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Formia / Anticorruzione, il segretario comunale dà forfait alla commissione trasparenza

FORMIA – Il presidente della commissione trasparenza del comune, l’Onorevole Gianfranco Conte, ha fatto fatica a nascondere la propria delusione per la mancata partecipazione del segretario generale del comune di Formia, Alessandro Izzi, alla seduta dell’importante organismo di controllo che, inizialmente convocata per lunedì, giorno in cui si è svolto il consiglio provinciale allargato anche ai consigli comunali di Formia, Minturno e Spigno Saturnia, è stata posticipata di 24 ore. L’avvocato Izzi avrebbe dovuto parteciparvi nell’esclusiva veste di responsabile della “trasparenza e dell’anti-corruzione” del comune e la sua audizione era molto attesa nell’ultimo giorno utile (entro le ore 13) in cui in cui la commissione avrebbe potuto e dovuto presentare osservazioni ed integrazioni al piano anti-corruzione per il 2020.

“Lo strumento formalmente è ineccepibile – ha commentato con un pizzico di sarcasmo e di amarezza il presidente della commissione trasparenza del comune di Formia Conte – ma il segretario Izzi con la sua assenza, giustificata o meno, (ufficialmente l’alto dirigente di Gaeta da mesi sostituisce la segretaria generale del comune di Priverno in dolce attesa) ha interrotto sul piano sostanziale una buona procedura di confronto avviata lo scorso anno”. All’audizione del dicembre 2018 il segretario Izzi aveva timbrato il cartellino, a quella di quest’anno “ha perso una grande occasione – ha aggiunto Gianfranco Conte – perché dalla commissione trasparenza sarebbero arrivato utili considerazioni prima di quelle che l’avvocato Izzi auspica dagli stessi cittadini”.

La giustificazione di Izzi (“non è necessario che io venga, sia presente”) ha fatto indispettire non poco i rappresentanti dell’opposizione di centro destra presenti in commissione. Soprattutto il capogruppo della Lega, Antonio Di Rocco, ha ricordato, in tema di trasparenza e della pioggia di “contributi natalizi”, la sonora bacchettata rivolta il 13 dicembre dal Prefetto di Latina Maria Rosa Trio sulle mani del sindaco di Formia Paola dopo che il gruppo consiliare del “carroccio” aveva segnalato – e sono state le parole utilizzate dal rappresentante del governo in provincia – “una serie di condotte dell’ente asseritamente violative degli obblighi di trasparenza”. Si trattava di contributi “last minute” deliberati dalla Giunta (e non da apposite determine dirigenziali) tre ore la presentazione della richiesta, presentata direttamente al protocollo generale (e non davanti l’usciere a disposizione ogni giorno da migliaia di cittadini comuni) da un sedicente presidente per conto di un’associazione che soltanto alcuni giorni dopo ha formalizzato la sua richiesta di far parte dell’omonimo albo comunale. Su questa intricante vicenda sono tornati alla carica sette dei nove consiglieri di minoranza.

Il gruppo consiliare della Lega (Antonio Di Rocco e Nicola Riccardelli), di Forza Italia (Eleonora Zangrillo, Gianluca Taddeo e Tania Forte) e i consiglieri dell’Udc e dei Fratelli d’Italia, Erasmo Picano e Pasquale Cardillo Cupo, sono tornati a monitorare la legittimità della delibera di Giunta numero 352 del 3 dicembre che ha anticipato l’arrivo a Formia di Babbo Natale per quanto riguarda la concessione di un’altra tranche di contributi alle associazioni impegnate nell’organizzazione di eventi spettacolari e culturali. Il sindaco Paola Villa e, soprattutto, l’iperattivo assessore al turismo Kristian Franzini sono i destinatari di una richiesta di chiarimenti in ordine alla delibera di Giunta numero 352 del 3 dicembre che si esprimeva sulle richieste di contributo avanzate dalle associazion “HormiaeCultura e Tradizioni” (5.000 euro); “Sant’Erasmo Vescovo e Martire” (4.500 euro) e “AtoponCulture e Dialoghi”(15.500 euro). “Questi contributi sono stati decisi – hanno fatto rilevare gli esponenti di Forza Italia, della Lega, dell’Udc e dei Fratelli d’Italia – perchè ‘valutati positivamente dall’amministrazione comunale ed in particolare dall’Assessore competente per il grande impatto sulla città” e oltre che “in base alla documentazione relativa alla scheda finanziaria ma anche e soprattutto della documentazione informativa dell’attività fino ad oggi svolta dalle associazioni” che ne hanno fatto richiesta”. Le minoranze hanno censurato “la velocità nel deliberare questi contributi, senza un passaggio nella commissione consiliare competente” e per questo motivo hanno deciso di effettuare una formale richiesta di accesso agli atti. Ne è emerso che “una delle tre associazioni non portava in calce alla richiesta di contributo la firma del presidente, la stessa non era iscritta all’albo, condizione necessaria per ottenere i contributi stessi.

Da qui sono state formalizzate tre richiesta pesanti come un macigno: “Per quale motivo, per la scelta dei contributi da erogare, non ci sono stati passaggi nelle competenti Commissioni Consiliari; altre associazioni hanno fatto richiesta di contributi e se sono state escluse e per quale motivazione) e se il rispetto dei regolamenti è, secondo questa Giunta comunale, opzionale, non obbligatorio ma vincolante per la concessione dei contributi. Nel mirino è finita – e lo si scopre nella parte conclusiva dell’interrogazione di Forza Italia, della Lega, dell’Udc e dei Fratelli d’Italia – l’associazione “HormiaeCultura e Tradizioni” che, costituitasi soltanto il 23 ottobre 2019, “non può avere, in poco più di un mese di attività, un curriculum così ricco da consentire “un’ampia documentazione informativa dell’attività svolta”. In più – come detto – alla data di approvazione della delibera numero 352 del 3 dicembre 2019 (con cui le si concedeva il contributo) “non risultava iscritta all’Albo”. Le minoranze parlano di fatti “estremamente gravi” e chiedono la convocazione di una seduta straordinaria ed urgente della Commissione trasparenza che il presidente Gianfranco Conte è pronto a riunire anche in questi giorni pre-Natalizi: “Mi farebbe piacere che vi partecipasse questa volta il segretario generale Alessandro Izzi. Se dovesse dare ancora forfait sarà inevitabile il coinvolgimento dell’Anac, l’autorità nazionale anti-corruzione, perché la trasparenza per qualcuno non può essere oggetto di spot e slogan tipici di una campagna elettorale che fortunatamente è terminata da un anno e mezzo”.

Saverio Forte

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