Roma-Latina, stop dal Governo Renzi: non è un’opera prioritaria

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ROMA – Il Governo Renzi ha dato lo stop alla Roma-Latina. L’opera non è stata inserita tra le 25 considerate strategiche. A confermare la notizia è il presidente della commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera, Ermete Realacci: “Vanno nella giusta direzione le scelte annunciate nel Def dal ministro Delrio sulle grandi opere pubbliche”. Che aggiunge: “Drastica riduzione delle priorità, forte privilegio del trasporto su ferro e alle metropolitane e ritorno alle procedure ordinarie con il superamento delle procedure della Legge Obiettivo che è stata madre di opacità e sprechi. E’ quanto richiesto da tempo dalla Commissione Ambiente e Lavori Pubblici della Camera anche sulla base del rapporto annuale di Cresme e Servizio studi della Camera sull’attuazione della Legge Obiettivo, da cui emerge che su un programma di 285 miliardi di opere quelle ultimate valgono 23,8 miliardi di euro, pari ad appena l’8,4% del totale e che le varianti in corso d’opera hanno portato un aumento dei costi di realizzazione di oltre il 40%”. Conclude Realacci: “Ho sempre sostenuto che il project financing previsto per la Orte-Mestre, la Tirrenica e la Roma-Latina fosse un bluff: ora queste opere sono rinviate sine die”.

Per la maxi opera da 2,8 miliardi euro l’ultima stima sull’apertura dei cantieri era stata aggiornata ai primi mesi nel 2016 a fronte di un ottimistico cronoprogramma secondo cui i lavori dovevano partire già il 4 aprile 2014.

La prima reazione alla notizia è dell’ex senatore Stefano Pedica, PD: “L’autostrada Roma-Latina è un’opera importante non solo per la sicurezza dei cittadini ma anche per l’economia di una regione dove le imprese hanno bisogno di ossigeno per continuare a vivere. Abbandonare questa opera avendo già in un cassetto 468 milioni di euro stanziati dal Cipe è una follia – osserva Pedica – I fondi per avviare i lavori della Roma-Latina ci sono e non bisogna perdere altro tempo. È necessario dare sicurezza alle migliaia di pendolari che ogni giorno sono costretti a viaggiare sulla Pontina, una delle strade più pericolose d’Italia, e impedire che la burocrazia, la politica come sembra attraverso il Mef fermi di nuovo il lavoro di imprese già piegate dalla crisi è una follia. In questo senso, non capisco il perché di chi vuole bloccare questa opera ancora, non rendendosi conto che dopo anni di annunci e di stop dei politici e dei governi, hanno solo fatto triplicare i costi dell’opera”.

Parole al vetriolo dal consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone: “Il governo Renzi non ha inserito la Roma-Latina tra le 25 opere considerate strategiche. In un colpo solo Renzi ha staccato la spina ad ogni possibilità per le imprese ed i cittadini di avere un collegamento rapido e sicuro con il resto dell’Italia e dell’Europa, ha condannato la provincia di Latina all’isolamento ed ha sconfessato le decisioni assunte dal consiglio regionale del Lazio e dal presidente Zingaretti che solo a dicembre 2014 avevano inserito questa infrastruttura strategica nel documento economico e finanziario del Lazio 2015 – 2017. Rinviare a data da destinarsi la realizzazione di un’opera attesa da oltre trent’anni significa uccidere ogni speranza per oltre 600 mila abitanti di avere un collegamento sicuro con Roma e con l’autostrada del Sole, per migliaia di imprese di vedere concretizzarsi ogni possibilità di sviluppo. Renzi e il centrosinistra con questa decisione dimostrano ancora una volta di fregarsene del Paese, di preferire gli annunci alla concretezza. Il tutto condito da una incapacità del centrosinistra di essere compatto e coeso almeno sulle scelte decisive non solo per il Lazio ma per tutta l’Italia. E al danno si aggiunge la beffa. Non realizzare un’opera arrivata dopo decine di rinvii ad un passo dall’apertura dei cantieri si tradurrà in ulteriori costi per la collettività. Si ripercuoterà negativamente sulle tantissime imprese già strozzate dalla crisi e dall’incompetenza del Governo di centrosinistra di creare gli strumenti per non soccombere. E sul piano politico la marcia indietro di Renzi dimostra come il presidente della Regione Zingaretti non abbia credibilità né peso neanche rispetto ai suoi colleghi di partito. Cancellare la Roma-Latina è una vergogna di cui Renzi e Zingaretti devono farsi carico sino in fondo”.

Anche il senatore pontino del Pd Moscardelli commenta la notizia dal suo profilo Facebook, che però smentisce: “Nessuna cancellazione dell’autostrada Roma-Latina. Opera finanziata e con offerte presentate ed aperte e in fase di aggiudicazione. Contattato immediatamente Del Rio che smentisce ipotesi di abbandono dell’opera che va avanti. Zingaretti e e PD del Lazio compatti a sostegno dell’autostrada”.