Camorra, arrestato capo clan Antonio Polverino a Cassino (video)

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CASSINO – Il Basso Lazio si conferma il ‘buen ritiro’ per latitanti di camorra. Dopo Formia, in cui si era mimetizzato Filippo Ronga aspirante boss del clan “Ranucci” prima di un drammatico conflitto a fuoco con i Carabinieri del gruppo di Castello di Cisterna e della Compagnia di Giugliano nella centralissima e affollata piazza S.Erasmo, ora è la volta di Cassino. Nel pomeriggio in un casolare di campagna alla periferia della città martire è terminata la latitanza di Antonio Polverino, 73 anni, meglio noto come “Zio Totonno”. Ad arrivare sulle sue tracce, dopo settimane di una laboriosa attività di intelligence e di monitoraggio del territorio, sono stati i Carabinieri della sezione “catturandi” del comando provinciale di Napoli, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea. Irreperibile dal 2011, Polverino era nell’elenco dei primi cento latitanti italiani più ricercati dalle forze dell’ordine. Condannato a 20 anni di carcere per associazione mafiosa e droga, padre di Salvatore, attualmente in carcere nell’ambito dell’affare “Pip” di Marano, e zio del boss Giuseppe, alias “’o Barone”, Antonio Polverino è considerato anche il numero due del clan egemone a Marano e a Quarto e in altri comuni dell’area a nord di Napoli.

Conosciuto nei fascicoli dell’anticamorra con il nomignolo di “Zio Totonno”, Polverino era ricercato da ben sette anni, era destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli per associazione di tipo mafioso. È considerato, infatti, uno dei padrini che conosce segreti , gerarchie e alleanze in tutta l’area metropolitana di Napoli e soprattutto fuori regione. I Carabinieri hanno bloccato Polverino in cucina: era da solo. quando ha visto i militari non ha proferito parola, né tentato di fuggire. Ha solo mostrato i suoi documenti e si è costituito.

Le indagini dei Carabinieri, con il supporto dei colleghi della Compagnia di Cassino, agli ordini del neo comandante Ivan Mastromanno, sono solo agli inizi per accertare eventuali complicità , connivenze e reti di protezione di cui avrebbe potuto beneficiare l’anziano boss nel cassinate e nella zona sud della provincia di Frosinone. Pare che, nonostante fosse lontano da troppi anni da Marano, Polverino era ancora molto influente a livello decisionale e gli affiliati del clan erano costretti a chiedere il suo nulla osta su qualsiasi provvedimento da adottare…

Saverio Forte

Il video dell’arresto