Coronavirus, Simeone: “Termoscanner e misure preventive per chi entra negli ospedali”

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LATINA – “Non solo al personale dipendente, Casati estenda le misure di carattere preventivo a chiunque entra negli ospedali e nelle strutture ambulatoriali della provincia di Latina”. Lo dichiara in una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare.

“In una mia recente visita privata presso l’Ifo Regina Elena di Roma – dichiara Simeone – sono stato sottoposto ad una serie di controlli effettuati nel pieno rispetto delle disposizioni governative, ministeriali e regionali in merito ai comportamenti da adottare per contenere la diffusione del coronavirus. All’ingresso dell’ospedale gli operatori sanitari hanno provveduto a misurarmi la temperatura corporea attraverso l’utilizzo del termoscanner. Ho ricevuto l’invito ad utilizzare l’igienizzante distribuito in un apposito dispenser ed ho verificato come fossero consegnate ai visitatori le mascherine.

Una volta terminato il controllo, sono stato sottoposto ad una serie di domande rientranti nelle misure di prevenzione. Gli operatori mi hanno chiesto se avevo avvertito sintomi tipici del Covid-19 (dolore e tosse in particolare), così come mi sono stati rivolti quesiti legati al quadro epidemiologico (se ero transitato nelle aree ‘rosse’, se ero stato a contatto con persone contagiate o in quarantena e così via). Insomma ho registrato con molta soddisfazione che presso questa struttura veniva svolto un lavoro certosino con perizia maniacale e che mira a prevenire la possibilità di contagio oltre che di diffusione. Una misura presa nei confronti di tutti i visitatori e non solo verso i propri dipendenti sanitari.

Si tratta di un’innovazione importante che peraltro permette agli operatori sanitari che presidiano gli ingressi degli ospedali di lavorare in maggiore sicurezza. La misurazione della temperatura corporea come anche il questionario di pre-ingresso elaborato per documentare i propri dati personali e le informazioni legate al quadro epidemiologico rappresentano a mio avviso forme di prevenzione irrinunciabili che andrebbero attivate nelle strutture sanitarie della realtà pontina.

Nella giornata odierna ha provveduto ad inviare una nota al direttore generale dell’Asl di Latina, chiedendo al dottor Casati se non ritenga opportuno applicare queste misure di carattere preventivo non soltanto ai dipendenti del nosocomio di Latina, ma anche ai visitatori e al personale sanitario di tutti gli ospedali pontini, dal Santa Maria Goretti al Dono Svizzero di Formia, dal San Giovanni di Dio di Fondi al Fiorini di Terracina, con la possibilità di un’estensione ulteriore alle strutture ambulatoriali della nostra provincia”.