Minturno / Morì a causa del tetano: condannati due medici

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MINTURNO – Il giudice monocratico del Tribunale di Latina Giorgia Castriota ha condannato ad un anno e sette mesi di reclusione due dei cinque medici, in servizio tra il maggio ed il luglio 2011 presso gli ospedali di Formia e Minturno, che ebbero in cura Giovanni Corelli, un ex autista di 73 anni di Minturno vittima di una banale caduta da una scala mentre stava potando un albero su un suo terreno in via Sauzo. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri della locale Stazione, coordinati dal sostituto procuratore Gregorio Capasso, l’anziano morì successivamente all’ospedale “Cotugno” di Napoli perché nel suo iniziale ricovero non gli sarebbe stata somministrata una banale antitetanica.

Corelli dal 22 maggio 2011 fece la spola per ben tre circostanze tra l’ospedale di via degli Eroi di Minturno – dove venne trasferito la prima volta dai suoi familiari – ed il “Dono Svizzero” di Formia per poi essere ricoverato, il 7 giugno di sei anni fa, nel più attrezzato ospedale napoletano. Soltanto in quel momento l’ex autista sarebbe stato sottoposto ad una profilassi antitetanica ma fu tutto inutile: l’infezione da tetano, dopo le ferite alla testa aggravate dal contatto con il terreno, era ormai in circolazione e il 73nne morì. Per questo motivo sono stati condannati ad un anno e sette mesi di reclusione – il Pm d’udienza Milena Massa aveva chiesto due anni di carcere per i cinque imputati – con la pesante ipotesi accusatoria di omicidio colposo in concorso Giovanni Malaspina e Giacomo Fusco, entrambi di Mondragone, mentre sono stati assolti perché il fatto non sussiste gli altri tre sanitari.

Il giudice unico del Tribunale di Latina ha inoltre condannato Malaspina e Fusco al pagamento ciascuno di una provvisionale di 150mila euro – a fronte dell’iniziale richiesta di 500mila euro – quale risarcimento danni a sette dei familiari della vittima (tra questi la moglie Antonietta e i figli Michele, Maria Luisa e Lucia) che, attraverso gli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Roberto Palermo, si sono costituiti parte civile. La dottoressa Castriota ha disposto la sospensione della pena se il risarcimento danni sarà compitamente liquidato ai familiari dell’ex autista del Cotral di Minturno.

Saverio Forte