Sud pontino, Zingaretti pronto a dichiarare lo “stato di emergenza idrica”

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SUD PONTINO – Sta avendo una caratterizzazione nazionale – e non poteva essere diversamente – la sempre più grave emergenza idrica che sta mettendo in ginocchio il sud-pontino, le sue comunità e, soprattutto, le sue realtà produttive, soprattutto nel settore turistico-ricettivo. A farsene portavoce ora è il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti che oggi ha preannunciato l’esame della richiesta e il mandato “agli uffici di competenza” per attivare le procedure per la richiesta di “stato di emergenza idrica” per i territori del sud pontino. Naturalmente l’istanza della Regione avrà come destinatario il Consiglio dei Ministri che per legge dovrà accoglierla così come ha fatto nelle ultime due settimane a favore di diversi territori alle prese con una lunga siccità e, di conseguenza, con i rubinetti a secco.

E’ quasi certo che l’accoglimento della dichiarazione dello stato di emergenza idrica da parte del governo centrale venga affiancato dalla concessione, in deroga, di importanti finanziamenti , in deroga alle norme nazionali, per assicurare la fornitura di acqua potabile alla popolazione (anche mediante autobotti) e per potenziare l’approvvigionamento di acqua con interventi strutturali.

La richiesta al governo Gentiloni dello stato di emergenza idrica il governatore Zingaretti l’ha ufficializzata oggi a Roma, a margine della presentazione di Fare Lazio “La Regione dà credito ai tuoi progetti” presso la fondazione “Exclusiva”, in un incontro con il presidente della Confcommercio Lazio Sud, Giovanni Acampora:” “Accogliamo positivamente l’intervento del Governatore Zingaretti con l’auspicio che laddove oggi si concretizzi la richiesta e venga accolta dal Governo, possa portare immediati risultati attraverso competenze, professionalità e stanziamenti” . Intanto, mentre la politica a livello romano tardivamente si sta occupando di questa grande emergenza sociale ed economica nel sud-pontino, i cittadini e soprattutto le attività commerciali e turistiche non si fidano. Hanno ufficializzato oggi l’organizzazione di una manifestazione di protesta che si svolgerà a Gaeta, presso la fontana artistica di San Francesco all’altezza dell’incrocio tra Corso Cavour e via Lungomare Caboto, nel tardo pomeriggio di sabato 15 luglio.

Sono arrivate le prime adesioni, tra cui quelle della Confcommercio Lazio Sud e del coordinamento delle Ascom territoriali del Golfo, convinti che su temi di “questa rilevanza, visto il perdurare delle criticità e le prospettive che non lasciano presagire segnali di miglioramento, è fondamentale mantenere alta l’attenzione. Emerge chiara la necessità di fare sistema per il raggiungimento di un fine comune. Dopo aver promosso le richieste per la dichiarazione dello stato di emergenza, dello sgravio, della riduzione delle tariffe e per ottenere l’accertamento tecnico ATP preventivo, è giusto scendere in piazza “uniti” per far sentire, a gran forza, la propria voce.

Un’altra importante adesione è quella dell’associazione “Gaet@t”, secondo la quale “ l’emergenza idrica che stà mettendo in ginocchio la maggior parte delle attività commerciali e ricettive di Gaeta, così come l’intera cittadinanza, è diventata inaccettabile.”. Il 12 giugno questa importante associazione di categoria aveva inviato una lettera – diffida ad Acqualatina chiedendo di provvedere tempestivamente, con gli opportuni interventi necessari, a risolvere l’increscioso e grave problema soprattutto in prossimità dell’arrivo della stagione estiva: “Non avendo avuto risposta – osserva il neoi presidente Carlo Avallone – si ritiene necessario continuare la protesta al fianco delle attività commerciali e dei cittadini che stanno subendo, in condizioni di estrema criticità, un disservizio dovuto anche all’inadeguatezza della rete acquedottistica.

Nel dibattito è intervenuta finanche l’associazione regionale anti-mafia “Antonio Caponetto” che, mentre propone l’arrrivo immediato delle navi cisterna della nostra Marina Militare per dissetare le comunità del sud-pontino, sollecita l’intervento della magistratura, penale e contabile, per individuare, attraverso due distinte indagini, i responsabili di quanto sta avvenendo sul territorio meridionale della provincia di Latina. Nel mirino del segretario nazionale Elvio Di Cesaere non poteva non finire la gestione dell’ente gestore, un’azione “non oculata della rete di distribuzione e per la mancata captazione di nuove fonti. Di certo c’é che l’acqua manca ed i danni arrecati all’economia in generale ed al turismo in particolare sono gravissimi ed incalcolabili e c’é il rischio che da un momento all’altro potrebbero verificarsi ricadute anche sul piano della salute pubblica”.

L’associazione “Caponnetto” boccia senza tentennamenti la decisione di Acqualatina di affidare a privati il trasporto dell’acqua, a mezzo di navi,da Napoli a Gaeta é servito a risolvere il problema. Intervenga e lo faccia subito, di fronte ad una situazione così drammatica e pericolosa,il governo centrale con la dichiarazione dello stato di calamità e l’intervento diretto della Marina Militare con l’utilizzo delle sue navi. Le Procure della Repubblica e quella della Corte dei Conti del Lazio, già interessate dall’Associazione Caponnetto,diano inizio ad indagini approfondite per individuare e punire – conclude Elvio Di Cesare tutti i responsabili di questa inverosimile situazione”.

Saverio Forte