Attualità

Sabaudia / Sostenibilità Energetica e Ambientale, il convegno

SABAUDIA – L’energia in nome della sostenibilità, attraverso temi, domande, risposte e soluzioni. Questi sono stati i leitmotiv che hanno legato gli interventi all’interno del simposio SEA – Sostenibilità Energetica e Ambientale, organizzato dal gruppo Green Holding e Ind.Eco a Sabaudia il 13 settembre scorso. Affrontando i temi inerenti la valorizzazione dell’economia circolare con il riutilizzo dei rifiuti, avendo come fine quello di convertire l’energia biochimica presente nei reflui e nei rifiuti in energia rinnovabile; nella sala dell’Hotel Oasi di Kufra si sono alternati accademici, quadri dirigenziali di aziende del settore e figure tecniche per fornire risposte e soluzioni fattive per produrre hic et nunc energia pulita.

Restando pacifico che la produzione di energia e biocarburanti da fonti alternative inserita nell’ottica dell’economia circolare, rappresenta oggi una priorità nazionale e internazionale.

Green Holding e Ind.Eco affrontano questi obiettivi applicando i processi e le soluzioni tecnologiche più all’avanguardia per valorizzare il Biogas estratto dalla discarica trasformandolo in Biometano “avanzato”, prodotto secondo criteri di sostenibilità ambientale che riducono drasticamente gli impatti sull’ambiente e valorizzano le fonti rinnovabili. L’applicazione di soluzioni tecniche da best practice nell’upgrading e successiva liquefazione del biogas a biometano nonché l’alimentazione energetica dell’impiantistica con l’energia elettrica prodotta da un parco fotovoltaico posto sul sedime della discarica, consentiranno la realizzazione e l’esercizio di una bioraffineria del biogas ad impatto ambientale pressoché nullo.

Tra gli interventi registrati ‘Le politiche industriali del Piano Nazionale Integrato Energia Ambiente e i meccanismi di incentivazione FER’ di Luca Di Carlo, Segretario Scientifico di ANEV e Coordinatore GdL Osservatorio Permanente Energia Elettrica dell’Autorità della Regolazione Energia Reti e Ambiente – ARERA, ‘Le politiche internazionali nella gestione integrata e sostenibile dei rifiuti solidi urbani e industriali’ di Giovanni Bozzetti, Università Cattolica del Sacro Cuore; ‘Il controllo degli odori e la mitigazione degli impatti ambientali negli impianti industriali’ di Vincenzo Naddeo, Università degli Studi di Salerno, ‘La gestione della frazione organica dei rifiuti solidi urbani. Soluzioni tecnologiche e processi a confronto’ di Bernardo Ruggeri, Politecnico di Torino, ‘Il compostaggio: stato dell’arte e problematiche di gestione degli impianti’ di Tiziano Zarra, Università degli Studi di Salerno, ‘H2G: Biogas e Idrogeno. Soluzioni avanzate per le rinnovabili del futuro’ di Flavio Rosa, Università di Roma La Sapienza, ‘Tecniche di upgrade dal biogas a biometano’ di Roberto Zocchi, Green Holding S.p.A., ‘Nuove frontiere per l’implementazione dell’economia circolare. Caso studio: il recupero e la valorizzazione della filiera dell’alluminio’ di Olivo Foglieni, Presidente del Gruppo FECS e Vincenzo Cimini, CEO Green Holding S.p.A., ‘Nuove tecnologie per l’applicazione della Green Economy Caso studio: una JV internazionale’ di Damiano Belli, CEO Ambienthesis S.p.A., e infine ‘Cenni su aspetti di fiscalità internazionale’ di Guido Lenzi, Studio Puri Bracco Lenzi.

Riportiamo qui alcuni interventi abbracciati all’interno del SEA.

