Gaeta / Ufficio del giudice di pace, grande attesa per l’incontro al Tribunale di Cassino

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GAETA – Per molti avvocati è un incontro “da ultima spiaggia” E non è un caso che, sollecitato anche dal Prefetto di Latina Maria Rosa Trio, vedrà il presidente del Tribunale di Cassino, Massimo Capurso, guardare negli occhi i sindaci di Formia, Gaeta, Itri, Ventotene. Non ci saranno soluzioni intermedie: o metteranno a disposizione propri e qualificati dipendenti o, in alternativa, lunedì prossimo avvierà la procedura per chiudere quello che è considerato, forse troppo enfaticamente, l’ultimo presidio di legalità nel sud pontino: l’ufficio del giudice di pace di Gaeta.

L’incontro è in programma martedì mattina, alle 10, presso il Tribunale di piazza Labriola a Cassino e, vista la sua importanza e delicatezza, l’ultimo “recall” l’ha effettuato direttamente la Prefettura di Latina: “Cari sindaci, andate e proponete. In caso contrario, potrebbe essere troppo tardi per la permanenza sul territorio del Golfo di un servizio che invece va salvaguardato e tutelato in prospettiva dell’entrata in vigore di nuove disposizioni di legge che, soprattutto nel settore penale ma anche nel civile, lo renderanno simile nei primi mesi del 2019 ad una sezione distaccata di Tribunale”. Questo monito sarà accolto? Tutte le amministrazioni comunali del sud-pontino, dal 2013 anno di chiusura del Tribunale di Gaeta, si difendono di “aver dato” in termini di contributi e di personale amministrativo ma ora sono costretti a far fronte alle ristrettezze dei rispettivi organici.

Ma l’ufficio del giudice di pace di Gaeta non può essere soppresso e un altro tentativo, forse l’ultimo in ordine temporale, sarà esperito giovedì dal sindaco Cosmo Mitrano. Trattative tra le diverse amministrazioni comunali sono in corso per rimpinguare il sottodimensionato organico della struttura di Calegna e e ad attendere è la stessa avvocatura del sud-pontino e non solo. Infatti a prendere posizione è stata la Camera Pena di Cassino che con un pizzico di nostalgia ricorda “i bei tempi della giustizia prossimale con presidi capillarmente distribuiti sul territorio in cui si dirimevano, a vario titolo, vertenze insorte tra i cittadini. Via via, nel tempo, si è preferito accentrare in organismi giurisdizionali meno capillari e più specializzati la risposta ad ogni richiesta di cui l’utenza avesse bisogno, sino ad arrivare alla “nuova configurazione geografica della Giustizia”, figlia della spending review.

Questa, dal 2013, dava una diversa lettura dell’esame delle spese sostenute dallo Stato per il funzionamento dei suoi uffici e per la fornitura di servizi ai cittadini, allo scopo di ridurre gli sprechi e di apportare miglioramenti al bilancio – denuncia il segretario Antonio D’Alessandro – Si è assistito così alla mutilazione di vaste aree giudiziarie del nostro territorio, private di quelle sedi che rappresentavano la presenza dello Stato, ed il deterrente al controllo del Paese Italia. Tutto ciò, non con la necessità di essere più efficienti e/o efficaci nell’amministrare la Giustizia, ma asservendo la redistribuzione ed in tagli ad un criterio di “risparmio” di cui ancora non abbiamo potuto vedere il frutto.” La Camera penale di Cassino mette sul banco la politica del Golfo ricordando come il presidente del Tribunale, il 6 luglio scorso, avesse chiesto “con la massima urgenza” di assegnare a quest’ultimo presidio di legalità sul territorio del Golfo “ulteriore personale amministrativo per fronteggiare le carenze lamentate dai dipendenti in servizio”.

“Sembra proprio che l’ammonimento, e la gravità delle conseguenze che comporterebbe l’attuazione dello stesso, sia stato trascurato dagli amministratori locali.” Il presidente della Camera Penale di Cassino, Eduardo Rotondi e lo stesso segretario Antonio D’Alessandro hanno sollecitato le Autorità Amministrative del sud-pontino “a voler provvedere all’attuazione di un incontro d’emergenza, attraverso il quale trovare immediata soluzione al problema, e laddove fosse gradita la presenza di avvocati al tavolo delle risoluzioni, offrendosi di concertare con gli enti territoriali, la scelta dei migliori mezzi da utilizzare”. Ma – secondo molti – i buoi sono già scappati…

Saverio Forte