Cassino / “Anno Domini 1229 Stupor Mundi”, per due giorni la Rocca Janula torna nel XIII secolo

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CASSINO – “Voglio innanzitutto fare i complimenti all’associazione culturale I Corvi di Giano, alla Compagnia del Feudo e alla Compagnia del Sambuco per aver curato l’intera manifestazione nei minimi particolari che per due giorni farà tornare la Rocca Janula nel XIII secolo.” Queste le parole con cui il sindaco di Cassino, Giuseppe Golini Petrarcone, ha presentato l’iniziativa ‘Anno Domini 1229 Stupor Mundi alla Rocca Janula’ che si terrà sabato 30 aprile e domenica primo maggio.

“Anche questa iniziativa – ha continuato il sindaco – conferma la Rocca Janula quale monumento capace di unire all’indiscusso valore turistico quello storico – culturale. I tanti visitatori che arriveranno per assistere alla manifestazione sono la migliore dimostrazione di quanto giusta sia la scelta di rendere un patrimonio della città di Cassino, che abbiamo reso fruibile dopo oltre 70 anni, lo scenario naturale ed unico per realizzare eventi di altissimo profilo. Due giorni durante i quali vivremo un’atmosfera unica, con la Rocca allestita per l’occasione nella sua veste storica di appartenenza, resa ancora più magica dalla presenza di figuranti, soldati e villici, con abiti dell’epoca. Avremo modo di assistere alla rievocazione di una battaglia ossidionale medievale, in ricordo di un conflitto che nel 1229 vide confrontarsi in uno scontro finale  le truppe papali, i clavisegnati, e quelle imperiali. Una battaglia che l’anno successivo, nel 1230, porterà, alla firma del famoso trattato di San Germano.

Dopo la mancata partecipazione alla quinta crociata, a causa di una pestilenza che coinvolse lo stesso Federico II, l’Imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Sicilia venne scomunicato. La Dieta di San Germano, convocata nel luglio 1225, sancì l’impegno di Federico II, nei confronti di papa Onorio III, a promuovere e guidare una crociata in Terrasanta entro l’agosto del 1227. Federico non rispettò la scadenza del patto, ma partì solo nel 1228, troppo tardi per salvarlo da un’ulteriore scomunica. L’imperatore, grazie alle sue capacità diplomatiche, riuscì a prendere Gerusalemme praticamente senza spargere sangue. Il 18 marzo Federico II fu incoronato re della chiesa del Santo Sepolcro. Approfittando della sua assenza il Papa lanciò la Crociata contro Federico.

L’appello rimase per lo più inascoltato, in quanto l’imperatore era impegnato in Terra Santa, in nome della Chiesa e di tutta la cristianità, avendola organizzata inoltre solo con le sue truppe e le sue forze. Solo i comuni lombardi, come Milano, Brescia, Crema e Lecco, acerrimi nemici di tutti gli imperatori di casa Hohenstaufen, aderirono con entusiasmo alla chiamata alle armi, unendosi alle truppe papali e a quelle mercenarie assoldate dal pontefice per l’impresa. Una volta tornato dalla crociata Federico II si preparò a combattere i nemici in Terra di Lavoro. A Barletta tutti coloro rimasti fedeli cominciarono ad accorrere e organizzarsi. Qui si unirono parte delle truppe di ritorno dalla crociata, tra cui molti Cavalieri Teutonici, suoi fedelissimi. Arrivati a San Germano iniziò lo scontro finale che avremo la possibilità di rivivere nel corso di questo week end.”

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