Gerardo Stefanelli

Crisi idrica, il sindaco Stefanelli: “Recupero dispersioni non deve gravare sui cittadini”

Minturno Politica

MINTURNO – “E’ impossibile effettuare un recupero dispersioni fisiche caricando i costi solo sulla tariffa e quindi sui cittadini: anche e soprattutto di questo deve occuparsi la politica”. Così il sindaco di Minturno e vicepresidente della Provincia, Gerardo Stefanelli, interviene nell’infuocato dibattito di questi giorni dopo la riunione della Conferenza dei sindaci che il presidente Eleonora Della Penna ha voluto a Formia come segno di vicinanza ai territori piegati dalla crisi idrica.

La riflessione di Stefanelli va avanti: “Martedì a Formia i tecnici di Acqualatina ci hanno spiegato che fino al 2033 (scadenza convenzione di affidamento) il piano di investimenti prevede 75 milioni di euro per il rifacimento della rete idrica ed il recupero delle dispersioni. Questa somma non basta perché gli stessi tecnici ci hanno spiegato che per arrivare ad una percentuale di dispersione ridotta rispetto ad oggi e pari al 35% (ossia il livello di dispersione media del nord Italia), ci vogliono 150 milioni di euro di investimenti: il doppio di quanto prevede il piano di investimenti dell’Ato 4.

E’ dunque chiaro a tutti che non si può contare solo e soltanto sulla tariffa e sulle bollette per trovare i fondi per gli investimenti: occorre cercare nuove fonti di finanziamento che non gravino sui cittadini/utenti.

Per questo – sottolinea Stefanelli – la presidente Della Penna ha chiesto al Ministero dell’ambiente di poter accedere ai fondi per il recupero delle dispersioni fisiche che ci darebbero la possibilità di coprire il 25% degli investimenti previsti nel prossimo triennio: 5 milioni di finanziamento sui 19 previsti dal piano dei comuni dell’Ato 4 rappresenterebbero una boccata di ossigeno importante che ci consentirebbe di non aumentare ancora la tariffa nei prossimi anni.

Così come va tenuta sotto controllo – aggiunge ancora il sindaco di Minturno – la richiesta dei Consorzi di bonifica che reclamano 15 milioni di euro per le acque che il gestore fa confluire nei canali di bonifica: 15 milioni che andrebbero a gravare sempre sulla tariffa e quindi sui cittadini utenti con profili di incostituzionalità visto che tutto ciò che riguarda una tariffa va ‘misurato’ e i Consorzi da anni si rifiutano di ‘misurare’ la portata d’acqua, trasformando così le loro richieste nell’imposizione di una tassa più che nel calcolo di una tariffa. Contestualmente, a mio avviso, va rivisto anche l’utilizzo che i Comuni fanno degli oneri di urbanizzazione incassati a seguito dello sviluppo edilizio dei territori comunali e l’utilizzo dei fondi destinati al rifacimento del manto stradale che potrebbero servire ad ottimizzare gli interventi del gestore attraverso un programma di condivisione degli investimenti. Una parte degli oneri di urbanizzazione deve dunque essere investita per adeguare le infrastrutture idriche e fognarie alle nuove necessità che conseguono all’incremento demografico ed edilizio”.

Stefanelli, a questo punto, chiama in causa la politica: “Tutti questi temi – spiega – richiedono l’intervento sinergico dei rappresentanti istituzionali e politici del territorio provinciale, intervento che non può gravare solo sulle spalle dei Sindaci.

Per questo ho chiesto alla presidente Della Penna di utilizzare lo strumento della Conferenza delle Istituzioni per poter investire della problematica anche i rappresentanti regionali e nazionali della nostra provincia; solo con un’azione sistemica possono affrontarsi efficacemente queste problematiche che non hanno colore politico e che riguardano tutti il territorio. Queste sono le sfide con cui deve confrontarsi la Politica con la lettera maiuscola ed in particolari i partiti che hanno riferimenti all’interno delle istituzioni locali, regionali e nazionali”.