Formia / Scossoni in maggioranza, si dimette la delegata alla disabilità Anna Casilli

Formia Politica

FORMIA – L’amministrazione comunale di Formia sempre più simile al carcere di massima sicurezza di Alcatraz. I suoi occupanti da mesi e settimane non vedono l’ora di fuoriscirne e quando decidono l’impresa, nonostante una permanenza di 19 mesi, osano sfidare a nuoto il mare sottostante pur di raggiungere la libertà. Chissà quante volte la delegata alla disabilità del comune di Formia, Anna Casilli, nonostante la sua giovanissima età, avrebbe visionato la sinossi della nota pellicola forse regalatele da un cultore del buon cinema di tutti i tempi, l’assessore al turismo della Giunta formiana, Kristian Franzini.

Anna Casilli, dopo i soliti giorni di “accurata riflessione”, ha deciso di abbandonare l’amministrazione comunale cui era stata personalmente designata a farvi parte da parte del sindaco di Formia appena eletta un anno e mezzo fa. Il suo nome l’aveva fatto uno dei quattro gruppi che compongono la maggioraza, “Formia città in comune”, e la delegata, da assoluta matricola della vita amministrativa, aveva (con buon senso) deciso di avviare un rapporto di collaborazione con l’assessore ai servizi sociali Giovanni D’Angiò. Ma le sue dimissioni hanno creato un problema alla delegata che con “impegno, passione e dedizione” aveva deciso di svolgere questo ruolo amministrativo “svolto tra i miei impegni personali e familiari ma dandogli grande priorità, con la serietà di un vero e proprio lavoro”.

La Casilli con l’assessore D’Angiò – che il sindaco Villa non ha ancora surrogato insieme al dimissionario responsabile del bilancio Fulvio Spertini – ha lavorato proficuamente e l’interessata lo mette per iscritto: “Ho trovato nella figura dell’assessore al ramo D’Angiò, quale persona equilibrata con grande senso di responsabilità, una valida ed efficace collaborazione nella risoluzione dei problemi che venivano affrontati. Insieme con lo stesso assessore e con l’ausilio della delegata alla povertà avevamo creato una valida squadra di lavoro, seppur con tante difficoltà, capace di far fronte alle criticità degli utenti presenti sul nostro territorio. Tra le tante attività svolte ho personalmente partecipato alle riunioni della consulta, ho intrattenuto buone e cordiali relazioni con tante associazioni di categoria nonché con le famiglie di persone con diverse abilità, diventando per loro un punto di riferimento per portare avanti le istanze necessarie per una società civile. Ma evidentemente tutto questo non è bastato al viscido chiacchiericcio e alla meschinità di alcune persone di questa maggioranza – accusa senza peli sulla lingua la delegata dimissionaria – La cosa che più mi rammarica è che si è prestata a questo puerile e bastardo gioco al massacro”.

Anna Casilli è stata colpita da un gravissimo lutto e, dopo una breve e forzata assenza, è tornata in comune, ha iniziato a collaborare con D’Angiò ma le sue dimissioni hanno fatto precipitare i suoi rapporti con i vertici dell’amministrazione formiana: “Ho scoperto – aggiunge nella lettera inviata al sindaco Villa e protocollata martedì mattina . di non essere più presa i considerazione rispetto la programmazione delle attività come del mancato coinvolgimento su alcuni eventi sulla disabilità. Un atteggiamento scontroso e ostile verso la mia persona accentuato in modo più netto e deciso dopo le dimissioni del dottor D’Angiò e il suo arrivo come assessore ad Interim, per cui mi è stato sempre più difficile trovare il modo di lavorare. L’ultima mancanza nei miei confronti è stata l’esclusione nella stesura del “Peba” (il piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche approntato dall’assessore all’urbanistica Paolo Villa) in qualità di delegata, prendendone conoscenza solo al momento della… conferenza stampa. Solo ora ho ben metabolizzato che questo è il proprio il ‘modus operandi’ imposto e impostato da Lei tanto che mi risulta che diversi consiglieri di maggioranza vengono a conoscenza di indirizzi e decisioni solo dall’albo pretorio, come ad esempio i lavori di restyling della Pineta di Vindicio.. un fatto politicamente gravissimo. Nutro, difatti, forti perplessità rispetto alle modalità comunicative, soprattutto legate a quelle che sarebbero dovute essere le mie funzioni, spesso messe in discussione”. In queste ore la maggioranza del sindaco Villa sta molto ridimensionando la portata delle dimissioni ma “la semplice delegata” lancia e rivolge accuse gravissime sul piano politico: “Il mio disappunto è alimentato anche dall’aver disatteso quello che era il progetto elettorale, quello per cui ero entrata in gioco. Davvero credevo in un cambiamento di rotta, in una rottura con le modalità del passato, ma ho dovuto ricredermi mio malgrado. Dopo aver analizzato questi venti mesi e aver attentamente riflettuto, con grande senso di responsabilità e con tanta delusione rassegno le mie dimissioni da Delegata alla disabilità”.

