Formia Rifiuti Zero, ancora polemiche sul bando del nuovo amministratore unico

Formia Politica

FORMIA – La conclusione della pausa Natalizia al comune di Formia si sta vivacizzando con un dibattito, ancora timido, sul contenuto del bando che, pubblicato il 17 dicembre, scadrà il 17 gennaio alle ore 12 per l’individuazione, attraverso una selezione pubblica, del nuovo amministratore unico della Formia Rifiuti zero, la società municipalizzata che gestisce nei comuni di Formia e Ventotene il ciclo dei rifiuti. Bisogna scegliere il successore dell’amministratore in carica Raphael Rossi, che dopo due proroghe beneficiate dal 2017 in poi l’incarico triennale conferitogli nel 2014, potrebbe essere egli stesso in futuro alla guida della Formia rifiuti zero.

Il manager torinese ha confermato in questi giorni festivi quanto dichiarato negli studi televisivi di Teleuniverso all’indomani dell’approvazione del nuovo Statuto della “Frz” e primancora che il sindaco di Formia, delegata dal collega di Ventotene Gerardo Santomauro, sottoscrivesse e pubblicasse il bando per la scelta del nuovo amministratore unico. Rossi ha detto chiaramente che alle ore 12 del 17 gennaio ci sarà in comune la sua richiesta di partecipazione al bando, una scelta inaspettata sino a qualche mese fa ma ritenuta da molti molto provocatoria dopo che la maggioranza civica (e il nuovo direttore della stessa Frz) hanno attivato il controllo analogo sull’attività gestionale della stessa municipalizzata negli ultimi tre anni. Rossi, insomma, ha mandato un segnale alla sindaca di Formia: “Io parteciperò al bando e se ci sarà qualche partecipante che potrà vantare un curriculum vitae migliore del sottoscritto gli farà chapeau..” Si sta profilando una guerra di nervi che la maggioranza consiliare del comune socio di maggioranza con il 97% delle azioni dovrà gestire al meglio anche perché la volontà politica di confermare Rossi alla guida della Formia rifiuti zero non è unanime. Tutt’altro. Nei giorni scorsi il capogruppo del Pd, Claudio Marciano, assessore alla sostenibilità urbana ai tempi (autunno 2014) della vittoria di Rossi del bando pubblicato dall’allora amministrazione di centro sinistra, aveva insinuato un’ipotetica nuova applicazione del manuale Cencelli per la scelta del nuovo amministratore unico. Insomma non aveva escluso che possa esserci lo zampino della politica (e dunque espressione della stessa maggioranza civica) per formalizzare questa strategica scelta nel momento in cui “non si conosce il peso che avrà il curriculum vitae del candidato partecipante e tanto meno l’esito del colloquio cui parteciperà. La commissione, anch’essa nominata a discrezione della Sindaca Villa si limiterà a definire un’idoneità, il resto, cioè tutto, lo deciderà la “politica” – aveva rincarato la dose Marciano. Tra le incompatibilità sono sparite quelle previste dal nuovo Statuto della società. La più rilevante delle quali è l’incompatibilità tra la figura dell’amministratore e quella di chi ha fatto politica o sia stato dipendente del Comune di Formia negli ultimi anni, con il rischio di ricorsi, e soprattutto, di un ritorno del manuale Cencelli”.

