò più in consiglio comunale per protesta! – ha tuonato inizialmente Cardillo Cupo prima di ottenere la dovuta rettifica di Izzi – Il nostro, invece, è un risultato fondamentale affinché in futuro non si ripetano più strane anomalie. La maggioranza dei consiglieri comunali è rimasta stupita da certe “stranezze” nel settore lavori pubblici. Qualcuno voleva che rimanesse tutto così com’era, se ne farà ora una ragione…”

Il sindaco di Formia Paola Villa, contrariamente al solito, ha cercato di anticipare la stampa divulgando, alle 9 di venerdì mattina (a quell’ora arrivano solo i Matinee delle delle forze dell’ordine delle grandi città sull’andamento della notte precedente), il suo resoconto giornalistico sul consiglio. L’argomento sugli incarichi nei Lavori Pubblici è stato sintetizzato in un rigo e mezzo: “È stata poi la volta dei Lavori Pubblici il cui Dirigente ha esposto all’assise la relazione dei lavori eseguiti negli ultimi due anni approfondendo determina per determina assegnazioni e criteri, in ossequio al principio di rotazione sancito dal Codice degli appalti”.

Tante sono state e reazioni e le polemiche sollevate dalla discussione prima e dall’approvazione della mozione Fdi-Udc e Lega, la più dura di tutte è stata dell’ex coordinatore politico della lista Formia Città in comune Enrico D’Angelis: “Nella sua assoluta banalità e nella scontatezza con cui è avvenuto l’episodiofotografa esattamente quello che è il modus operandi del sindaco che ha portato e porta ancora (da ultimo il consigliere Giovanni Costa) coloro che pensavano di aver aderito ad un progetto politico e non ad una piccola setta di aficionados, ad allontanarsi da questa maggioranza e a lasciarla al suo destino e alle sue incoffessate alleanze che ne garantiscono la sopravvivenza oggi e per il futuro. Accade che la Lega presenta uno strano ordine del giorno che si sostanzia in : ‘il consiglio comunale suggerisce al consiglio comunale di rispettare la legge”. Il capigruppo di “Un’altra città”, gruppo più forte della maggioranza, Christian Lombardi, dice, secondo me con una qualche ragione, che il documento appare pleonastico e che non andrebbe forse neanche messo ai voti. Lo ha detto, ma cosa lo ha detto a fare. Senza che nessuno della sua maggioranza dicesse alcunché il Presidente del Consiglio ha dato il via alla votazione. E il Sindaco che fa….. Tranquillamente come se niente fosse, come se il capogruppo della sua maggioranza avesse solo fatto una battuta, vota il documento della Lega. Una frescaccia, sia chiaro, ma un atteggiamento tipico che disegna come meglio non di potrebbe, quel modo di fare di questo Sindaco, che possiamo sintetizzare nel…. Parla parla tanto io faccio come mi pare….. Che ha davvero stancato tanti non appartenenti al suo raggruppamento iniziale, per i quali evidentemente va bene così a prescindere. I non adepti non possono, invece, lasciar correre. Non più, per lo meno, delle due, tre, quattro volte che si concedono a tutti e figuriamoci se non si concedono ad un Sindaco. Ma oltre no. Se non sei un aficionados ad un certo punto le dici: sai che c’è? prosegui pure con chi ti pare, ma con me non più. E purtroppo non sono stato il solo a dirglielo. E purtroppo non è servito a niente. Ah, a proposito di luci al cimitero io sarei prudentissimo a rivendicare quella schifezza che si è rivelata essere il servizio effettuato in occasione della passata ricorrenza dei morti. Davvero sarei prudente a fare i confronti fra il servizio precedente e quello offerto quest’anno. Molto prudente.”