Formia / Congresso Pd, è Luca Magliozzi il nuovo segretario: l’intervista [VIDEO]

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FORMIA – Un farmacista al capezzale di un partito, il Pd di Formia, alle prese con tante e sanguinanti ferite aperte. L’ha deciso in una torrida serata di sabato di luglio inoltrato il congresso cittadino del Pd che ha eletto quasi all’unanimità – l’unico voto contrario è stato del professor Antonio Troisi, storico dirigente dell’istituto nautico “Giovanni Caboto” di Gaeta – il suo nuovo segretario in un giovanissimo e apprezzato farmacista. Luca Magliozzi ha soltanto 33 anni e per il mestiere ereditato da papà Nicola, nonostante la giovanissima età, è uno dei volti più noti e fidati – come si diceva una volta – di un paese come lo è quello del sindaco, del parroco e del maresciallo dei Carabinieri.

Luca Magliozzi

L’elezione di Magliozzi, da sempre iscritto al Pd e dirigente di primissimo piano dei Giovani Democratici (che un tempo, sino alla svolta 30 anni fa della Bolognina, si chiamava Figc, federazione italiana giovani comunisti), è arrivata da un congresso che il partito formiano , ad insaputa completa della stampa locale e di tanti addetti ai lavori, è stato costretto a svolgere nonostante le spiagge affollate di Gianola-S.Janni da una parte e di Vindicio dall’altra. Il segretario provinciale del Pd, l’ex Senatore Renziano Claudio Moscardelli, era stato chiaro con un monito simile ad un diktat: “Se non superate questa situazione di grande caos, vi commissario”. E così qualcuno ha pensato: dopo l’onta della sconfitta alle elezioni amministrative del 2018, è meglio dar vita ad un nuovo assetto, ad una diversa riorganizzazione interna del partito piuttosto che tenere in piedi, inutilmente, tre circoli cittadini. E così è stato. L’elezione di Luca Magliozzi, da sempre iscritto al primo circolo “Piancastelli-Don Giuseppe Diana” nel borgo marinaro di Mola, è stata, poi, “figlia”, per molti più semplice che si potesse immaginare, di un accordo generazionale davvero innovativo per superare questa annosa impasse politico: se Magliozzi farà il segretario comunale, Gennaro Ciaramella, 26 anni, fresco di laurea in Scienze Politiche e delle Relazioni

Internazionali, segretario organizzativo del Partito Provinciale, consigliere comunale dal 2013 al 2018 e primo dei non eletti alle ultime amministrative, è stato eletto (anch’egli quasi all’unanimità) presidente dell’assemblea del Partito di Formia. Questo “ticket“ è andato di traverso al coordinatore, ormai ex, del primo circolo Dem, Francesco Carta, storico avversario interno dell’ex sindaco Sandro Bartolomeo dai tempi del Pci – furono eletti insieme consiglieri comunali nel 1980 – sino al Pd. Quando la richiesta di sdoppiare le due votazioni a suggellare un’unità interna è stata respinta, Carta, seduto alle spalle dell’ex sottosegretario alla presidenza del consiglio Sesa Amici (quasi a marcare ad uomo il latinense ed odiato Claudio Moscardelli che aveva aperto il congresso cittadino), lanciava fulmini e saette: “Non ci stiamo” quasi a parafrasare il compianto procuratore capo di Milano Francesco Saverio Borrelli. E così Carta e metà dirigenti e iscritti del suo circolo disertavano il voto, un gesto anche poco cortese nei confronti del neo segretario-farmacista cresciuto politicamente nel suo circolo. Ma le colpe dei padri non devono cadere sui figli quando questi sono migliori dei primi e hanno capacità di intendere e di volere e ragionare con la propria testa.

Luca Magliozzi sa ora che il suo compito è ricco di incognite e di insidie ma, in stretta collaborazione con il moscardelliano Gennaro Ciaramella, vuole utilizzare il fattore entusiasmo ed il mandato, pieno, ricevuto dai quasi cento iscritti partecipanti  al congresso. Una partecipazione inattesa nell’angusta sala “Boffa” del comune di Formia in quella che è stata per decenni la caserma dei Carabinieri in via Lavanga. Si boccheggiava ed un motivo c’era: i dirigenti del Pd hanno trovato l’impianto di condizionamento guasto (qualcuno ha  malignato “sarà stato un atto di sabotaggio del sindaco Paola Villa?”) ma con una speranza: tanta voglia di recuperare il miglior passato e la stessa forza politica grazie alla leadership di tanti giovani che hanno raccolto la fiducia della stragrande maggioranza del partito. Nel rinnovato consiglio direttivo – i componenti dovrebbero sfiorare le 20 unità – non ci sarà la componente dell’ex primo circolo del Pd ma il neo segretario, da buon medico e farmacista, sa che il tumore non si può curare come il raffreddore con un’aspirina

