Formia / Campioni dello sport al Liceo Classico “Vitruvio-Pollione” (video)

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FORMIA – Campioni nella vita e, ancor prima, su una pedana e in pista e su banchi di una scuola, il liceo classico “Vitruvio Pollione” di Formia. Il loro impegnativo indirizzo di studi, legato alla formazione classica, li ha aiutati a diventare vincenti nello sport. Sul programma dei festeggiamenti per il 90° anniversario dell’istituzione della realtà scolastica di via Divisione Julia è calato il sipario con un interessante incontro-testimonianza i cui protagonisti sono stati alcuni dei atleti che, ospiti nel dopo-guerra del centro di preparazione olimpica “Bruno Zauli” di Formia, hanno studiato e si sono formati presso il liceo “Pollione”. Due su tutti: il 74enne valdostano Eddy Ottoz, bronzo sui 110 metri ostacoli alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968 e a lungo primatista italiano della specialità, ed romano Giuseppe Gentile, capace di migliorare nei Giochi olimpici di 50 anni due volte in 24 ore il primato del mondo nel salto triplo e di conquistare il bronzo. Assenti giustificati – in seguito ai postumi di un incidente stradale a Torino – il campione olimpico dei 200 metri a Roma 1960 Livio Berruti e l’urologo Giorgio Mazza- argento sui 110 ostacoli alle Universiadi di Porto Alegre del 1963 – una vetrina se l’è meritata anche il gaetano Simone Poccia, uno dei volti nuovi dell’atletica italiana sugli ostacoli alti. In questa “prima volta” l’esperienza agonistica e di vita di questi campioni è stata apprezzata dagli studenti perché il loro rigore negli studi è servito per affermarsi nello sport e, più avanti, nella vita.

Il dirigente scolastico Pasquale Gionta era particolarmente emozionato e commosso quando ha contribuito una targa ricordo all’ingresso della palestra coperta del liceo “Pollione” che ricorda alcuni nomi dei “nostri campioni”. Ci sono anche quelli di Carlo Borea e Vincenzo Vattuone – oro nel doppio maschile di tennis ai Giochi del Meditteraneo del 1975 – di Maurizio Piombo – campione europeo di tennis a squadre nel 1978 – e del formianissimo Fabio Di Russo, bronzo nella spada individuale nei campionato mondiali Under 20 di scherma nel 1989.

INTERVISTA Pasquale Gionta, dirigente scolastico liceo classico “Vitruvio Pollione” di Formia

Eddy Ottoz ha rivelato come sia tornato nel liceo formiano a 55 anni dal conseguimento della maturità classica. Ma nell’intervista video rilasciata a Saverio Forte il due volte campione europeo nel 1966 e tre anni più tardi ha sottolineato come la sua famiglia sia legata a Formia e all’intero sud-pontino: due dei tre figli, Laurent e Patrick, hanno studiato al liceo scientifico “Leon battista Alberti” di Marina di Minturno mentre erano ospiti del centro “Bruno Zauli” per tentare di ricalcare le ombra di papà Eddy. Laurent è stato capace nel 1994 di strappargli il datato primato italiano sui 110 metri ostacoli, Patrick è stato a lungo un punto fermo della nazionale, ma sui 400 metri ostacoli, partecipando anche ad un ‘edizione dei campionati mondiali. Eddy Ottoz comunque a 18 anni era già nella Nazionale juniores e tra i primi dieci d’Italia in assoluto; a 19 anni secondo nella lista italiana stagionale con 14.2. Nel 1964 ha bruciato le tappe: è andato ai Giochi olimpici di Tokio con un nuovo record nazionale di 13.8 e nella finale olimpica si è piazzato quarto (e secondo degli europei) in 13.84. Nelle cinque stagioni che seguirono è stato l’indiscusso numero 1 europeo. Ha vinto il titolo continentale nel 1966 a Budapest in 13.7 e tre anni dopo ad Atene ha centrato il bis, battendo chiaramente (13.5 contro 13.7) l’inglese David Hemery. Fra l’uno e l’altro impegno, nel 1968 a Messico ha vissuto la sua seconda avventura olimpica, conquistando – come detto – il bronzo nella scia di due americani, Willie Davenport ed Ervin Hall. Il suo tempo in quell’occasione, 13.46, (13.4 in versione manuale) è risultato il più veloce della sua carriera. Ottenne un’importante vittoria alle Universiadi 1965, e fu protagonista di due tournée negli USA, allora inconsuete per un europeo, nell’inverno 1967 e nel giugno 1969. Sposato con la figlia del suo allenatore, laureato in scienze politiche, di famiglia benestante, Eddy Ottoz avuto il raro privilegio di vedere suo figlio Laurent succedergli come primatista italiano dei 110 con 13.42 (1994). Tecnicamente perfetto, il suo passaggio dell’ostacolo è stato modello per generazioni di giovani specialisti, anche stranieri. L’unico suo limite era nella velocità di base (10.7 sui 100 piani) inferiore a quella dei migliori ostacolisti mondiali.

INTERVISTA Eddy Ottoz, bronzo 110 metri ostacoli Olimpiadi Città del Messico 1968

Laureato in legge, nipote del filosofo Giovanni Gentile, l’eclettico Peppe Gentile – anch’egli di 74 anni, portati benissimo – può vantare anche un’esperienza cinematografica interpretando, a fianco di un mito come Maria Callas l’eroe mitologico greco Giasone nella Medea di Pier Paolo Pasolini. Sorride quando il cronista gli ricorda che il vento, a differenza dei primi due classificati, gli voltò nelle spalle nella finale olimpica del triplo 50 anni fa. Nelle qualificazioni disputate il 16 ottobre 1968 Gentile portò a 17 metri e 10 centimetri il nuovo record del mondo della specialità ed il vento era nullo. Il giorno seguente, in finale, fece ancora meglio con 17.22 (vento ancora nullo), ma poco dopo vennesuperato dal russo Viktor Saneyev (17.39) e dal brasiliano Nelson Prudencio (17.27), entrambi con un vento a favore di 2.0 metri al secondo nei loro salti migliori. Maestro dello Sport, Gentile ha ricoperto diversi incarichi come dirigente del Comitato olimpico italiano. Il suo debutto con l’atletica leggera avvenne nel salto in alto a 13 anni. Un giorno improvvisò una gara di salto triplo per far punti in una gara studentesca, e da allora si è innamorato di questa specialità, allenato dal professor Rosati. Ha conquistato il record italiano nel 1965 con 16.17, il primo di una serie che ha toccato il culmine nel 1968 quando nell’incontro Polonia-Italia a Chorzów ha messo a segno una bella doppietta lungo-triplo: in giornate consecutive ha migliorato prima il record nazionale del lungo con 7.91, succedendo ad Arturo Maffei, e poi il suo del triplo con 16.74. Due mesi dopo, ai Giochi olimpici di Messico, ha fatto storia di questa specialità.

INTERVISTA Giuseppe Gentile, bronzo salto triplo Olimpiadi Città del Messico 1968


PHOTOGALLERY a cura di Pietro Zangrillo

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