Formia / Riciclaggio, donna di 40 anni ottiene il dissequestro dei beni

Cronaca Formia

FORMIA – Il pronunciamento del Tribunale del Riesame di Torino ha contribuito ad escludere il ruolo di una donna di 40 anni nell’ambito di una clamorosa indagine che lo scorso 10 novembre culminò con l’arresto, da parte del comando provinciale di Torino della Guardia di Finanza, di oltre 26 persone per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro e alla truffe ai danno dello Stato e di altri enti pubblici operanti nel settore dell’efficientamento energetico. Secondo le risultanze del sostituto procuratore Roberto Furlan della Procura di Torino gli indagati avrebbero creato diverse reti di società, italiane ma anche rumene, bulgare, francesi ed arabunitensi, costituite ad hoc, per il rilascio di certificazioni energetiche per lavori in realtà mai eseguiti. In sintesi avrebbero ottenuto, dal 2014 al 2017, illeciti guadagni pari a 110 milioni di euro, reinvestiti nell’acquisto di immobili, rolex, auto di lusso e compartecipazioni societarie operanti nel settore immobiliare. Ad esser interessata dall’indagine anche una donna di 40 anni di Formia che per un periodo intrattenne rapporti di collaborazione professionale con uno dei soggetti ritenuti a capo dell’associazione a delinquere, l’amministratore di una delle società per il tramite delle quali avvenivano le condotte illecite.

Durante le perquisizioni ed il sequestro disposti dal Gip di Torino La Rosa la donna venne trovata in possesso, senza alcun titolo, di un’automobile, una Bmw, intestata all’azienda per un valore di 33mila euro mentre dei provvedimenti di sequestro, eseguiti in tutta Italia, fecero parte anche immobili, conti correnti, quote societarie, automobili ed orologi di lusso. La giovane donna formiana, difesa dall’avvocato Gianluca De Meo, ha presentato un ricorso davanti il Tribunale del Riesame di Torino sostenendo e dimostrando la totale estraneità ai fatti della propria assistita. I Giudici del Tribunale della Libertà le hanno dissequestrato l’automobile trovata in suo possesso che, benché intestata alla società e mai oggetto di formale passaggio di proprietà, era “semplicemente il corrispettivo delle prestazioni lecite fornite dalla professionista alla società”.

Il Tribunale del Riesame ha accolto la richiesta di dissequestro presentata dall’avvocato De Meo che così ha contribuito definitivamente a far chiarire la posizione della donna formiana, la quale, peraltro, era stata solo lambita dalle indagini e mai interessata da un formale avviso di garanzia. Con lo stesso provvedimento il Tribunale del Riesame di Torino ha disposto anche il dissequestro di due orologi del valore totale di otre 50mila euro e di una Jaguar.

Saverio Forte