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Bolkestein, Rosato (Ana): “La Questura di Latina impedisce la marcia dei silenziosi”

LATINA – “Una “marcia silenziosa” a bordo dei nostri furgoni contro la direttiva Bolkestein ed in difesa dei mercati. È l’iniziativa che ci viene impedita con un gravissimo atto di natura intimidatoria. Il Questore di Latina, dr. Ernesto Belfiore, tramite il commissariato di Fondi, mi ha fatto notificare un atto con il quale “si oppone divieto allo svolgimento della manifestazione – 2a Marcia dei silenziosi – nell’ambito del territorio della provincia di Latina”. Avvertendo che “i trasgressori saranno perseguiti a norma di legge”. Lo dichiara, in una nota, Marrigo Rosato, segretario nazionale di Ana (Associazione nazionale ambulanti).

“Il Questore giunge a tale, gravissima, decisione ritenendo, anzi, valutando “che la manifestazione potrebbe propiziare il compimento di azioni illecite, con conseguenti turbative sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica”.

Non ci sono parole per descrivere la gravità di tali asserzioni che non sono fondate su nessun allarme e che tendono ad equiparare gli ambulanti che manifestano pacificamente per difendere il loro lavoro ed le loro concessioni a dei delinquenti o dei terroristi” aggiunge Rosato.

“ll Questore di Latina non troverà nessun atto in cui gli ambulanti, che da due anni manifestano contro la direttiva Bolkestein, abbiano provocato disordine pubblico o prodotto “turbative” alla sicurezza pubblica. Già il titolo della nostra manifestazione “La marcia dei silenziosi” (in agenda da Fondi a Roma il prossimo 14 novembre) ne esprime tutto il significato – prosegue Rosato – Gli ambulanti di Fondi come di Roma, di Napoli, di Milano, di Firenze o di Bari, che hanno sempre manifestato pacificamente le loro ragioni ricevendo il plauso e l’ascolto perfino dal Governo e dai ministri competenti, il 14 novembre manifesteranno comunque le loro ragioni per chiedere che sia salvaguardato il futuro di 196.000 aziende ambulanti in Italia, di cui circa 4.000 nelle province di Latina e di Frosinone, 20.000 a Roma e nel Lazio e ben 30.000 in Campania”.

“Alla luce di ciò ci atterremo alla decisione del questore, ma giudicandola un atto di natura antidemocratica che lede i diritti dei cittadini, garantiti dall’art. 21 della Costituzione Italiana sulla manifestazione delle idee e delle opinioni, informeremo il Ministro dell’Interno, on. Marco Minniti, per le opportune e conseguenti valutazioni” conclude Rosato insieme a Vincenzo Caiazzo, presidente di Ana.

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