Ad affiancare, sulla sponda opposta all’interno delle minoranze consiliari, il Pd è niente meno che la Lega. E le sue censure sono state affidate ad un comunicato stampa che non ha avuto un carattere festaiolo: “Oramai abbiamo fatto l’abitudine alle ripetute e costanti “anomalie” che riguardano la nostra società dei rifiuti – esordisce il capogruppo consiliare Antonio Di Rocco – Tuttavia, non ci saremo aspettati un avviso pubblico del Sindaco che, nel ricercare i candidati idonei a rivestire il ruolo di Amministratore Unico neanche si degni di indicare la durata dell’incarico rimandandola, in maniera quanto mai dubbia, “all’atto della nomina”. La Lega, come il Pd, ha da ridire sull’indennità economica (nella fase iniziale della spending review avrebbe fatto felice il professor Cottarelli) che percepirà il successore di Rossi o lo stesso manager torinese: “Il compenso netto mensile sarà di 1200 euro – conferma Di Rocco – In un primo momento pensavamo fosse un refuso, o peggio un pessimo scherzo. Viceversa abbiamo constatato, con un certo disappunto, che tali circostanze corrispondono al volere dell’amministrazione. Il futuro amministratore unico, con tutte le responsabilità sullo stesso gravanti (anche in ragione della consistenza numerica della società, dei milioni di euro dalla stessa gestiti e, soprattutto, della delicatezza della materia), si troverà in busta paga un riconoscimento addirittura inferiore ad alcuni suoi dipendenti, con tutto il dovuto rispetto per il difficile lavoro dei dipendenti.”

Alla Lega, in pratica, non “scandalizza” la volontà dell’amministrazione di avere “mani libere in ordine alla scelta del vertice(dando per scontate le incompatibilità per chi abbia avuto ruoli di Amministrazione nell’ultimo periodo)” ma lo stesso carroccio formiano è categorico su un punto: “Non ci si può accontentare di competenze mal retribuite e che, pur armate di tutte le migliori volontà nel momento in cui decidano di imbarcarsi in tale benefico onore, neanche siano messe in condizione di conoscere la durata di questa scelta. Poi nessuno si lamenti se, come purtroppo già avvenuto, ci ritroveremo un Amministratore Unico che, anziché presidiare quotidianamente la nostra delicata società, decida (il riferimento va allo stesso Rossi che amministra la municipalizzata di Livorno ed è membro del consiglio di amministrazione di quella di Pavia,ndr) di essere presente in azienda un paio di volte al mese. Anche perché con il minimo riconoscimento previsto nell’avviso, qualora giustamente decidesse di dedicarsi costantemente alla giornaliera verifica dell’andamento societario presso la sede di lavoro, tra spese di benzina ed un minimo per il vitto, rischierebbe di svolgere il proprio mandato in maniera pressoché gratuita”.

La Lega con l’inizio del nuovo anno auspica l’avvio di un confronto su queste tematiche da parte dell’amministrazione del sindaco Villa (“ma temiano che questo nuovo invito possa cadere nel vuoto”) e rispolvera un vecchio invito: “Da quasi un anno siamo ancora in attesa di una risposta dell’amministrazione alle nostre interrogazioni sulla Formia Rifiuti zero contenenti diverse pruriginose domande che, se qualcuno si fosse preso la briga di esaminare nel dettaglio al momento delle interrogazioni, probabilmente avrebbero condotto chi di dovere ad aprire gli occhi senza dover aspettare gli esiti del controllo analogo che, solo in questi giorni, pare stia acquisendo contezza di diverse situazioni bizzarre” – conclude Antonio Di Rocco. Per Marciano il bando, presentando quelli che definisce evidenti “lacune e contraddizioni”, si configura come “una farsa tesa a coprire una scelta puramente discrezionale della sindaca. La selezione, infatti, non ha come esito una graduatoria di merito. Al contrario di quanto fatto nel bando pubblicato nel 2014 la valutazione dei titoli professionali e le capacità espresse nel colloquio dai candidati, non saranno tradotte in punteggio, né in altri elementi di misurazione oggettiva”.

E la conclusione del capogruppo Dem appare un anticipo di ricorso al Tar: “Nel testo della procedura, non sono esplicitati i criteri con cui la commissione effettuerà le sue valutazioni, nemmeno il minimo sindacale. Non si conosce il peso che avrà il curriculum vitae del candidato partecipante e tanto meno l’esito del colloquio cui parteciperà. La commissione, anch’essa nominata a discrezione della Sindaca Villa si limiterà a definire un’idoneità, il resto, cioè tutto, lo deciderà la “politica”.

Saverio Forte