Innanzitutto teme ripercussioni dall’accorpamento di tre circoli cittadini?
“Questo congresso segue un solco tracciato in silenzio da tempo e da molto lontano – esordisce il neo segretario del Pd di Formia – Quindi escludo subito che si sia trattata di una fusione a freddo e fatta in laboratorio. Qui tante persone, soprattutto molti giovani, hanno capito che bisognava rimboccarsi le maniche per dare vita ad una vera fase costituente. Ci sarà bisogno anche di coloro che – ed è l’apertura di Magliozzi – che non hanno capito a sufficienza l’importanza di questo momento di rilancio della nostra offerta politica per Formia e, direi, per l’intero Golfo. A me piace un Pd aperto a tutti, anche a coloro a cui non siamo stati sinora in grado di illustrare a dovere questo progetto che è e sarà unitario. Mi farebbe piacere se questa comunità vivesse, numerosa, sotto un unico tetto”

E la recente esperienza dei tre circoli ha forse esasperato queste divisioni?
“La nascita dei tre circoli fu concepita all’epoca per essere più presenti nelle varie realtà e località di un territorio vasto qual è quello di Formia. Che senso ha avere tre circoli che poi restano aperti solo in occasione degli appuntamenti elettorali? Si partirà da una sfida e dalla volontà di voler creare un luogo aperto e inclusivo che diventi un vero e proprio laboratorio di idee e di proposte per rinnovare il Partito e la nostra città. La scommessa è quella di attivare un processo aggregativo e partecipato, che sappia mettere in rete le migliori energie del nostro territorio”

Lei nella sua relazione ha affrontato il tema della necessaria organizzazione territoriale del Partito  e no solo. Perché?
“Ho illustrato il ruolo propositivo che la comunità Dem dovrà mettere in cima al dibattito pubblico, passando per la sfida digitale che il periodo storico richiede a tanti altri temi cruciali: ambiente, legalità, lavoro e sanità, su tutti. Da oggi nella nostra città non esistono più tre circoli del Partito Democratico ma un grande nuovo soggetto: il Partito Democratico di Formia. Si partirà da una sfida e dalla volontà di voler creare un luogo aperto e inclusivo che diventi un vero e proprio laboratorio di idee e di proposte per rinnovare il Partito e la nostra città. La scommessa è quella di attivare un processo aggregativo e partecipato, che sappia mettere in rete le migliori energie del nostro territorio. “Le coalizioni di centro-sinistra hanno cambiato profondamente la città: penso ai beni archeologici, agli asili nido e ai servizi a domanda individuale, alla Formia Rifiuti Zero e alla messa in sicurezza della gestione dei Rifiuti, alle tante battaglie che sono state fatte negli anni come quelle per la gestione pubblica ed efficiente del servizio idrico o quelle in difesa della “salute” del nostro Golfo”

E quale tipo di rapporto intende promuovere con il nuovo sindaco di Formia Paola Villa, con il nuovo corso politico al comune che al Pd ha succhiato tanto sangue che neanche il miglior Dracula sarebbe stato in grado di fare?
“Il nostro capogruppo è un giovane come noi, Claudio Marciano, che, a differenza nostra, non è iscritto al Pd. La nostra da un anno è un’opposizione costruttiva ma d’ora innanzi non derogheremo a tanti argomenti che devono tornare ad essere del centrosinistra. Uno su tutti sarà una particolare attenzione a quelle fasce sociali che non ce la fanno”

Quindi, se potesse, quello che sta per iniziare come lo conierebbe?
“E’ il momento della generosità e della responsabilità. E’ il tempo di aprire una fase nuova e di mettersi al servizio di una comunità e di un progetto comune. Consapevoli che il nostro obiettivo non dovrà essere quello di prendere un voto in più rispetto al passato, ma quello di far stare un po’ meglio le persone attraverso la nostra azione politica”.
Saverio Forte

VIDEO Intervista a Luca Magliozzi e Gennaro Ciaramella