Gaeta / Lavori alla pista ciclabile di Serapo senza l’autorizzazione del demanio

Gaeta Politica

GAETA – “Via Marina di Serapo rappresenta, fin dai primi anni novanta, uno dei punti nevralgici per la ripartenza turistica di Gaeta. In tempi recenti si è occupato della questione l’amministrazione del Sindaco D’Amante, che propose per la riqualificazione di questo splendido scorcio di costa mediterranea, un concorso di idee la cui soluzione che uscì vincitrice, un «viale urbano» caratterizzato dal recupero della fascia di lungomare compresa tra gli stabilimenti balneari e la retrostante strada carrabile di Via Marina,fu fortemente contrastata dalle realtà imprenditoriali presenti nella zona, soprattutto gli stabilimenti balneari, che avrebbero dovuto rinunciare alla parte di arenile in concessione adibito a parcheggi a servizio dei singoli stabilimenti”. Inizia da lontano la riflessione del consigliere comunale Eduardo Accetta, che contesta la regolarità della procedura con la quale si stanno effettuando i lavori per la pista ciclabile in via Marina di Serapo.
“Prima ancora, sul finire degli anni sessanta – continua – fu l’amministrazione del Sindaco Giuseppe Calise a proporne la riqualificazione, andata a buon fine, con l’ampliamento della sede stradale, una nuova illuminazione e la formazione di aree di parcheggio sul fronte mare per sostenere la crescente domanda di posti auto. Una
visione decisamente lungimirante del politico dell’epoca, che guardava lontano alle generazioni future, ai cambiamenti che di lì a poco si sarebbero riversati sulla nostra società e sulle nostre abitudini.
Assistiamo oggi, in perfetta controtendenza, seppur continui il trend in aumento dell’uso privato delle auto per gli spostamenti, ad un perfetto “ritorno … al passato!”.
pista ciclabile serapoRitengo che la scelta dell’amministrazione in carica sia stata decisamente dannosa per i cittadini
e per il turismo dell’intera città. E di questo ne cominceremo ad avere i primi segnali già quest’estate.
Si stabilisce, infatti, un innaturale senso unico, con un rilevantissimo flusso di veicoli provenienti
da Lungomare Caboto e Via Firenze, costretti ad invertire il senso di marcia in prossimità della
testa di Via Marina di Serapo girando intorno ad una fontana, l’ennesima, nella quale convergeranno anche i veicoli provenienti da Via Marina.Non è difficile ipotizzare che nelle ore di massimo afflusso turistico, le due arterie di Via Firenze e di Via Marina resteranno completamente congestionate, con code che si allungheranno fino a congestionare completamente la circolazione.
Vi è poi la questione dei parcheggi. Al tentativo degli anni settanta di ricavare maggiori posti
auto per favorire la fruizione delle spiagge attraverso ampie piazzole, l’Amministrazione del
sindaco Mitrano,con una operazione scellerata, realizza una pista ciclabile dalla dubbia utilità
che, tutto d’un tratto, elimina almeno la metà dei parcheggi esistenti.
Ed il rimedio è ancor più dannoso della scelta stessa; infatti tra le probabili soluzioni vi è quella
di ricavare parcheggi sul lato opposto della strada, e quindi a ridosso delle abitazioni.
Una strada, Via Marina di Serapo, inizialmente a due corsie, con ampie possibilità di parcheggio
e già così in affanno durante il periodo estivo, ridotta a poco più di una sola corsia, a senso unico,
caotica e congestionata tanto da rendere praticamente ininfluente la presenza della pista ciclabile!
E questo senza entrare nello specifico nelle scelte architettoniche compiute. Quelle enormi aiuole
metalliche, già utilizzate per la riqualificazione del piazzale esterno della stazione di Formia, sono
assolutamente inopportune in quel contesto, poco originali e segno della scarsa attenzione che é
stata riservata ad una zona così importante per il rilancio turistico di Gaeta.
Ma la vicenda si è contornata, nei giorni scorsi, di una ulteriore novità. Il Comune di Gaeta non
sarebbe autorizzato ad eseguire i lavori tutt’ora in corso, in quanto l’area è di proprietà del
Demanio! Dunque sono stati stanziati fondi da bilancio comunale, anche di una certa entità (oltre
un milione di euro), per riqualificare un’area di cui il Comune non è proprietario.
Ciò non consentirebbe alla conferenza di servizi indetta dal Comune, di concludersi e di portare a
termine i lavori stessi, che andrebbero sospesi in quanto del tutto illegittimi. Il Comune, infatti,
oltre a non essere proprietario dell’area, non ha acquisito i pareri necessari per apportare tutte
le modifiche previste nel progetto ed in realtà non era neanche titolata ad indire la stessa
conferenza di servizi.
Un bel caos, se si pensa che l’estate è alle porte e l’economia della città in ginocchio.
È il caso di dirlo: Caro Sindaco, la fretta è stata cattiva consigliera,ma i proverbi antichi non
sbagliano: la gatta per la fretta ha fatto i figli ciechi!!!!!!!!!!!”.