Gaeta / L’associazione Caponnetto chiede una visita della commissione antimafia

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GAETA – Pubblichiamo la lettera dell’associazione per la lotta contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto” in relazione alla situazione nel Sud Pontino. Il documento del segretario nazionale Elvio di Cesare si rivolge al presidente della commissione antimafia Rosy Bindi, al ministro dell’interno Marco Minniti ed al ministro della giustizia Andrea Orlando. Di seguito la missiva in forma integrale.

Gentile Presidente, l’ultimo evento, che ha visto in fiamme alcune notti fa,a Gaeta,fra le altre,anche l’autovettura di un avvocato romano impegnato a difendere i giornalisti de la “Repubblica ” e de “L’Espresso” sotto scorta perché minacciati di morte da parte della mafia,ha messo in evidenza ancora una volta l’insostenibilità della drammatica situazione esistente,oltre che in quella città,in tutto il Basso Lazio ,l’area,cioè,che comprende le province di Latina e di Frosinone. Dopo gli attacchi e le minacce a magistrati pontini (Drr.Iansiti ed Aielli),a poliziotti (Dr.Tatarelli),si é passati ora agli avvocati che difendono i giornalisti sotto scorta. Senza considerare,poi,le intimidazioni continue ai giornalisti a mezzo di una gragnola interminabile di querele ed azioni risarcitorie. Un attacco feroce,quello della mafia,allo Stato , alla Giustizia ed alla Stampa,che non può e non deve restare senza alcuna risposta,come ,purtroppo, è avvenuto finora. Tutto il Basso Lazio,per non parlare unicamente di Gaeta che é la città dove più che in tutte le altre si sente puzza di mafia ad ogni angolo di strada,é assediato dalla criminalità organizzata al punto che questa,dopo aver assunto il controllo economico della zona,ne sta per assumere anche quello politico e militare. Sono anni che l’Associazione Caponnetto sta denunciando in tutte le sedi questa situazione – situazione,peraltro,ben conosciuta da anni da tutti gli organi centrali dello Stato dopo le dichiarazioni di vari Collaboratori di Giustizia e,inoltre, certificata dai Rapporti e Relazioni della DIA,della Corte di Appello di Roma e delle DDA di mezza Italia – ,ma,purtroppo,tutti i suoi appelli e le ripetute denunce ad oggi sono caduti nel vuoto e sono rimasti inascoltati. Essa ha anche proposto delle soluzioni,con la richiesta dell’istituzione a Formia di un Supercommissariato della Polizia di Stato ,dotato di un consistente nucleo della Squadra Mobile e diretto da un 1° Dirigente esperto in materia di azione di contrasto alle mafie,di una Sezione della DIA a Sperlonga o Fondi e,infine, dell ‘ assegnazione a capo della Prefettura di Latina di un Prefetto anch’egli esperto in materia di applicazione delle leggi di prevenzione e di un coordinamento fra le varie Procure territoriali con la DDA di Roma. Come Ella ben sa,in provincia di Latina di azione di prevenzione antimafia se n’è fatta e se ne fa ben poca o addirittura niente ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Stante la gravità della situazione esistente nell’area costituita dai comuni di Gaeta,Formia,,Sperlonga e Fondi -considerata un vero e proprio “quadrilatero di fuoco”- in un contesto,quello dell’intero Basso Lazio,assediato dai clan,la scrivente Associazione La prega vivamente di voler convocare la Commissione Parlamentare Antimafia negli ambienti dell’ex Tribunale di Gaeta,in una riunione ad hoc nella quale possano essere auditi,oltre ai rappresentanti della scrivente Associazione,anche i Ministri dell’Interno e della Giustizia,i capi delle Procure di Latina,Cassino e Frosinone e quelli delle DDA di Roma e Napoli,insieme ai Questori e ai Comandanti provinciali delle forze dell’ordine di Latina e Frosinone. In attesa di un cortese cenno di riscontro, si porgono distinti saluti.