Formia / Peschereccio Rosinella, le due vittime sono tunisine

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Formia – Sono dei due membri tunisini dell’equipaggio del peschereccio Rosinella (padre e figlio) i corpi ritrovati a 5,5 miglia nautiche a largo di Baia Domizia. Manca ancora l’autopsia ma la certezza è già stata data da un connazionale che era stato più volte a bordo della paranza e che è stato chiamato a fare ieri mattina il riconoscimento presso l’obitorio del cimitero di Castagneto. _14Nel pomeriggio invece sono terminate le operazioni di ricerca da parte del cacciamine della marina militare italiana “Gaeta”. Un’avaria al modulo che stava ispezionando il fondale – il magistrato Francesco Cerullo, titolare dell’indagine, ha parlato di un malfunzionamento della telecamera – ha costretto la nave al rientro. E’ stata comunque esaminata un’area di 40.000 metri quadrati dove sono stati ritrovati i corpi grazie all’impiego di un sofisticato sonar.

DSC_0696Erano sul fondale, nel raggio di pochi metri dal Rosinella. Intanto in serata i familiari, del comandante Giulio Oliviero (di Ercolano), di cui non si conosce ancora la sorte, sono stati ricevuti presso la capitaneria di porto di Gaeta, insieme all’avvocato Antonio Crisci che difende entrambe i nuclei familiari.

pm francesco cerullo
pm Francesco Cerullo
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Formia – Cimitero di Castagneto

Hanno chiesto a gran voce che le ricerche non siano interrotte temendo che il corpo del comandante, qualora si trovasse ancora all’interno, possa disperdersi per sempre. Insieme alla signora Rosa Imparato erano presenti il fratello del padre ed una zia materna. Secondo quest’ultima la regione Campania sarebbe pronta a sborsare la somma necessaria a proseguire le operazioni e capire l’esatta dinamica dell’ultimo viaggio effettuato esattamente un mese fa con partenza da Formia (dove ormeggiava) ma conclusosi in tragedia.

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Avvocato Antonio Crisci

Per l’avvocato Crisci il modulo Rov usato per l’ispezione “non ha gli strumenti adatti per entrare all’interno del’imbarcazione” e dunque ha suggerito il recupero della barca, per spiegare “come sia potuto accadere l’incidente in una tranquilla serata di pesca”.
“Le murate sono integre – ha detto – ma il boccaporto saltato desta qualche perplessità”. Ma all’esame del magistrato della procura della repubblica di Cassino c’è anche il groviglio delle reti a poppa a dover trovare adeguata spiegazione.