Ma la Casilli ha deciso di giocare fino. Non lascia la maggioranza – aspetto politicamente contradditorio secondo molti – saluta sì la componente di “Formia città in comune per effettuare una mini-trasmunanza all’interno della stessa coalizione civica al comune di Formia: “Lo faccio a causa del mancato coinvolgimento da parte di alcuni membri e per l’assenza di comunicazione di quel che resta in un gruppo poco coeso che sta implodendo”. E che fa? Rilancia “la mia personale azione politica nella lista di maggioranza “Formia Vinci”, che ritengo essere l’unica lista, seppur rappresentata da un solo consigliere (Antonio Capraro), che ha sempre dato input positivi e cercato di vincolare questa amministrazione a scelte coraggiose nel rispetto del programma elettorale”. Quello della Casilli non è approdo come tanti. Ha contribuire a riempire quel cavallo che i Greci hanno posizionato ai piedi della fortezza di Troia per tentare di contribuirla ad assaltarla. ‘Formia Vinci’ due settimane in un altro comunicato urbi et orbi ha pesantemente censurato le “spese folli” dell’assessore al turismo Kristian Franzini e, pertanto, non partecipa, attraverso i suoi dirigenti, alle riunioni di maggioranza sul bilancio di previsione 2020 perché “non invitati”.

“Non andremo – ha commentato il coordinatore politico di Formia Vinci – sino a quando non si farà un minimo di chiarezza e non si scioglieranno i tanti nodi sul tappeto”. Uno di questi riguarda il mancato rimpasto in Giunta di cui Formia vinci voleva e vuole far parte con un assessorato pieno”. Ma i problemi riguardano anche la lista civica più numerosa della stessa maggioranza, “Un’altra città”. Nei giorni scorsi si sono dimessi il presidente dell’iniziale associazione culturale, Nicola Perrone, il suo “vice” Stefano Scipione e anche la tesoriera Serena Cardillo. Si parla di impegni lavorativi per tutti, una motivazione paradossale nel momento in cui “Un’altra città” con ben sette consiglieri (molti arrivati da “Formia città in comune”) – la metà dell’intero gruppo consiliare – avrebbe potuto esercitare un peso contrattuale significativo nel rimpasto di Giunta che (un giorno) farà il sindaco di Formia. E invece è emersa la solita ed unanime motivazione: senza collegialità non si possono offrire risposte ai (tanti) problemi di Formia.

Il pomo della discordia è stato rappresentato dalla mancata attribuzione della mansione di capogabinetto del sindaco di Formia. Al posto di Armando Russo, in servizio con il regime del part time sin dall’inizio della consiliatura, il sindaco Villa aveva chiamato la scorsa estate, presentandolo di venerdì sera anche con una diretta face book, l’ex direttore dello stabilimento Pozzi Ginori di Gaeta, Giuseppe Rinaldi. Ma il manager formiano non è stato mai ufficialmente incaricato e tantomeno ha preso servizio il lunedì sucecssivo…nonostante la sua presentazione sul principale social media. A questo ruolo ambiva tanto un bravo professionista qual è Stefano Scipione (il papà, Pasquale, ex dirigente scolastico dell’istituto tecnico commerciale “Gaetano Filangieri”, si è molto prodigato elettoralmente per l’amministrazione in carica al comune di Formia) ma, dopo una legittima attesa, è passato ai saluti. I suoi, a differenza di quelli della Casilli, sono irrevocabili…
Saverio Forte