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Itri / Caccia, non tutte le aree percorse dal fuoco sono state interdette alla caccia

Attualità Itri Politica

ITRI – Michele Ruggieri, cacciatore appartenente al gruppo, particolarmente numeroso, di cacciatori dell’ ATC 2 che non sono iscritti all’Azienda Faunistica Frà Diavolo critica la decisione del sindaco di Itri di interdire la caccia nelle zone di Cuccurone e San Cristoforo (conosciuta come “fabbrica della stramme”) con motivazioni comprendenti il rischio per persone, vicinanza di strade e case, zone bruciate e stradine non carrabili ma di non aver fatto altrettanto in altre aree percorse dal fuoco.
“Come mai, si chiede Michele ed il gruppo che ha già pagato tutti gli oneri dovuti per la stagione venatoria, le zone di caccia concesse all’Azienda Faunistica Venatoria “ Frà Diavolo” il cui Presidente è il fortemente discusso consigliere e delegato all’ambiente Silverio Sinapi, limitrofe alle zone interdette, con le identiche problematiche come Lazzano e Rivoli fortemente abitate e soggette a numerosi esposti non hanno in alcun modo interessato il Sindaco di Itri? Perché, dopo una stagione di incendi disastrosa in cui quasi la totalità del territorio del Comune di Itri data in concessione all’Azienda, duemila ettari, risulta bruciata, il Sindaco, come la legge indica, e ha ritenuto valesse per noi, non interdice la caccia? Come mai, insiste il Ruggieri, quando la segnalazione delle stesse problematiche, che il sindaco Antonio Fargiorgio riscontra nel territorio a noi concesso, sono state evidenziate chiaramente in un esposto che coinvolgeva la zona della Madonna Della Civita, non ha dato luogo al medesimo intervento? Ci dispiace dover evidenziare questi “due pesi e due misure” ma la cosa è lapalissiana e ci costringe a tutelare gli interessi di tutti quei cacciatori liberi che sono colpiti fortemente”. Ruggieri annuncia che il gruppo di cui fa parte ricorrerà in tutte le sedi opportune e con contestazioni pubbliche.