Gaeta / Sospensione del potabilizzatore e commissariamento di Acqualatina. Lettera del comitato

Gaeta Politica

GAETA – Pubblichiamo la lettera completa del Consiglio popolare acqua pubblica Sud Pontino con l’invito alle autorità competenti di sospendere il funzionamento del potabilizzatore e commissariare il consiglio di amministrazione di Acqualatina spa. Queste ed altre richieste illustrate in dettaglio nel documento pubblicato di seguito, arrivano a poche ore dalla riunione del consiglio comunale di Gaeta e sono dirette anche ai consiglieri comunali che andranno a discutere per la prima volta la situazione della crisi idrica nel sud pontino ed in particolare a Gaeta.

“Vista la manifestazione largamente partecipata del 15.07.2017 nella quale è stata data voce all’annoso disagio della mancanza d’acqua causata dalle interruzioni del Servizio Idrico gestito da Acqualatina S.p.A.;
Constatato che questa situazione determina danni ai cittadini residenti, ai turisti e alle attività imprenditoriali del nostro territorio, i quali sono costretti a trovare soluzioni personali con aggravio di costi fino ad oggi non rimborsati né dal Gestore né tanto meno dall’Amministrazione Pubblica;
Preso atto che, a fronte di una situazione di chiara e perpetrata emergenza idrica, Acqualatina ha rivelato ancora una volta carenze programmatiche e di buon senso organizzativo, che la gestione di un bene pubblico come l‘acqua richiede;
Constatata l’evidente e paradossale situazione igienico sanitaria, che lede la dignità e la salute pubblica delle persone, all’intero dell’Ente d’Ambito Territoriale denominato EATO4, Acqualatina ha realizzato opere impiantistiche e prove di messa in servizio di un dissalatore/potabilizzatore ad osmosi inversa, pronto ad immettere acqua all’interno del circuito idrico delle Città del Golfo, consapevole dei notevoli rischi per la salute delle persone che questo può comportare, in funzione dello stato di fatiscenza delle condotte esistenti e dei fenomeni che possono essere innescati dalla drastica riduzione del contenuto dei sali nell’acqua o dalla elevata presenza di altri elementi come il Boro, che si presenta come una delle maggiori problematiche negli impianti a osmosi inversa, in quanto sono particelle sufficientemente piccole in grado di passare attraverso la membrana filtrante e si concentrano nel permeato.
Inoltre, questo Comitato crede sia doveroso che progetti di tale impatto per la salute pubblica, seppur provvisori, non possono essere decisi unilateralmente senza che, REGIONE, USL, PROVINCIA e Amministrazione Comunale mettano a conoscenza i cittadini dell’attivazione dei processi amministrativi (L. 7 agosto 1990 nr.241) regolatori dell’iter autorizzativo per la progettazione, la realizzazione e la messa in servizio dell’impianto in questione, volendo anche denunciare che, tutti gli interventi propedeutici al funzionamento dello skid dissalatore/potabilizzatore, hanno comportato modifiche significative agli impianti esistenti sia per la fase di prelievo dai pozzi che per lo scarico a mare della SALAMOIA, attraverso fognatura esistente.
Si deve tenere presente altresì, che il tentativo d’installare nel porto di FORMIA l’impianto ad osmosi inversa per la dissalazione/potabilizzazione dell’acqua, è stato discusso e respinto dal consiglio comunale della Città di Formia, alla presenza dei rappresentati della società Acqualatina in data 11 Luglio 2017. Si legge tra le righe della determina, l’argomentata esposizione del Sindaco Sandro Bartolomeo che dichiara: ”…avevamo suggerito la possibilità che i dissalatori venissero istallati al porto commerciale di Gaeta che è un area sicuramente di minor pregio per le attività che vi si svolgono rispetto al porto di Formia, ci avete detto che non è possibile, non capiamo il perché non sarebbe possibile,….”.
Il Comitato, ed in particolare i cittadini di Gaeta chiedono, pretendendo una risposta, come mai Acqualatina abbia fatto dietro front sulla decisione di NON INSTALLARE l’impianto dissalatore a Gaeta, dove evidentemente adesso si prelevano ACQUE NON PREGIATE da destinate all’uso umano e si scarica nello stesso tratto di mare la SALAMOIA derivata dalla filtrazione, peggiorando ancor più l’ambiente marino del tratto di costa interessata. Le precarie condizioni ambientali in cui si vuole far funzionare l’impianto, che preleverà acqua dai pozzi dell’industria Panati, facilmente interessati dalle acque salmastri adiacenti allo stabilimento, sono aggravate dalla mancanza di salvaguardia marina in conformità al Piano di Tutela delle Acque Regionali destinate all’uso umano e al Dlg-3 Aprile 2006, n.152.
Preso atto che, l’attuale Servizio Idrico assume carattere d’emergenza per l’effetto causato dalla carenza d’investimenti, sul progetto recupero dispersioni fisiche (70%) dovuto allo stato di vetustà e di fatiscenza delle condotte di adduzione e distribuzione dell’acqua potabile, sottolineando che, i drammatici dati della dispersione fisica rilevati oggi sono peggiorativi, rispetto allo stato dell’infrastruttura riportato dalla società C. LOTTI & ASSOCIATI S.p.A. in data 13.12.1999, con il rapporto della ricognizione sullo stato del Servizio Idrico richiesto dall’Amministrazione Provinciale di Latina, in virtù della formazione del Piano di Ambito Territoriale Ottimale n.4.
Evidenziamo infine che, la dispersione dell’acqua potabile rappresenta un dolo da parte del gestore, che mina i principi a garanzia della salute dei cittadini, della salvaguardia della risorsa pubblica anche per le generazioni future, dell’ambiente e del risparmio economico che ne deriva per tutta la collettività.
Per le ragioni esposte nel presente comunicato il Comitato ed i Cittadini tutti, che aderiscono al documento presente sottoscritto,

CHIEDONO

1. La sospensione per l’attività di messa in esercizio del dissalatore/potabilizzatore, già in essere presso lo stabilimento Panati di Gaeta, nell’attesa che vengano rese pubbliche tutte le informazioni che riguardano il procedimento amministrativo intrapreso per la messa in servizio dell’impianto e tutti i pareri degli enti di controllo coinvolti.

2. Di conoscere l’iter burocratico e sanitario che è stato messo in atto per l’attivazione dello strumento di potabilizzazione

3. L’attuazione di un PIANO STRAORDINARIO REGIONALE per l’approvvigionamento d’acqua potabile a mezzo autobotti e cisterne, che coinvolga le FORZE ARMATE e LA PROTEZIONE CIVILE che costituisce la soluzione immediata al grave disagio che stiamo subendo, senza utilizzare macchinari di alcun genere;

4. Un consiglio dei comuni delle Città del Golfo, che definisca le linee guida decisorie in merito ad attività o progetti che hanno impatto sull’ambiente e conseguente salute dei cittadini;

5. Il COMMISSARIAMENTO del C.D.A. di Acqualatina e la sospensione dei poteri deliberatori ATO4 della Provincia di Latina fino alla costituzione del soggetto pubblico che sarà costituito per la gestione del Servizio Idrico Integrato, alla luce dell’Autorità di distretto idrografico e della proposta di Legge 238/2015, tenuta in stand-by dalla Regione Lazio, attuativa della Legge 5/2014 “Tutela, Governo e Gestione Pubblica delle Acque”