Acqualatina firma l’accordo con Utilitalia

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LATINA – Un impegno concreto per favorire l’inclusione e valorizzare la diversità di genere, età, cultura e abilità all’interno delle politiche aziendali. Ventisette aziende dei servizi pubblici associate ad Utilitalia (la federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche), tra cui Acqualatina, hanno firmato a Roma il “Patto Utilitalia – La diversità fa la differenza”. Si tratta di un comune programma di principi e di conseguenti impegni per promuovere il “Diversity Management” nelle attività aziendali. L’amministratore delegato di Acqualatina, Marco Lombardi, ha specificato di aver sottoscritto il “Patto Utilitalia” perché – e lo ribadisce nell’intervista allegata – “il valore della diversità è qualcosa in cui crediamo fermamente”.

Lo slogan preso in prestito da Acqualatina è “Credere nella diversità genera innovazione e migliora le prestazioni delle nostre aziende – sottolinea nell’intervista allegata all’Ad di Acqualatina Lombardi – in quanto l’inclusione delle diversità costituisce un valore etico, ma concretizzarlo in risultati è il passo fondamentale, in un’azienda. Ecco perché ci impegniamo nel dar vita a gruppi di lavoro trasversali valorizzando ogni tipo di diversità”. Politiche aziendali inclusive a tutti i livelli dell’organizzazione, misure di conciliazione dei tempi vita-lavoro, gestione del merito trasparente e neutra rispetto alle diversità di genere, età, cultura, adozione di sistemi di monitoraggio dei progressi conseguiti e politiche di sensibilizzazione interne ed esterne, sono alcuni dei sette impegni contenuti nel Patto per la “Diversity” di Utilitalia, che rimane un documento aperto per tutte le associate. E i primi firmatari di questo patto a livello nazionale sono, oltre ad Acqualatina, l’A2A, Acea, Acqua Campania, l’Aqp, l’Aimag Mirandola, Alia, Ama Roma, l’Amap, Amiu Genova, Asia Napoli, Asm di Magenta, Cva , il gruppo Dolomiti Energia, l’Estra, il gruppo Cap, l’Hera, l’Iren, l’Mm, Padania Acque, Siciliacque, Smat, Tea Mantova, UniAcque, Veolia Italia, Veritas e Viva Servizi.

Il Patto è stato elaborato dalla Commissione istituita un anno fa da Utilitalia per la valorizzazione e gestione della diversità, con il contributo attivo delle associate e con il supporto del “Valore D” e della Fondazione Belisario.
Per il Presidente di Utilitalia, Giovanni Valotti, sul tema della diversità è “opportuno passare, all’interno delle aziende, da una gestione ordinaria a una visione strategica, che contribuisca a creare valore aggiunto per la qualità del lavoro e i servizi resi all’utenza. Con questo Patto, Utilitalia e le associate firmatarie puntano a declinare concretamente il potenziale della diversity e si impegnano a rendere disponibili strumenti adeguati, a condividere le best practice e a monitorare i risultati conseguiti”. Nel corso del convegno “All that we share l’inclusione come risorsa” che ha preceduto la firma – al quale sono intervenute, oltre alle associate alla Federazione, la Ministra delle pari opportunità Elena Bonetti e realtà quali Ibm Italia, Google Italy e Valore D – sono state affrontate le numerose sfaccettature del “D&I” secondo diverse esperienze nazionali e internazionali, in ambito public utilities e non.

Il termometro sulle tendenze in atto in tema di “diversity” nelle imprese dei servizi pubblici è stato fornito da una ricerca Utilitalia-ACTA effettuato su un campione di 25 aziende di provenienze geografiche e dimensioni diverse.
Dalla ricerca – con evidenze principalmente qualitative data dalla natura complessa del tema – risulta una crescita della presenza femminile (che si attesta oggi al 23%), mentre il personale di origine straniera è fermo all’1,29%. Quasi tutte le aziende intervistate dispongono di un proprio sistema di welfare aziendale e, in particolare, di strumenti di flessibilità per la conciliazione dei tempi di vita con quelli lavorativi. Tra le buone politiche adottate spiccano la contaminazione di competenze (per favorire il ricambio generazionale fra i nuovi assunti e senior), la scuola dei mestieri, l’intergeneration lab, l’inserimento dei dipendenti stranieri e la lotta al digital divide. E’ necessario ancora compiere un ulteriore passo per rendere esteso e completo il monitoraggio sul tema e più efficace la comunicazione sui risultati.
Saverio Forte

INTERVISTA Marco Lombardi, amministratore delegato Acqualatina spa