Crisi Consorzio Aurunco di Bonifica, estate senza acqua per 22mila utenti

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MINTURNO – Un’estate senza acqua quella che si prospetta per 22mila utenze, tra aziende e contadini, a causa della crisi del Consorzio Aurunco di Bonifica. I dipendenti hanno infatti incrociato le braccia e detto basta essendo senza stipendio da oltre 26 mesi. A questo si aggiunge la mancanza di carburante e di attrezzature varie, assicurazioni non pagate per i mezzi, che non hanno permesso agli operai di eseguire un’accurata bonifica dei canali durante l’inverno e per questo un altro rischio è quello dell’allagamento dei campi in caso di pioggia. Mancano i soldi anche per la carta negli uffici o per guanti e scarpe antinfortunistica. Molti macchinari sono obsoleti e vanno cambiati mentre negli impianti delle idrovore o di irrigazione i quadri elettrici sono bruciati, mettendo in serio pericolo la vita dei macchinisti.

Un vero e proprio dramma sociale che metterà in ginocchio l’intera filiera agricola del sud pontino (Minturno, Castelforte e Santi Cosma e Damiano) e dell’alto casertano (Cellole e Sessa Aurunca). Infatti, il prossimo primo maggio e fino al 30 settembre, il Cab avrebbe dovuto erogare acqua lungo i canali di irrigazione. Proprio questa condizione di incertezza sta costringendo molti contadini a costruire dei pozzi abusivi al fine di non trovarsi a secco. Nel frattempo, il commissario Antonio Carotenuto ha assunto 50 stagionali quando non esiste alcuna copertura economica, dal momento che i 23 dipendenti sono ad oggi senza stipendio e vantano un credito di oltre 7 milioni di euro. Su questo tuonano i sindacati Cisl e Cgil che sono pronti all’ennesimo contenzioso. Già è partito un decreto ingiuntivo per reperire almeno gli stipendi del 2016. I sindacati denunciano “la totale mancanza di volontà da parte della politica di risolvere questa situazione”.

Impianto Idrovoro di Minturno – Consorzio Aurunco di Bonifica al Garigliano

Oltre alla Regione Campania competente per il Cab, anche la Regione Lazio ha le sue colpe. Dal 1994, infatti, avrebbe dovuto provvedere alle spese per le strutture ricadenti nella sua pertinenza territoriale, ovvero l’impianto idrovoro di Minturno e l’impianto di irrigazione di Santi Cosma e Damiano in Via Porto D’Arzino, per i quali non sono state pagate bollette dell’energia elettrica per anni. L’Enel ha acceso un contenzioso per oltre 6 milioni di euro contro il Cab, già indebitato per oltre 40 milioni. In tutto ciò, il Comune di Minturno ha presentato ricorso contro diverse ingiunzioni di pagamento del consorzio relative agli anni dal 2008 al 2013 per un totale di oltre 100mila euro.

Della questione si è interessato recentemente il sindaco di Castelforte, Giancarlo Cardillo, che ha convocato i colleghi di Minturno e Santi Cosma e Damiano, il commissario del Cab e il sindacato Fai Cisl Caserta per il giorno 21 aprile alle ore 18. “La crisi di gestione del Consorzio di Bonifica di Sessa Aurunca – scrive il primo cittadino nella lettera – sta determinando conseguenze sempre più gravi sia per gli agricoltori dell’intero comprensorio sia per gli operai impegnati nei vari servizi e le loro famiglie. Tutto ciò mi induce ad assumere un’iniziativa politica in merito attivando un Tavolo di Confronto con la speranza che si possano trovare idonee soluzioni al fine di assicurare il servizio necessario a tutti gli imprenditori agricoli del territorio e anche per gli operai che oltre 30 mesi non ricevono gli emolumenti”.

Giuseppe Mallozzi