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Latina / Marilena Sovrani sul Pd: “Predicano bene ma razzolano male”

Latina Politica

LATINA – “La purezza programmatica del Partito Democratico si fonda sul concetto empirico dell’ambiguità amministrativa dei candidati fuoriusciti dalle amministrazioni comunali bocciate, ai quali loro dicono di contrapporre una trasparenza concettuale verso la quale gli elettori devono rivolgersi. Predicano bene ma razzolano male, in realtà, per usare un detto popolare.” Lo dichiara Marilena Sovrani, candidata sindaco alle prossime elezioni amministrative a Latina.

“L’esito della commissione elettorale – prosegue Marilena Sovrani – che questa mattina si è riunita per decidere in quale modo scegliere gli scrutatori per le prossime elezioni amministrative la dice lunga sulle incongruenze che aleggiano dalle loro parti. Ciò che ripetono da mesi Enrico Forte e compagni (e cioè che non vogliono saperne, di inciuci e ambiguità) ha un retrogusto retorico acchiappavoti. L’antefatto è diagnostico. L’unica commissione sopravvissuta all’uragano del commissariamento, quella elettorale, si riunisce contestualmente all’organizzazione del referendum del 17 aprile scorso sulle trivelle. In quell’occasione Aristide Carnevale (Pd) a sorpresa, invoca la nomina degli scrutatori, nonostante Forte e tutto l’establishment pidiessino di Latina urli ai quattro venti che vuole il sorteggio, volendo evitare che i partiti barattino voti in cambio di favori consistenti appunto nella nomina degli scrutatori.

Apriti cielo: il segretario Giansanti, poi Forte, poi tutti i compagni di partito prendono le distanze da Carnevale. Parlano di “incidente nella comunicazione”, di un disguido, attribuiscono qualsiasi responsabilità al pover’ uomo promettendo tuoni e fulmini. Un’azione in contrasto con i vertici del partito avrebbe dovuto, immagino, comportare azioni disciplinari, in omaggio alla purezza invocata dlla Sinistra. Il chiacchiericcio e le minacce lasciano il posto ai tarallucci e vino. Il Pd di Latina va avanti come se niente fosse, continuando attraverso i suoi candidati (due esempi, Cozzolino e Romano) ad indicare nei candidati già presenti sulla scena amministrativa, i fautori dello scempio in cui è caduto il capoluogo pontino. Sta di fatto che questa mattina Aristide Carnevale, dovendo esprimere una sua preferenza fra il sorteggio e la nomina degli scrutatori, ha di nuovo scelto la nomina, nonostante gli anatemi evocati dal suo partito.

Due le ipotesi: o era d’accordo con i capi, che hanno chiuso gli occhi inviando in commissione un “sicario”, o ha scelto autonomamente ed in questo caso il partito dovrebbe essere costretto ora a prendere provvedimenti congrui nei suoi confronti. Lasciamo stare poi le scuse di Di Matteo e Anzalone, che hanno parlato di “utilità” delle nomine, di liste non ancora aggiornate (ma perché mi chiedo quelle liste non sono state aggiornate?). Loro due non hanno mai fatto mistero delle loro intenzioni. Quello del Pd è un comportamento che costituisce una premessa interessante, nel caso arrivino a gestire Latina” conclude Marilena Sovrani.