Truffa aggravata contro infermieri dell’Asl, indagato un avvocato

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LATINA – Alcune delle vittime hanno preannunciato che si costituiranno parte civile nel probabile processo penale che si celebrerà davanti il Tribunale di Latina. Una scelta obbligata – a loro dire – dopo aver subito ingenti danni economici ma anche salariali e di inquadramento contrattuale per un importo di almeno 30mila euro. Dopo mesi di accertamenti investigativi il sostituto Procuratore della Repubblica di Latina, Valerio De Luca, ha chiuso le indagini preliminari a carico di un legale, di 54 anni, residente e operante nel capuologo. L’ipotesi di reato per il quale rischia il rinvio a giudizio è truffa aggravata ai danni di diversi e precari infermieri professionali in servizio inizialmente presso l’ospedale “Dono Svizzero” di Formia e, successivamente, presso altri nosocomi della provincia pontina, tra cui il “Santa Maria Goretti” di Latina.

Queste figure professionali dal 2014 si erano rivolti ad un importante sindacato di categoria per chiedere un’assistenza finalizzata alla loro stabilizzazione nelle piante organiche dell’Asl di Latina e di altre aziende laziali, al riconoscimento di precise indennità di rischio o, più semplicemente, degli stessi buoni pasto. A fronte di queste rivendicazioni il sindacato, prima di uscire di scena, invitava i loro associati a rivolgersi al legale convenzionato di Latina. Ma il professionista – e lo avrebbero accertato le indagini svolte dal gruppo di Formia della Guardia di Finanza cui si erano rivolti gli infermieri precari del “Dono Svizzero” – avrebbe preteso pagamenti a nero piuttosto che svolgere puntualmente il proprio lavoro. Le vittime attribuivano all’Asl di Latina le responsabilità relativamente alla loro regressione economica e contrattuale. Ma non era proprio così.

L’avvocato 54enne non si era inspiegabilmente attivato a fronte del danaro che chiedeva continuamente in contan-ti. La svolta dell’intera inchiesta si è registrata quando il marito finanziere di un’infermiera precaria aveva chiesto al lega-le copia della fattura a fronte di un bonifico effettuato. Dall’indirizzo di posta elettronica l’avvocato del capuologo capiva che non poteva più continuare ad assumere un comportamento truffaldino. Anche perché il legale aveva avanzato richieste di denaro per più cause, mentre i rispettivi clienti avevano firmato un solo mandato. E così che l’infermiera pre-caria, dopo le selezioni autorizzate dalla Regione, veniva stabilizzata nei primi mesi del 2018. E nel frattempo erano par-titi, senza sosta, gli accerta menti del sostituto procuratore De Luca che, condividendo appieno le risultanze delle Fiamme Gialle di Formia, ha concluso le indagini preliminari sul conto del legale truffatore.

Saverio Forte