Politica

Minturno / Il sindaco Stefanelli sbotta contro Casapound: “Sono 4 scemi”

MINTURNO – Ma cosa sta succedendo al sindaco di Minturno? Può bastare uno striscione, affisso nottetempo da un paio di militanti del movimento Casapound per contestare il possibile arrivo a Minturno di immigrati in attesa dello status di rifugiato e per denunciare il “mercimonio” che si nasconderebbe dietro il sistema dell’accoglienza, a far perdere il suo aplomb istituzionale? Purtroppo Gerardo Stefanelli ha utilizzato la sua pagina facebook ufficiale istituzionale per polemizzare contro “quattro ragazzotti privi di argomentazioni”. Questi “quattro ragazzotti privi di argomentazioni” in un comunicato stampa avevano detto la loro sul nuovo bando per l’accoglienza dei rifugiati “Minturno terra d’asilo”, sottolineando che “questa situazione se non verrà regolamentata diventerà una vera e propria bomba ad orologeria”.

Ebbene, il sindaco di Minturno era forse arrabbiato (per altre ragioni) quando ha deciso di rispondere su facebook a questi “quattro ragazzotti privi di argomentazioni” arrivando a scrivere: “Non piegheremo mai la nostra azione politica ai sentimenti di rabbia e polemica. L’umanità della nostra comunità non sarà mai messa in discussione, così come non mancherà mai la nostra collaborazione con i rappresentanti delle Istituzioni”. Tutto politicamente corretto sino a quando l’ira del sindaco Stefanelli si è trasformata in insulto personale: “Noi siamo altra cosa rispetto a questa gentucola repressa. Noi siamo per la gioia, per il sorriso, per la costruzione: ricorderò questa giornata perchè 70 miei concittadini si sono ritrovati all’alba per condividere momenti di crescita fisica e spirituale, non certo per il fatto che 4 scemi – così li considera gli attivisti di Casapound – attaccano un manifesto e blaterano cose senza senso in un comunicato stampa, per dare sfogo alle loro frustrazioni”.

L’attuale sindaco di Minturno è stato capace – ed è una capacità – di far “resuscitare” sul piano dialettico un suo illustre predecessore. Pino Sardelli, sempre attraverso la rete, aveva polemizzato apertamente contro l’attuale inquilino del palazzo di piazza Portanova: “Come può un sindaco chiamare scemi quattro ragazzi che dissentono civilmente e in modo molto democratico contro opinioni diverse dalle sua. Sindaco lei dovrebbe vergognarsi, quello che dice è stupefacente”. La replica di Stefanelli è stata al vetriolo nei confronti di Sardelli: “Lei continui a sentirsi stupefatto”.

Da settimane e mesi Stefanelli sembra isolato sul piano politico ed istituzionale. Il suo partito, il Pd, l’avrebbe voluto candidare alla carica di Presidente della Provincia ma poi non se ne fece più nulla. L’opzione, avallata da Forza Italia, è caduta sul bravo sindaco di Pontinia, Carlo Medici. Sembra che le sue azioni nel borsino dei “Dem” siano in caduta libera dal doppio elettorale delle politiche e regionali del 4 marzo. I rapporti con gli altri sindaci del comprensorio non sono dei migliori. Non sono piaciute a molti le sue esternazioni fatte a bordo del Veliero “La Signora del vento” a Gaeta durante l’apertura della rassegna “Fashion & Yacht Design Expo”. E tra gli auditori, non c’erano solo il sindaco Cosmo Mitrano o la nuova collega di Formia Paola Villa, ma anche un vasto pubblico di politici e mondo dell’imprenditoria riunito per la manifestazione yacht e moda a Gaeta. Stefanelli ha tradito un palese nervosismo quando la Villa e Mitrano hanno parlato di un asse comune, di Formia e Gaeta, sui problemi del Golfo facendo intendere di non essere l’ultimo arrivato. Ha aggiunto poi di aver avviato da tempo un accordo sui parcheggi con i comuni più piccoli, mentre Formia lo avrebbe sempre snobbato. Ma in molti gli hanno rimproverato la circostanza che volesse rubare la scena ad una manifestazione squisitamente imprenditoriale…

Stefanelli è un sindaco sull’orlo di una crisi di nervi? Ma no, perché resta uno dei migliori amministratori under 50 di cui possiede il già carente quadro politico e provinciale ma quel continuo promuovere, sempre sulla sua pagina facebook istituzionale, la partecipazione ad un corso di yoga desta qualche sospetto. Se poi fosse un’ “arma di distrazione di massa”, politicamente sarebbe tutto più giusto e corretto. O almeno…
Saverio Forte

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