Operazione antidroga “Coast to coast”. Nuovo arresto per Marcello Di Zenzo

Cassinate Cronaca

CASSINO. Secondo la Procura della Repubblica di Cassino, Marcello Di Zenzo faceva parte di un’organizzazione indagata a vario titolo con le ipotesi accusatorie di spaccio di sostanze stupefacenti ma anche di usura e di estorsione. Dopo l’iniziale attività svolta presso alcune scuole medie di Formia, l’uomo riforniva i frequentatori dei più importanti locali della movida del territorio – da Fondi a Terracina, da Formia a Gaeta sino a Cassino. 

Proprio nella Città Martire risiede Marcello Di Zenzo, 30 anni, sottoposto nuovamente alla misura cautelare degli arresti domiciliari nell’ambito della operazione anti droga Coast to coast portata a termine il 5 agosto scorso dal Commissariato di Polizia di Gaeta. E proprio gli agenti del vice-questore Maurizio Mancini hanno notificato a Di Zenzo, difeso dall’avvocato Gianrico Ranaldi, una nuova misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Cassino, e richiesta dal sostituto procuratore Alfredo Mattei. Il secondo provvedimento cautelare è stato notificato su una spiaggia di Sperlonga dove l’uomo si trovava in questi giorni in vacanza.  

La prima ordinanza d’arresto era stata annullata il 9 settembre dal Riesame di Roma, ma il Pm Mattei, condividendo le risultanze investigative della laboriosa attività investigativa – durata più di un anno – dal commissariato di Gaeta, ha chiesto ed ottenuto un’ordinanza bis di arresto. Il 5 agosto a finire in manette erano stati anche Andrea D’Onofrio, di 27 anni, di Fondi, Luigi Edgardo Di Nitto, di 29 anni di Formia e Alessandro Lucreziano, di 41 anni, di Gaeta, componenti, secondo la prima voluminosa ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Cassino Francesco Armato, di un’organizzazione criminale, indigena ma altrettanto ben collaudata, diventata il punto di riferimento non solo del tradizionale tossicodipendente ma anche dell’insospettabile assuntore. Al termine dell’interrogatorio di garanzia, peraltro, l’ultimo in ordine cronologico a essere effettuato davanti il Gip Armato, Di Zenzo dichiarò l’estraneità ai fatti contestati e non avanzò pertanto alcuna soluzione alternativa.