Politica

Gaeta / Pontile petroli, Massimo Magliozzi replica al sindaco Paola Villa

GAETA – La sindaca di Formia Paola Villa ha – come tutti gli amministratori di questo mondo – tanti difetti ed altrettanti pregi ma di uno, in particolare, deve essere fiera: aver contributo a far resuscitare, naturalmente sul piano giornalistico e mediatico, l’ex sindaco di Gaeta Massimo Magliozzi. Il “capitano” da poco più di un anno e mezzo è un silenzioso consigliere comunale d’opposizione quando, sfumata mestamente la possibilità di guadagnare il diritto a disputare i ballottaggio contro il sindaco uscente Cosmo Mitrano, avrebbe dovuto fare fuoco e fiamme contro il riconfermato corso amministrativo al comune di Gaeta. Dal giugno 2017 Magliozzi non ha più parlato, scritto ed inviato comunicati stampa. Su qualsiasi tematica o finanche sul sesso degli angeli.

Questo inverosimile “Ramadan” mediatico l’ha interrotto in questi giorni per polemizzare contro la sindaca di Formia che aveva polemizzato con il presidente dell’ex Autorità portuale del Lazio, Francesco Maria di Majo, contro la nuova soluzione – una delle tre sul tappeto presso il comitato tecnico scientifico insediatosi presso il comune di Gaeta – ventilata dal presidente di Majo circa la possibile allocazione del pontile petroli dell’Eni nei pressi della banchina “Cicconardi” del porto commerciale di Gaeta e, dunque, verso sud e verso Formia rispetto all’attuale sistemazione logistica della Peschiera. La sindaca Villa, dopo le dichiarazioni di Di Majo rilasciate a “Vista sul Golfo” su Teleuniverso, aveva soltanto chiesto di avviare una concertazione con tutti gli enti interessati a questa delocalizzazione, proponendo la richiesta di partecipare al comitato tecnico che dovrebbe ultimare i suoi lavori – circa la definizione del rapporto “costi-benefici” – nei prossimi mesi presso il comune di Gaeta. Apriti cielo e Magliozzi ha risposto alla Villa (forse a nome e per conto del sindaco di Gaeta Mitrano?) per le rime chiedendole, di fatto, di farsi elegantemente gli affari suoi e di pensare alla risoluzione di “tutti i problemi che ha la città di Formia”: “Voglio ricordarle (a che titolo? da semplice consigliere di opposizione?) che ogni decisione in merito è demandata al consiglio comunale di Gaeta, comune che peraltro ha un Sindaco, una giunta ed un consiglio comunale eletto per assumere anche importanti decisione che riguardano il suo territorio”.

Insomma la professoressa di matematica e di scienze naturali starebbe commettendo lo stesso errore commesso nel 2004 dal suo predecessore Sandro Bartolomeo impugnò davanti il Tar del Lazio l’adesione del consiglio comunale di Gaeta di far parte del network di Civitavecchia: “Tutti i ricorsi furono respinti poiché il Consiglio comunale è sovrano sul territorio di competenza. Quella fu una scelta vincente che ha consentito – ricorda l’ex sindaco di Gaeta – di portare ad oggi alla nostra città oltre 100milioni di euro tra investimenti ed infrastrutture portuali sul territorio oltre che posti di lavoro. Questi sistemi di battaglia preannunciati dal Sindaco Villa nelle sue dichiarazioni, sono atteggiamenti di un vecchio modo di fare politica finalizzati forse a fare rumore ed “ammuina”, che non portano da nessuna parte e servono soprattutto a nascondere la loro incapacità politico-amministrativa. Formia ed i formiani non meritano tutto questo – chiosa Massimo Magliozzi, che peraltro risiede da anni a Formia – Da parte dell’amministrazione gaetana esiste invece la volontà di coinvolgere tutti e soprattutto i Comuni che affacciano sul Golfo a tutela della collettività. Noi siamo aperti al dialogo: questa si chiama democrazia”.

Questa attenzione del genere però non sarebbe stata riservata “invece alla nostra comunità quando a Formia decisero in merito al futuribile Ospedale del Golfo. In quella circostanza non ricordo che gli amministratori di Gaeta furono chiamati, interpellati o coinvolti per un confronto costruttivo e proficuo, anzi. Spero infine che la città di Formia che, in queste settimane da quanto apprendiamo resta al buio in diverse zone del suo territorio a causa di un atteggiamento superficiale ed inconcludente dei suoi amministratori, non resti anche “senza benzina”.

Saverio Forte

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