Maurizio Tallerini e Sandro Bartolomeo

Formia / Voto di scambio, gli interrogatori: Bartolomeo e Tallerini chiedono di essere ascoltati

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FORMIA – E’ stata una domenica di lavoro per i Carabinieri della Compagnia di Formia ai quali il sostituto procuratore Alfredo Mattei ha dato mandato di proseguire le indagini e di effettuare gli interrogatori sul nuovo e secondo filone del voto di scambio di cui sono indagati eccellenti il sindaco Sandro Bartolomeo e il neo assessore all’urbanistica ed ex presidente del consiglio comunale Maurizio Tallerini, entrambi del Partito Democratico. Il magistrato inquirente prima di chiedere il rinvio a giudizio al Gup del Tribunale di Cassino o se archiviare il caso ha chiesto di sentire i quattro giovani disoccupati di Formia ai quali i due amministratori, durante la campagna elettorale della primavera 2013, avrebbero chiesto un sostegno elettorale in cambio di un posto di lavoro presso il Parco “Antonio De Curtis”, la “Tomba di Cicerone” o il Parco “Pimental”, un’assunzione di tre mesi per la cooperativa “Iris Multiservizi” e altre sistemazioni lavorative.

E i Carabinieri non hanno tardato a sentire a verbale tre dei quattro disoccupati che, anche loro indagati per voto di scambio elettorale ai sensi di quanto disposto il primo ed il secondo comma dell’articolo 86 del Dpr 570/1960, hanno ribadito le loro accuse fornite per la prima volta in un’intervista video rilasciata in occasione di un presidio tenutosi il 12 febbraio 2016 da un gruppo di giovani senza lavoro davanti l’ingresso del palazzo municipale.

Tallerini e Bartolomeo
Maurizio Tallerini e Sandro Bartolomeo

Si è appreso che i quattro disoccupati sono stati indagati dal sostituto procuratore Roberto Nomi Bulgarini per estorsione e violenza privata dopo la presentazione di un esposto da parte del sindaco Sandro Bartolomeo che rigettava le accuse, contenute in quell’intervista video, di non aver mantenuto gli impegni assunti, insieme all’allora candidato consigliere comunale Maurizio Tallerini, durante la campagna elettorale del 2013. Parallelamente alla denuncia del sindaco di Formia un altro magistrato della Procura di Cassino, il Pm Alfredo Mattei, ha aperto d’ufficio un secondo fascicolo in cui sono indagati in sette.

I più noti, Bartolomeo e Tallerini, difesi dagli avvocati Luca Scipione e Francesco Ferrara, hanno voluto essere ascoltati per primi dai Carabinieri presentando – a quanto pare – una serie di mezzi di prova a loro discolpa. Questa strategia difensiva il sindaco Bartolomeo l’ha ribadita anche sul suo profilo facebook affermando di non conoscere i quattro denuncianti e escludendo di aver promesso “lavoro in luoghi che non sono gestiti dal Comune e con una cooperativa sconosciuta al comune”. Bartolomeo ha esternato il suo disappunto sul fatto che queste accuse – gravissime qualora venissero accertate – siano state formalizzate “a distanza di due anni dalle elezioni” e avanza il suo rammarico personale di essere stato chiamato da persone “che abbiamo cercato di aiutare in tutti i modi sino a quando ciò non è stato più possibile”. Il post del sindaco, scritto con un senso di rabbia, si chiude con una conclusione davvero clamorosa: “Comprendo che sarà impossibile da oggi in poi ricevere persone in cerca di aiuto. Lo dico con rammarico – conclude Sandro Bartolomeo – ma se i risultati sono questi ho il dovere di proteggere l’istituzione che rappresento, i miei collaboratori e me stesso…”

Ad affondare i colpi in una domenica politicamente vivace ci ha pensato il capogruppo della lista “Idea Domani”, Pasquale Cardillo Cupo, secondo, il quale il comune di Formia andrebbe sciolto per gravi violazioni amministrative. La misura è talmente colma che la città vive oramai una sorta di limbo nel quale ogni cittadino aspetta con rassegnazione, e senza più alcuno stupore, il susseguirsi di notizie talmente gravi da destabilizzare qualunque cittadino di una città “normale” ; ma Formia, purtroppo, non è più una città normale da quattro anni e non passano giorni, settimane o mesi che non ce lo ricordino. Bilanci allegri ed irreali, vincitori di bandi annunciati dalla stampa con mesi di anticipo, contributi milionari ad associazioni amiche, strane coincidenze parentali, voti di scambio inquietanti, false denunce nei confronti di ragazzi in difficoltà, sfruttati ed ingannati da false promesse elettorali come hanno raccontato mesi fa in pieno consiglio comunale i lavoratori di Sorriso Sul Mare, strade ridotte un colabrodo, finanziamenti persi con conseguenti debiti fuori bilancio per le relative progettazioni, collaudi illegalmente tenuti nel cassetto per non dover rispondere di danni erariali milionari, bandi per i campi sportivi annunciati da tre anni e mai eseguiti per favorire associazioni vicine al consigliere Tizio o all’Assessore Caio, un Segretario comunale che dopo aver denunciato l’illegittimità di oltre la metà degli atti amministrativi si allontana rapidamente ripiegando in altro Comune, una Commissione controllo analogo della FRZ azzerata di colpo, forse perché troppo scomoda in quanto rispettosa della legge e pronta a denunciare l’illegittimità della quasi totalità delle assegnazioni o dei provvedimenti adottati dalla Società controllata, con relativo rappresentante – ovviamente – sotto indagine in altri Comuni dove ha operato”.

L’avvocato Cardillo Cupo conclude con quella che considera una ‘certezza’: “In questo vero e proprio “delirio” amministrativo – si legge in una nota – noi di Idea Domani non ci stancheremo mai di denunciare ovunque ogni atto o provvedimento contrario alla legge ed al buon senso, affiancando con lealtà e collaborazione i cittadini di Formia anche nel periodo più buio che la Città abbia mai vissuto in secoli di storia amministrativa”.

Saverio Forte