“Nel corso degli ultimi 30 anni la comunità europea e i paesi membri sono stati coinvolti a vario titolo in un percorso di maggior attenzione alle politiche ambientali e al potenziamento di un’economia circolare che ha permesso alle aziende di sviluppare tecnologia e soprattutto know-how operativo in tutte le fasi di gestione dei rifiuti in un percorso di miglioramento continuo – ha detto nel suo intervento Damiano Belli, ceo della Ambienthesis spa – . Oggi molti paesi hanno ampliato i propri sistemi industriali senza pensare alle ricadute ambientali e sociali di una crescita senza controllo, trovandosi oggi a rincorrere temi di sviluppo sostenibile e di recupero di gap tecnologico sui temi ambientali. Così la Cina, per necessità oggettive, o gli Emirati Arabi Uniti, per precisa volontà politica, si trovano oggi a dover colmare tale gap con il trasferimento di sapere per impostare un aggiornamento della politica industriale ed urbana sostenibile. E’ bene sottolineare che, in accordo con il partner, per trasferimento di sapere non si intende la vendita di macchine prodotte in Europa che trattino rifiuti negli UAE bensì la costruzione di un percorso cosciente che trasferisca know-how ed esperienza gestionale da parte di Ambienthesis, sviluppata in oltre 30 anni di attività, permettendo alla JV di costruire un modello ambientale sostenibile a supporto della crescita industriale del paese. Questo sia attraverso l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili e sperimentate, sia, e soprattutto, con il trasferimento di processi gestionali che partano dalla minimizzazione del quantitativo di rifiuti prodotti sino al loro recupero in cicli industriali per la loro valorizzazione attraverso la gestione a smaltimento delle sole frazioni effettivamente non recuperabili e dotandosi dei più moderni asset impiantistici”.

Una svolta potrebbe essere indicata nel Decreto 2 marzo 2018, noto come Decreto Biometano. Il decreto mira a dare un concreto impulso al settore biogas focalizzandosi su un ambito di intervento ritenuto prioritario per il sistema nazionale, quale quello del raggiungimento del target di biocarburanti da utilizzare nel settore dei trasporti entro l’anno 2020. L’obbligo di immissione in consumo di biocarburanti, attualmente pari al 7% del totale, riguarda solo benzina e gasolio; al 2020 l’obbligo salirà al 9%, di cui almeno l’1% dovrà essere coperto da biocarburanti avanzati. “In questo senso il biometano potrà fornire un contributo importante proprio in virtù del riconoscimento di biocarburante avanzato – ha sottolineato Roberto Zocchi, ingegnere del gruppo Green Holding – L’Italia è il primo mercato europeo per l’uso di metano per autotrazione e vanta un parco circolante di quasi 1 milione di autoveicoli a metano (circa il 2,4% del totale). Attualmente sul mercato nazionale del metano per autotrazione operano circa 1.250 distributori stradali con un erogato di circa un miliardo di metri cubi. Esiste poi anche un mercato “extra-rete”, principalmente dedicato a flotte di trasporto pubblico, per un consumo di circa 90 milioni di metri cubi/anno. Inoltre, si sta sempre più affermando l’impiego del GNL (gas naturale liquefatto) nel settore del trasporto pesante. Sono già in esercizio oltre 30 distributori, molti altri sono previsti di prossima apertura e, in quest’ambito, la possibilità di impiego del bio-GNL (biometano liquefatto) è un’opportunità molto promettente. Le tecnologie per la purificazione del biogas (UPGRADING) e produzione di biometano sono ormai consolidate e ampiamente diffuse già da anni in diversi paesi europei e nel nord America”.

Passando a casi specifici, che abbracciano sempre le nuove frontiere per l’implementazione dell’economia circolare, ecco l’esempio del recupero e della valorizzazione della filiera dell’alluminio, tema trattato congiuntamente da Olivo Foglieni, Presidente del Gruppo FECS e Vincenzo Cimini, CEO Green Holding S.p.A. Un’iniziativa di rigenerazione ambientale sociale e culturale dall’acronimo AFORED, predisposto dal Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di bonifica e riqualificazione di Taranto nonché con le opzioni di fondo del Piano di Sviluppo Strategico ZES Ionica, in cui promuovere e sviluppare nuovi modelli di produzione basati sul paradigma dell’economia circolare e sui principi della riduzione dell’utilizzo delle risorse naturali, del riciclo e del riutilizzo di scarti e sottoprodotti. AFORED sta per Ambiente, spazio e contesto nel/col quale si vive, FOrmazione, per generare processi di conoscenza, Ricerca, per fornire strumenti utili a costruire un futuro sostenibile, Educazione. Così il PROGETTO BELLAVISTA, promosso da Gruppo Green Holding e FECS Group, rispettivamente leader nazionali nel settore della riqualificazione ambientale e player primario della gestione del ciclo dell’alluminio, in sintonia con le linee guida di valorizzazione territoriale dell’Autorità Portuale di Taranto, mira alla realizzazione di un impianto a tecnologia avanzata per il recupero dell’alluminio da localizzarsi nell’area retroportuale di Taranto.

Il Progetto consiste nella realizzazione di un impianto innovativo per il recupero, il riciclo e la valorizzazione di scarti, rottami e sottoprodotti in alluminio. La proposta impiantistica si avvale dell’utilizzo di tecnologie all’avanguardia e lo sfruttamento di un brevetto europeo.

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