Itri / Interventi di sanificazione, richiesto l’accesso agli atti per la corretta esecuzione

Itri Politica

ITRI – Sono stati compiuti correttamente gli interventi di sanificazione e disinfezione da Covid 19 effettuati sul territorio comunale di Itri? E soprattutto sono state rispettare le procedure di legge in materia? Le risposte sembrerebbero essere negative, a quanto pare, dal contenuto di due accessi agli atti amministrative sottoscritte dai consiglieri comunali di minoranza Vittoria Maggiarra, Giuseppe Cece e Osvaldo Agresti ed inviate alla Segretaria comunale Nicoletti, al Comandante della Polizia Locale Pasquale Pugliese e ai responsabili del Servizio Igiene e Ambiente Giuseppe Paparello e di quello all’Urbanistica e Lavori pubblici Giuseppe Caramanica.

La prima istanza è finalizzata ad conoscere le autorizzazioni per effettuare le operazioni di sanificazioni del suolo pubblico comunale da parte di un gruppo di cacciatori locali appartenenti all’ ”Associazione Italcaccia” e soprattutto in base “a quale titolo normativamente previsto” i destinatari di questo incarico avrebbero potuto effettuare queste operazioni che “sono complesse e riservate ad organismi altamente professionali e specializzati in materia igienico-sanitaria”.

Intanto una risposta a consiglieri Maggiarra, Cece e Agresti è arrivata dal dirigente Paparello mai firmatari della richiesta di accesso agli atti la considerano “evasiva, del tutto fuorviante e priva di numero di protocollo” in cui si legge che la sanificazione è stata eseguita dalla società De Vizia Transfert s.p.a, attuale appaltatrice del servizio rifiuti, spazzamento e pulizia delle strade comunali, mentre “nessun accenno viene riservato ai titoli abilitanti i cacciatori dell’associazione Italcaccia che… si è limitata a mettere a disposizione un proprio mezzo…”. I tre Sherlock Holmes del consiglio comunale di Itri invece hanno rispolverato un post che il sindaco Antonio Fargiorgio aveva pubblicato sulla pagina facebook del Comune che, di fatto, afferma il contrario di quello messo per iscritto da Paparello nella sua nota ufficiale: “Debbo pubblicamente ringraziare i componenti della locale sezione Italcaccia che hanno messo a disposizione i loro mezzi, utilizzando i prodotti a noma di legge forniti dalla De Vizia…” Ma i consiglieri Maggiarra, Cece e Agresti non hanno dubbi sulla paternità di queste “delicate operazioni emergenziali”. Lo possono testimoniare gli stessi cittadini che “hanno assistito alla disinfezione messa in atto nelle piene ore mattutine e pomeridiane”.

Nonostante l’emergenza Coronavirus Itri sarebbe lo scenario – secondo quanto hanno asserito i tre esponenti dell’opposizione – di un giallo hitchcockiano dopo che su alcuni social sono stati pubblicati video, fotografie e commenti da parte di una locale ditta privata di edilizia che asserisce di aver, anch’essa, effettuato le operazioni di sanificazione/disinfezione da Covid 19 sul territorio itrano avvalendosi, a sua volta, di una locale ditta di trasporto inerti. E le fotografie e i video resi pubblici ritrarrebbero – fanno osservare Maggiarra, Cece e Agresti – il personale impegnato nella sanificazione del centro storico di Itri senza indossare gli indumenti e le attrezzature prescritte dal Ministero della Salute e dal Protocollo di Gestione Coronavirus, sprovvisto di filtrante respiratorio raccomandato, di protezione facciale e di camice monouso impermeabile a maniche lunghe.

“Quella vissuta in questi giorni a Itri è stata una situazione disarmante oltre che imbarazzante – ha commentato, rincarando la dose, l’avvocato Vittoria Maggiarra, capogruppo del Gruppo Misto in Consiglio comunale – Ancora una volta la Giunta Fargiorgio ha palesato le sue pesanti e gravissime limitazioni, la sua incompetenza nella gestione della cosa pubblica e nella tutela di quelli che sono gli interessi primari della nostra Comunità cittadina. Restano ancora da vagliare le modalità di esecuzione della sanificazione/disinfezione effettuata sul territorio itrano, perché, come dettano le linee guida ministeriali e i Protocolli varati per l’emergenza Covid-19, al fine di aumentarne l’efficacia, la disinfezione doveva essere preceduta dal lavaggio e dalla pulizia di tutte le strade cittadine. Inoltre, benché richieste agli Uffici comunali di competenza, nessun riscontro ci è stato dato in merito alla tipologia e alla composizione dei prodotti utilizzati, che, sempre per protocollo, devono essere disinfettanti verucidi specifici, approvati dal Ministero della Salute, la cui efficacia deve essere comprovata secondo le normative UNI EN di riferimento affinché tutte le attività biocide siano certificate per dosi di impiego e tempi di contatto contro i cosiddetti virus incapsulati, di cui il Covid-19 fa parte. Di tutto questo non vi è traccia né risposta da parte degli Uffici comunali interpellati, rimasti ahimè silenti. ù

Incresciosi ed infelici rimangono i comunicati del Sindaco Fargiorgio laddove deliberatamente sbeffeggia e deride pubblicamente quello che è un diritto ed uno strumento proprio di azione dei consiglieri comunali, ossia, il diritto di accesso ai documenti e agli atti amministrativi; diritto espressamente normato dal legislatore ed assunto alla base di ogni sistema gestionale del nostro Ordinamento, esercitato da me e dai miei colleghi Consiglieri di opposizione nella piena legittimità consentita e nel pieno esercizio del nostro mandato istituzionale e delle nostre precipue funzioni di indirizzo e di controllo politico-amministrativo”.

I consiglieri Maggiarra, Cece e Agresti censurano quello che definiscono l’”utilizzo improprio del volontariato” a cui “nessuna responsabilità può essere attribuita a fronte di una consapevole forzatura attuata dal Sindaco Fargiorgio e dalla sua Giunta comunale”. Viene citato il contenuto di una lettera della Direzione Regionale della Protezione Civile che invitava tutti i sindaci del Lazio per la gestione delle attività di disinfestazione delle aree comunali nella emergenza Covid-19 a fare ricorso all’utilizzo del Volontariato Regionale di Protezione Civile e delle attrezzature in sua dotazione“in quanto non avente le competenze e le specializzazioni del caso e privo di adeguate attrezzature connesse all’esecuzione”.