Formia / Presentato lo studio di fattibilità dell’Ospedale del Golfo [VIDEO]

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FORMIA – E’ stato presentato questa mattina in video conferenza dal direttore generale dell’Asl di Latina Giorgio Casati lo studio di fattibilità dell’Ospedale del Golfo, commissionato a fine 2019. Un investimento di 85 milioni di euro. La struttura sorgerà su un’area di 109mila metri quadrati in località ex Enaoli, posizione baricentrica rispetto ai Comuni servizi con doppio accesso, ovvero la Via Appia e la Superstrada Formia-Garigliano.

Formato da tre padiglioni, conterrà 253 posti letto e 5 sale operatori, e sarà anche attrezzata per gestire maxi emergenze. E’ prevista la realizzazione di un’area a verde nella zona di rispetto che separa la struttura dal vicino depuratore che insieme con il centro di conferimento rifiuti costituiscono le principali criticità e sono fonte di preoccupazione per i residenti. Prevista anche l’elisuperficie.

L’opera sarà realizzata da Inail e vede il coinvolgimento – tra gli altri – della Regione Lazio, dell’Anas, di Acqualatina. L’Asl spedirà lo studio di fattibilità illustrato oggi durante una videoconferenza dal direttore generale Giorgio Casati alla presenza, fra gli altri, del direttore sanitario Giuseppe Visconti, dei progettisti Angelo Balducci e Federica Casadio, dei sindaci di Formia e Gaeta, Paola Villa e Cosimino Mitrano, dei consiglieri regionali Giuseppe Simeone, Salvatore La Penna ed Enrico Forte.

“Mi riempie di orgoglio – ha detto Casati – presentare questo studio di fattibilità durante un percorso che ha visto il Paese, la Regione e la Asl in grande difficoltà per l’emergenza Covid ma dove possibile non ci siamo fermati e abbiamo ritenuto di proseguire nella progettazione in modo di accelerare per quanto possibile i tempi di realizzazione”.

“Attualmente sono 173 i posti letti accreditati per il Dono Svizzero, con il nuovo ospedale si può arrivare fino a 230- ha spiegato Visconti – La struttura è pensata con entrate separate per emergenza, materno-infantile, infettivi, oltre che con percorsi differenziati per degenza e cura da una parte, e visitatori dall’altra. Luce naturale, sicurezza e comfort per pazienti e personale sono caratteristiche della struttura che dovrà essere pronta anche a ricevere innovazioni future per migliorare sempre l’efficienza ospedaliera. I servizi sono facilmente separabili gli uni dagli altri per poter intervenire in caso di necessità”, ha spiegato Visconti. Così un letto normale può diventare di terapia intensiva e in caso di maxi emergenza, c’è la possibilità di aumentare l’offerta montando dei moduli collegati. Un ospedale del terzo millennio, così è stato definito.

Sei i livelli a partire dal -2, con ogni piano che misura circa 9000 metri quadrati con il piano terra destinato ad ambulatori, prelievi e preospedalizzazione e i primi tre piani alla degenza. Corti interne sono previste in ognuno dei padiglioni anche per la gestione del paziente.

“I posti letto in più rispetto agli attuali consentirà anche di avere un’area dedicata alla libera professione per attrarre professionalità – ha detto Casati – ma anche di avere un reparto-polmone quando sarà necessario effettuare lavori. Le stanze di degenza sono quasi tutte a due posti e in caso di pandemia – come quella che stiamo ancora vivendo – torna utile anche in questo caso la ridondanza di offerta. Quando arriveremo alla definizione completa avremo anche il numero di posti letto attrezzati per Rianimazione che saranno obbligatori secondo le nuove norme (dovrebbero essere oltre 80) anche alla luce degli ultimi eventi. L’ospedale del Golfo sarà un ospedale idoneo alla gestione di maxi-emergenze”.

Struttura “a pettine”, percorsi separati, area dei servizi al piano meno due, emergenza nel meno 1, accesso al pubblico e servizi al piano terra, area degenze al primo, materno infantile e day hospital multidisciplinare al secondo, uffici, studi medici ed eventuali stanze per attività libero professionale al terzo. La viabilità sarò garantita da un adeguato svincolo sull’Appia, la criticità legata al depuratore affrontata con una adeguata fascia di alberature e parcheggi che distanziano l’accesso all’ospedale. Tra le ipotesi anche una fermata della linea ferroviaria.

Lo studio di fattibilità sarà ora inviato in Regione per l’approvazione per passare fra un anno ad avere il progetto esecutivo. “In due anni e mezzo l’ospedale potrebbe essere terminato, cercando di bruciare le tappe burocratiche”, ha detto Casati.

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