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Formia / Pastificio Paone, ecco chi è il compratore: si tratta di un italo-argentino

FORMIA – C’è poca voglia di parlare nel nuovo pastificio Paone di Formia all’indomani della vendita del ramo d’azienda dello stabilimento alimentare di Penitro. Le maestranze hanno sperato sino all’ultimo che il giudice delegato del Tribunale di Cassino, Lorenzo Sandulli, accogliesse l’istanza del consiglio d’amministrazione ad autorizzare la sospensione la vendita delle due linee di produzione dell’azienda formiana alla luce delle mutate, ora favorevoli, condizioni economiche-imprenditoriali dello stabilimento di Penitro. Per molti dipendenti e per gli stessi dirigenti del pastificio Paone innanzitutto è stata una beffa apprendere il nome della società che con l’offerta di tre milioni e 840mila euro – duemila euro in più rispetto alla base d’asta contenuta nell’avviso di vendita del 29 aprile scorso – ha acquistato, tra le altre cose, due linee di produzione – una per la pasta corta, l’altra per quella lunga – nove macchine in grado di confezionare al giorno 880 quintali di pasta secca e un magazzino dotato di 3100 posti pallet.

Si chiama molto semplicemente Società “Domenico Paone srl”, un nome che è quasi identico all’attuale realtà societaria che gestisce il pastificio, “Domenico Paone fu Erasmo spa”. Ma chi è il nuovo acquirente del sito produttivo più antico e longevo della provincia di Latina? La società è paradossalmente di recentissima costituzione, non ha neppure venti giorni di vita essendo stata registrata presso lo studio del notaio Luca Troili di Roma soltanto il 7 giugno scorso dopo tre giorni la presentazione della domanda. Ufficialmente la società “Domenico Paone srl” è inattiva – non poteva essere diversamente – secondo quanto si legge dalla visura storica presso la Camera di Commercio di Roma. La sua sede legale nel cuore della capitale, Via Barberini 47, vanta un capitale sociale davvero irrisorio, 10mila euro, e ha un solo socio che peraltro è anche l’amministratore unico.

Alejandro Octavio Quentin

Si tratta di Alejandro Octavio Quentin, ha 53 anni (li ha compiuti il 4 giugno nel giorno in cui ha presentato l’istanza di costituzione della società poi acquirente del pastificio di Formia), è nato a Buenos Aires ma è cittadino italiano e vive a Roma, in pieno centro storico. Negli ambienti economici italiani il suo nome dice poco o nulla ma in quelli sudamericani è considerato il “re del grano” . La bibbia telematica dell’economica mondiale, il portale on line di bloomberg.com (https://www.bloomberg.com/profile/person/17499158) lo considera “molto influente” nello sviluppo dell’industria alimentare mentre un portale economico (http://www.globalaginvesting.com/dvteam/alejandro-quentin/)ne traccia un quadro assai lusinghiero: “Fondatore e Ceo di Pampa Capital, una società di private equity con sede in America Latina, specializzata in Agribusiness con sedi operative a Buenos Aires e San Paolo. “Pampa” è il partner generale di Pampa Agribusiness Fund Lp che investe nella catena del valore dell’agribusiness nella regione. Il fondo è attualmente investito nelle seguenti piattaforme: semi, macchine agricole e logistica. A giugno 2016 ha venduto la sua piattaforma proteica, “Grupo Campo Austral”, a Brazil Foods (NYSE: BRF). Mr. Quentin ha una vasta esperienza nel settore agroalimentare in America Latina.

Nel 2002, Quentin ha fondato insieme a Soros Fund Management Adeco Agropecuaria (NYSE: AGRO). Quentin era membro del Consiglio di amministrazione e responsabile dell’acquisizione iniziale di Pecom Agropecuaria, della strategia, della sua supervisione operativa e dell’espansione in Brasile e Uruguay. Dal 1994 Quentin è stato vicepresidente esecutivo di Estanar (Estancias Argentinas S.A), un’importante azienda agricola e bovina a conduzione familiare in Argentina fondata nel 1910. Mr. Quentin è stato investitore di sementi in Farmacity, la più grande catena di negozi in Argentina dove ha ricoperto la carica di Presidente e CEO. In precedenza, Quentin ha lavorato per McKinsey & Company (Milano e Buenos Aires). Mr. Quentin ha conseguito un B.A. in Business Administration dal Babson College, è stato tenente come paracadutista nella Brigata Folgore delle Forze Armate Italiane. Nel 2010, è stato decorato con un Ordine o Merito dal Presidente della Repubblica Italiana. È membro del consiglio di amministrazione del Colosseo culturale della Fondazione a Buenos Aires.”. Apprezzamenti lusinghieri dunque per il nuovo amministratore della “Domeno Paone srl” ma chi si celerebbe dietro questa sfida imprenditoriale che intende preservare gli attuali livelli economico-occupazionali, potenziare ed estendere gli attuali mercati di vendita e conservare la destinazione d’uso dello stabilimento di Penitro? Si ipotizzano fondi bancari d’investimento londinesi che darebbero alla società acquirente della realtà industriale formiana una necessaria robustezza.

L’amministratore Quentin l’ha già dimostrato lunedì partecipando, affiancato dall’avvocato di fiducia Andrea Granzotto, alla vendita del ramo d’azienda del pastificio Paone avvenuta presso lo studio di Arpino del liquidatore giudiziale nominato dal tribunale di Cassino, il commercialista Maurizio Taglione. Il manager italo-argentino ha presentato nella mani del dottor Taglione due assegni circolari non trasferibili che, emessi da “Che Banca spa” il giorno di presentazione della richiesta di costituzione della nuova società (che ha per oggetto sociale l”esercizio dell’industria molitoria e della pastificazione e affini e di tutto quanto riferito a prodotti alimentari in genere e la loro conservazione”), hanno i seguenti importi: 250mila e 134mila euro, insomma il 10% del prezzo previsto dalla vendita…. Nel pastificio Paone vengono passate al setaccio le sette pagine che costituiscono la scarna visura camerale del nuovo proprietario. Se qualche dipendente si sforza di ricordare come Mister Quentin possa essere stato in passato un rappresentante del pastificio sui mercati in via d’espanzione del sud America, alcuni dirigenti stanno cercando di passare al contrattacco.

Vogliono percorrere due strade dopo l’aggiudicazione provvisoria della vendita: impugnare il suo esito perché il nome della società acquirente è troppo simile all’attuale oppure formalizzare un’offerta migliorativa con un rialzo del 10% rispetto all’importo formalizzato dalla “Domenico Paone srl”. Si avrà la forza economica per farlo? Intanto è tornato ad aleggiare lo spettro dell’ex amministratore unico della “Domenico Paone fu Erasmo spa”, Stefano Paone che, estromesso dalla conduzione dalla società nel 2015 dopo la richiesta avanzata al Tribunale di Cassino per ottenere il concordato preventivo, è considerato, in via presuntiva, il regista dell’operazione che ha portato alla nascita della “Domenico Paone srl” di Mister Alejandro Octavio Quentin. Paone, ex consigliere comunale di Forza Italia e a lungo vice –presidente del Consorzio Industriale del sud-pontino (lo stesso ente ha annunciato la volontà di esercitare il diritto di prelazione contro la vendita d’incanto dei capannoni del pastificio ad una ditta di Battipaglia), ha deciso di tornare a parlare dopo quattro anni e di farlo con “verità” che faranno rumore…

Saverio Forte

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