Cronaca

Sperlonga / Operazione Tiberio, incaricato il perito fonico per la trascrizione delle intercettazioni

SPERLONGA – Un adempimento tecnico e formale ma di capitale importanza per l’economia dell’intero dibattimento. E’ quello compiuto dal Tribunale di Latina nel corso della quarta udienza del processo dell’operazione “Tiberio” che vede tra gli imputati nove tra politici, tecnici comunali ed imprenditori componenti di un’organizzazione in grado di pilotare l’esito di appalti pubblici a Sperlonga ma anche a Maenza e a Prossedi.

Il collegio giudicante – presidente Francesco Valentini, giudici a latere Fosso e Castriota – ha incaricato il perito fonico che dovrà trascrivere una monumentale mole di intercettazioni telefoniche ed ambientali effettuate durante le delicatissime indagini dai Carabinieri del nucleo investigativo del comando Provinciale di Latina, della Compagnia di Terracina e della Stazione di Sperlonga. Si tratta della dottoressa Nadia Fratarcangeli che ha avuto sessanta giorni di tempo di presentare il suo lavoro al Tribunale davanti al quale si sta celebrando il giudizio immediato. La perizia della dottoressa Fratarcangeli dovrà tener conto, però, dell’istanza presentata ed accolta dalla difesa del principale imputato del processo “Tiberio”, l’ex presidente della Provincia e riabilitato sindaco di Sperlonga Armando Cusani e, cioè, dell’inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche che, principale prova d’accusa del sostituto procuratore Valerio De Luca, sarebbero state eseguite dai Carabinieri oltre i termini di legge. Sono quelle realizzate nel periodo settembre-dicembre 2015 e successivamente il 29 maggio 2016.

L’incarico del Tribunale è stato affiancato da un’importante novità: il nutrito collegio difensivo – composto dagli avvocati Palmieri, Panella, Macari, Lauretti, Marino, Conca e Pucci – ha chiesto ed ottenuto la nomina di due periti di parte e soprattutto la trascrizione di diverse altre intercettazioni telefoniche e ambientali stralciate di cui il sostituto procuratore De Luca inizialmente non aveva ritenuto opportuno chiederne la trascrizione perche “non utili” ai fini del processo. Al contrario sono stati utili dalla difesa e, come tali, ne è stata valorizzata la richiesta per i fini difensivi e per il seguito del processo.

Si tornerà in aula il 3 novembre, ora di pranzo, con la deposizione di un confinante dell’albergo “Grotte di Tiberio” – l’ormai noto signor Tursi, firmatario di una pioggia di esposti e ricorsi contro gli abusi edilizi realizzati dalla struttura ricettiva di proprietà un tempo del sindaco Cusani e ora del solo suocero Erasmo Chinappi – e del Ctu nominato dalla Procura, il geometra Tarozzi, nel filone urbanistico relativo agli illegittimi lavori di ampliamento all’interno dell’albergo della via Flacca.

Saverio Forte

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